Dalla Redazione
Iniziata da alcune settimane, entra finalmente nel vivo la produzione della fragola nel Veronese. Sarà un’altra campagna tormentata? Lo abbiamo chiesto a Gianluca Bellini, direttore commerciale di Apo Scaligera, storica cooperativa che nel 2015 ha commercializzato 5 mila tonnellate di fragole nel periodo aprile-dicembre, volumi in calo del 25 per cento rispetto al 2014 che è stato un anno molto pesante, che ha messo in dubbio la stessa sopravvivenza della fragolicoltura veronese e che ha imposto una revisione ai piani di investimento e una seria riflessione sulle colture su cui puntare. Apo Scaligera non è sinonimo infatti solo di fragole, ma anche di ortaggi, insalate, meloni, mele, pere e kiwi, venduti per lo più alle catene della distribuzione moderna, in Italia, Svizzera, Austria e Germania.
“Quest’anno finalmente il clima sembra aiutare la fragola di Verona”, ci riferisce Gianluca Bellini, direttore commerciale di Apo Scaligera. “Il Sud Italia e la Spagna hanno ridotto le quantità offerte nell’ultima settimana, la produzione tedesca è prevista in ritardo per effetto delle basse temperature nel Centro e Nord Europa, tant’è che a fine aprile a Monaco stava ancora nevicando. Crediamo quindi che nel mese di maggio ci sia spazio per le nostre fragole, che presentano peraltro caratteristiche qualitative ottimali, grazie anche al rinnovamento varietale in corso, che vede la varietà Garda – molto apprezzata per le eccellenti caratteristiche organolettiche, per la pezzatura, la forma e il colore – raggiungere il 30 per cento dell’intera produzione”.
“Ma non ci fermiamo qui – aggiunge Bellini – il prossimo anno incrementeremo la produzione di Garda e inseriremo due nuove varietà, che abbiamo al momento in quantitativi ridotti e che stanno dando ottimi risultati. In particolare una si distingue per l’aroma, che ricorda le fragoline di bosco. A livello varietale stiamo selezionando delle fragole che non solo si adattino ai nostri areali e garantiscano una buona shelf-life, ma anche di bell’aspetto e soprattutto buone. Questa del resto è la strada per tornare a conquistare il consumatore finale: attirarlo con gli occhi sul punto vendita e conquistarlo con il palato a casa”.
Il cliente si cattura anche con un packaging accattivante. “Quest’anno abbiamo potenziato la linea premium – ci spiega Bellini – caratterizzata da cestini da 500 e 250 grammi, che si distingue per il colore nero e oro, oltre al tricolore e all’ormai immancabile QR Code. Quest’anno abbiamo anche creato per il mercato svizzero una confezione monostrato con coperchio. Siamo impegnati nel servire al meglio i nostri mercati di riferimento, che sono quello interno, l’Austria, la Svizzera e una parte della Germania. Se l’estero rimane importante, la nostra intenzione, anche per gli anni a venire, è di crescere sul mercato italiano“.
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