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                      Almaverde Bio-Canova: novità di gamma e fatturato a 81,5 milioni (+17%)

                      Si è parlato di innovazione e futuro a Bologna al workshop organizzato da Canova, società licenziataria del marchio Almaverde Bio, leader di settore in Italia. Innovazione e servizio, sostenibilità, salutismo e flessibilità: ecco i valori richiesti dal consumatore del terzo millennio. Un consumatore sempre più attento ed “evoluto”, al centro di una rivoluzione degli stili di vita che vede il biologico uscire dalla sua dimensione di nicchia, per diventare un prodotto sempre più presente sule tavole degli italiani. Il dinamismo di Almaverde Bio nell’intercettare i nuovi trend fa sì che il gruppo abbia chiuso nuovamente un anno in forte crescita, con 40 mila tonnellate di prodotti commercializzati, anche nei format di successo delle Isole nella Gdo. Fra le novità di prodotto si segnalano i veggy burger e le insalate artigianali; crescono fortemente le zuppe e la quarta gamma bio

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Ernesto Fornari, direttore di Canova, davanti allo stabilimento di Longiano (copyright: Fm)

                      Il futuro del biologico? “È adesso”. È questo il messaggio che è emerso a margine del workshop organizzato l’8 marzo scorso a Bologna da Canova e Almaverde Bio per presentare i risultati raggiunti dal più grande network di ortofrutta biologica in Italia. Nelle parole di Ernesto Fornari, direttore generale della società del gruppo Apofruit licenziataria del marchio Almaverde Bio, ci troviamo di fronte a una rivoluzione culturale e dei consumi (leggi qui), che vede il biologico non più come una semplice nicchia, ma come un prodotto sempre più richiesto e sempre più presente sulle tavole degli italiani. Che sono consumatori “evoluti”, come emerge dalla ricerca Eurisko presentata da Paolo Pari, direttore di Almaverde Bio: giovani, fortemente attratti dall’innovazione tecnologica, consapevoli, informati e attenti a ciò che mangiano.

                       

                      Oggi, infatti, il biologico in Italia ha raggiunto un tasso di penetrazione del 74%, mentre nel 2015 era del 69% . E l’ortofrutta, nel carrello della spesa biologica, rappresenta ben il 74% del totale degli acquisti (dati Nomisma).

                       

                      “Canova viene creata nel 1997 dal gruppo Apofruit, come società dedicata alla gestione di tutte quelle problematiche legate alla commercializzazione biologico (dalla logistica alla distribuzione, alla certificazione) di cui la cooperativa non si poteva occupare in maniera specializzata”, ci aveva spiegato qualche mese fa Fornari nel corso della nostra visita allo stabilimento centrale di Longiano, in provincia di Forlì-Cesena. A vent’anni dalla nascita, oggi la società è l’unico network italiano con un volume di prodotti che raggiunge le 40 mila tonnellate e un giro d’affari di 81,5 milioni di euro (fatturato intergruppo), con una crescita del 17% (dati 2016).

                       

                      Una linea di lavorazione nello stabilimento di Canova a Longiano (copyright: Fm)

                      Oggi il network di Canova si compone di diverse piattaforme in Italia con Canova Longiano, Vivi Toscano a Firenze e Vivi Romano e all’estero in Francia, Spagna ed Egitto. Inoltre ha un rapporto diretto con oltre 800 aziende agricole biologiche in Italia, e conta tre stabilimenti di Apofruit dedicati in esclusiva al biologico, due partner esclusivi con piattaforme operative (O.P. Terra di Bari per uva e ciliegie, S.F.T. di Trento per le mele), diverse piattaforme specialiste di prodotto fresco, dagli ortaggi agli agrumi, oltre alle piattaforme specialiste di quarta e quinta gamma, legumi secchi e cereali.

                       

                      Oggi Canova, attraverso il marchio leader di settore Almaverde Bio, opera sul mercato con dinamicità e propensione all’innovazione, intercettando velocemente le nuove tendenze e le esigenze di un consumatore sempre più smart, appunto.

                       

                      Parlando di innovazione, il gruppo Apofruit è l’unica realtà in Europa a proporre la gestione shop to shop delle Isole Almaverde Bio, un format evoluto di vendita pensato per la grande distribuzione che è “destinato a crescere”, come viene sottolineato durante il workshop a Bologna. Attualmente le Isole a marchio sono cinque con vendita assistita e sette con la formula del libero servizio e nei prossimi mesi se ne apriranno tre a Roma, Terni e Pesaro.

                       

                      Gli esclusivi ortaggi snack a marchio Almaverde Bio (copyright: Fm)

                      E se parliamo di innovazione, non si possono non ricordare i prodotti della linea Almaverde Bio, sempre più ricca e articolata. Partiamo dalla quarta gamma, che sta letteralmente “volando”, è stato detto al workshop. Ma anche i prodotti tradizionali di prima gamma evoluta registrano ottime performance, per non dimenticare interessanti novità come i veggy burger, le insalate artigianali, una nuova proposta realizzata con una produzione totalmente home made, dal taglio del prodotto con coltello in ceramica alla scelta dei mix proposti che uniscono verdura, ortaggi e anche frutta. E poi ci sono le zuppe, altro segmento in grandissima crescita, proposte con ingredienti innovativi e originali, mixati in ricette esclusive. Si aggiungono inoltre le erbe aromatiche e i germogli, proposti in una gamma dall’elevato contenuto nutraceutico, e per finre un tris di prodotti trattati esclusivamente da Canova in Italia che sono le carote baby, gli spinaci in busta e la zucca tagliata a cubetti, naturalmente biologici.

                       

                      Una gamma unica realizzata da Canova con i propri partner, presentati ufficialmente all’evento dell’8 marzo. Parliamo di SAB Ortofrutta, COF, Maisto, Sipo, Coltor, Terramore, Il Melazzurro, Vivo, Viva, Agribosco: tutte aziende specializzate nella quarta e quinta gamma distribuite sull’intero territorio nazionale, naturalmente a vocazione biologica.

                       

                      Un’ultima, importante novità presentata da Canova e Almaverde Bio l’8 marzo scorso è stato l’accreditamento dello stabilimento di Longiano per il marchio Demeter, riservato all’ortofrutta biodinamica.

                       

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