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                      Amazon apre il primo negozio a New York e dichiara guerra ai grandi magazzini

                      Amazon apre il suo primo negozio su strada. A Manhattan, in pieno centro, quasi a voler indicare che il modello da emulare è Apple, il cui AppleStore più visitato dai turisti è di fronte al Plaza Hotel, sull’angolo sud-est di Central Park e Quinta Strada. Lo store servirà a ritirare gli articoli ordinati su internet. Il commercio tradizionale inizia a tremare..

                       

                       

                      Screen Shot 2014-10-28 at 6.56.46 PMCi sono voluti vent’anni di paziente invasione del commercio elettronico, prima che Amazon si decidesse a fare questo passo. Il negozio sarà sulla 34esima Strada, dirimpetto all’Empire State Building, in una zona affollata di grandi magazzini. La sfida è rivolta direttamente a loro: ora tocca a Macy’s tremare… Anche se per il momento questo esperimento parte in sordina. La vocazione iniziale del negozio Amazon è quella di fungere da deposito per prodotti già ordinati online: un cliente che non vuole farseli consegnare a casa, non ha un portiere per le consegne in sua assenza, o preferisce ritirare da sé il pacco, può andare a prenderlo lì. Serve anche come centro di restituzione di prodotti difettosi o insoddisfacenti. E infine come deposito per fattorini che fanno le consegne. Insomma una via di mezzo tra il tradizionale magazzino di Amazon e un vero negozio.

                       

                      Però già si sa che Bezos ha in mente un’evoluzione. Ben presto il negozio venderà tutti i gadget elettronici, in particolare quei tablet Kindle che sono il “cavallo di Troia” nella lettura di ebook; nonché gli smartphone Fire di Amazon, che finora – malgrado il prezzo stracciato – hanno avuto scarso successo. La scelta dell’ubicazione è davvero significativa. La 34esima Strada ha un “traffico pedonale” altissimo, i consumatori newyorchesi sanno che è una Mecca dello shopping, i turisti pure. Macy’s sta lì vicino su Herald Square e vanta ben 20 milioni di visitatori all’anno.

                       

                      È chiaro che stavolta Amazon non si accontenta di aprire un centro per la consegna di merci ordinate onlie, come quelli che già ha disseminato in tutta l’America, di solito presso grandi parking. Si può dire che Bezos getta la maschera. Anche se all’inizio Amazon si era costruita la sua fama vendendo libri, quella è diventata una nicchia. I libri sono serviti per introdursi nelle teste dei consumatori (una fascia medioalta di consumatori, come sono coloro che leggono), studiarne le abitudini e le preferenze, carpirne indirizzi e carte di credito. Dal libro, che ormai rappresenta un modesto 7% del suo fatturato, Amazon si è allargata via via.

                       

                      Ha cominciato con prodotti affini, quali i Cd e i Dvd. Poi si è messa a vendere di tutto: vestiti o mobili per la casa, accessori per l’ufficio, pc e stampanti, perfino prodotti alimentari freschi come l’ortofrutta. Fanno notizia le sue guerre contro gli editori, ma sullo sfondo la vera guerra è quella lanciata contro Wal-Mart e gli altri colossi della grande distribuzione. Ha già messo in gravi difficoltà alcune catene di distribuzione specializzata in elettrodomestici ed elettronica, come Best Buy e Radio Shack.

                       

                      L’interrogativo però riguarda proprio la penetrazione nel mestiere antico della distribuzione “su strada”, con negozi di vetro e mattoni. Finora la forza di Amazon stava proprio nel by-passare le pesantezze ed i costi della grande distribuzione tradizionale. La sua elasticità, flessibilità e aggressività, era tutta centrata sul modello “ordina online e ricevi a casa tua”. Aprire un’insegna nel centro di New York è il primo passo in un mondo antico nel quale Bezos non è per forza il più bravo.

                       

                      Fonte: repubblica.it