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                      Marseglia (Amazon): “Noi competitor? Partner è meglio”. Roma papabile piazza

                      Mariangela Marseglia, EU director di Prime Now, commenta il nuovo accordo stretto con il gruppo Unes (U2 Supermercati) e NaturaSì, che dal 7 luglio ha visto l’ingresso di 6 mila nuove referenze negli scaffali virtuali dove possono fare acquisti gli utenti di Milano e hinterland. Per ora, perché entro fine anno il colosso di Seattle conta di annunciare l’arrivo in una nuova città, con tutta probabilità Roma. Il direttore di Prime Now segue anche Francia, Germania, Spagna e Regno Unito: “Per fare l’e-commerce come si deve, non è che ci si possa improvvisare”, esordisce. E poi è più conveniente “affidarsi ha chi ha le strutture, l’esperienza e il know how, che fare tutto in casa, e con risultati incerti”. Il servizio di Amazon? “Vuole essere migliore dell’off-line”

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      marseglia

                      Mariangela Marseglia, EU director di Prime Now: segue anche Francia, Spagna, Germania e UK

                      Da che mondo è mondo, ci sono due vie per tenere testa alla concorrenza. O ci si struttura per essere più forti (ma non sempre si hanno i mezzi e le possibilità), oppure la concorrenza… ce la si fa amica. Così mentre l’avanzata del gigante Amazon mette nell’ombra chi, fra i player della Gdo italiana, ancora non si è attrezzato per andare incontro alle esigenze dei consumatori ‘millennials’, c’è anche chi – in attesa eventualmente di strutturarsi – sceglie di affidare la vendita online direttamente ai competitor. Così ha fatto U2 Supermercati, insegna del gruppo Unes presente nel nostro Paese con oltre 190 punti vendita in
 Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, che unitamente a NaturaSì, la catena specializzata nel biologico, si è avventurata fra gli scaffali virtuali di Amazon.

                       

                      Dal 7 luglio, come abbiamo già annunciato (leggi qui), l’assortimento di 20 mila referenze presenti sulla piattaforma Prime Now, che copre al momento solo Milano e hinterland, si è arricchito di ulteriori 6 mila prodotti, anche ortofrutticoli e freschi. “Dall’esterno effettivamente possiamo essere visti come dei competitor, ma a me piace vederla secondo un’altra filosofia, che è quella che ha dato vita a questa nuova joint venture”, esordisce Mariangela Marseglia, EU director di Prime Now.

                       

                      Ci può spiegare meglio?

                      Più che concorrenti, possiamo essere dei partner strategici. Chi si approccia all’e-commerce deve tenere innanzitutto presente che si rivolge a un pubblico di consumatori che è già abituato a fare acquisti online: questo pubblico è rappresentato dai nostri clienti. E poi non è che ci si possa improvvisare esperti di e-commerce. Serve un’organizzazione molto importante alle spalle.

                       

                      Ci sono la logistica, le infrastrutture…

                      Certamente, e necessitano di investimenti molto importanti. Bisogna offrire un servizio efficiente, avere sistemi che garantiscano la massima sicurezza degli acquisiti. E naturalmente c’è il traffico sul web: non è così semplice partire da zero e portare visite sulla propria piattaforma, non dimentichiamocelo.

                       

                      Quindi meglio unire le forze?

                      Io la vedo così: c’è la filosofia concorrenziale, e c’è quella innovativa. Essere innovativi vuol dire anche sapersi affidare a chi è più esperto di noi nei servizi che non ci competono, o che per noi sono nuovi. E’ anche più economico, piuttosto che fare tutto in casa, e con risultati incerti. Con questo nuovo accordo con Unes e NaturaSì abbiamo unito expertise e know-how per arricchire da un lato la nostra offerta, che ora può contare su 6 mila nuove referenze, dall’altro estendendo anche ai clienti di questi due brand la possibilità di beneficiare del servizio di consegna a casa, in un’ora.

                       

                      ferrara

                      Marco Ferrara, city manager di Prime Now

                      Dopo il vostro sbarco a Milano, si è parlato di portare il servizio anche nella Capitale: confermate i rumors?

                      Roma rappresenta una piazza molto interessante per noi. Ci stiamo muovendo in questa direzione, ma ci sta volendo più tempo del previsto. Noi siamo veloci, ma l’Italia a volte è un Paese complicato per quanto riguarda la burocrazia. Milano è una città accogliente per le nuove idee, aperta all’industria, vocata al business. A Roma non c’è la stessa accoglienza, ma siamo fiduciosi.

                       

                      State guardando ad altre piazze, oltre alla capitale?

                      Napoli, Padova, Torino sono altre città in cui sarebbe molto interessante testare il servizio. Gli utenti stessi ce lo chiedono, sui social network e sul web. Io seguo anche la Spagna, la Francia, la Germania e il Regno Unito. In Inghilterra, ad esempio, serviamo circa il 30% della popolazione. In Italia… ci stiamo lavorando! Contiamo entro la fine del 2016 di annunciare una nuova città.

                       

                      Facendo leva, magari, su accordi con nuovi gruppi distributivi?

                      Noi siamo assolutamente aperti a esplorare le opportunità offerte da nuove partnership. Ma mi preme sottolineare che siamo altamente selettivi: vogliamo dare ai nostri clienti un’offerta ampia, ma non esagerata. Teniamo monitorati gli item, per studiare quali categorie e merceologiche gli utenti preferiscono avere a casa in un’ora. Il nostro servizio? Vuole essere migliore di quello offline.

                       

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