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                      Gravi danni per la grandine dalla Puglia al Piemonte. Il punto della Coldiretti

                      Nelle settimane centrali di maggio un’ondata di maltempo ha investito la Penisola, con improvvise e violente grandinate che si sono abbattute su frutteti, cereali e colture in campo aperto, falcidiandole. Le zone più colpite sono Piemonte e Puglia, ma anche in Lombardia la situazione non è rosea. E in Toscana si teme in particolare per i vigneti e gli uliveti. La campagna delle ciliegie in Puglia è stata totalmente compromessa, con danni per 90 milioni di euro. L’allarme Coldiretti: “Negli ultimi dieci anni danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo”

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      grandine

                      Nelle settimane centrali di maggio violente grandinate hanno colpito le campagne italiane, da Nord a Sud

                      Dal Nord al Sud, la nostra Penisola nelle settimane centrali di maggio è stata investita da un’ondata di maltempo che ha messo letteralmente in ginocchio gli agricoltori. Sbalzi improvvisi di temperatura, violenti rovesci e grandinate hanno colpito in particolar modo il Piemonte e la Lombardia prima, e poi la Puglia, causando una vera e propria strage delle coltivazioni: per la Coldiretti si può parlare di stato di calamità.

                       

                      Il fenomeno più pesante che si è riversato sulle campagne italiane è quello della grandine, che ha colpito a macchia di leopardo le coltivazioni, dal Veneto all’Emilia, dalla Lombardia al Piemonte, e poi il Sud. “È la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione – spiega l’associazione in una nota ufficiale pubblicata a metà maggio – perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni, vanificando il lavoro di un intero anno, con effetti economici e occupazionali”.

                       

                      ciliegie

                      Perse 23 mila tons. di ciliegie in Puglia

                      Uno dei danni più importanti è quello che interessa la campagna cerasicola della Puglia, che dopo le due ondate di maltempo verificatesi dalla fine di aprile ad oggi, ha registrato perdite per 23 mila tonnellate di prodotto, invendibile a causa di spacchi, muffe e cerchietto. “Sono andate in fumo 90 milioni di euro di ciliegie da inizio campagna 2016, una delle peggiori che gli agricoltori ricordino, – è l’allarme della Coldiretti locale – prima per i danni alle varietà Bigarreaux e Georgia, e ora alla Ferrovia, falcidiata dalle piogge torrenziali e dalla grandine che il 20 maggio hanno colpito il territorio barese”.

                       

                      C’è preoccupazione per i danni sugli ortaggi anche nelle province di Brindisi e Foggia. “I continui sbalzi termici – denuncia il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, in un articolo su Repubblica – non giovano certamente al settore agricolo. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. Ormai è statisticamente provata un’anticipazione della maturazione di circa 20 giorni, azzerata in un momento a causa di una improvvisa grandinata o di un calo repentino delle temperature”.

                       

                      Guardando al Nord, in Piemonte la situazione non appare più rosea. A metà maggio l’arrivo del maltempo è stato segnato da forti temporali accompagnati da violente grandinate, che hanno coperto completamente strade e campi, per una vera e propria strage di coltivazioni, dal mais all’erba medica, dalla frutta alla verdura. Poi una seconda grandinata si è abbattuta il 22 maggio sulle campagne del Salluzzese, colpendo in particolare la zona di Revello e la valle Bronda. Queste zone sono per la maggior parte coltivate a frutteto: le reti antigrandine su peschi e meli in alcuni casi non hanno retto al peso del ghiaccio, caduto in pezzi grandi quanto noci. Dove non si sono rotte, le reti sono sprofondate fino a terra. Danni si sono abbattuti anche sugli impianti di kiwi, che non avevano protezione, e sugli appezzamenti giovani di mais. “È il disastro peggiore degli ultimi 40 anni – dichiara in un articolo su La Stampa Valerio Soleri, tecnico dell’agenzia 4A  della Coldiretti per Revello – Le piante di kiwi sono state completamente spogliate. Ci sono stati danni anche per i piccoli frutti. Nella valle Bronda, ad esempio, la tempesta è durata più di un’ora e i danni sono al cento per cento”.

                       

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                      Anche le reti sono state danneggiate

                      Disastro anche in Lombardia, dove la Coldiretti regionale ha rilevato, con una prima stima, danni per due milioni di euro. Grandine, temporali e vento forte si sono abbattuti su diverse province a cominciare da Lodi e Pavia, con i fenomeni più intensi che si sono concentrati lungo la direttrice Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. Orzo, frumento, vite, mais, loietto foraggi, patate e cetrioli sono le colture più rovinate nel bergamasco, dove i danni ammontano a 800 mila euro. Ammonta, invece, a 700 mila euro la prima stima provvisoria dei danni del maltempo che ha flagellato la provincia di Cremona. Qui si riscontrano ingenti danni sui cereali come orzo e frumento per una percentuale attorno al 60%, mentre per il mais, completamente sfibrato, sarà necessaria una nuova semina. Danni importanti anche nella provincia di Mantova: grandine e forte vento hanno infierito sui cereali, sulla vite, sui frutteti, l’erba medica e le colture in pieno campo (pomodori, insalata, meloni, angurie) con perdite dal 50% al 90% della produzione. E nel Lodigiano, dove il maltempo ha causato danni alle colture di mais e frumento.

                       

                      Inaspettata l’ondata di maltempo che ha colpito la Toscana, in particolare la provincia di Massa Carrara, piegata dalla grandine. Sono stati danneggiati anche qui i frutteti e i vigneti, con un primo bilancio già pesante da parte di Coldiretti Massa Carrara. Le situazioni più critiche si registrano nel versante apuano del Candia e Montignoso, a confine con la vicina Forte dei Marmi, e nella zona lunigianese di Fosdinovo. Sono state compromesse le prime fioriture della pregiata ed autoctona mela rotella, che in Lunigiana con fatica le imprese agricole stanno recuperando. “Preoccupazione – spiega la Coldiretti locale – anche per gli effetti della grandine su vigneti e sugli oliveti, che rappresentano una parte importante dell’economia agricola del territorio”.

                       

                      Tutti questi fenomeni, conclude in una nota di sintesi la Coldiretti nazionale, sono una conferma dei cambiamenti climatici in atto, che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi, anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, con precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine. Gli effetti sull’agricoltura italiana sono pesanti: “Negli ultimi dieci anni il settore – sottolinea Coldiretti – ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo. Di fronte al ripetersi di queste situazioni imprevedibili, diventa sempre più importante il crescente ricorso all’assicurazione quale strumento per la migliore gestione del rischio”.

                       

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