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                      Apofruit lancia in Italia Regal’In. “Una mela rivoluzionaria” dalla Francia  

                      Ce lo aveva anticipato a Macfrut, che Apofruit era in procinto di presentare una nuova varietà destinata a rivoluzionare il comparto melicolo. Il direttore della cooperativa Ilenio Bastoni ora ci racconta in esclusiva Regal’In, una cultivar innovativa sviluppata dalla società francese Agro Selection Fruits, simile a Fuji nell’aspetto, ma con una differenza sostanziale in quanto a sapore (più dolce e aromatico) e colorazione, più intesa e con buccia poco sensibile alle imperfezioni. E anche di raccolta: il periodo è lo stesso, ma Regal’In non mostra alternanza ed è resistente alla ticchiolatura. Caratteristica che la rende adatta a uno sviluppo anche nel comparto biologico

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      _30188_0Il futuro del comparto mele? L’innovazione e il rinnovamento varietale sono la direzione intrapresa già da tempo dai produttori, nell’ottica di andare incontro ai gusti di un consumatore sempre più esigente e curioso, che richiede un prodotto non solo bello da vedere, ma anche buono da mangiare. “In un panorama affollato da nuove varietà, e in un contesto europeo e internazionale in cui la produzione è cresciuta in modo importante, le nuove mele devono essere attraenti e riconoscibili. Ma questo non è tutto.”, esordisce il direttore generale di Apofruit Italia Ilenio Bastoni, presente a Interpoma come visitatore nel giorno inaugurale della fiera.

                       

                      “A mio avviso ci sono tre elementi da considerare nella prospettiva di uno sviluppo futuro del settore melicolo. – spiega – Innanzitutto il prodotto bio, un segmento su cui ritengo sia strategico investire. Il biologico, come tutti sappiamo, è un mercato in forte crescita e la mela è una delle principali referenze di questo comparto, dalla grande distribuzione al canale Ho.re.ca. Altro elemento su cui focalizzare l’attenzione sono le varietà club, la cui produzione è tenuta sotto controllo al fine di mantenere un equilibrio nel rapporto fra domanda e offerta e tutelare il reddito dei produttori. E poi, oltre agli aspetti estetici e organolettici, nell’introduzione di nuove varietà è importante tenere conto anche della produttività e della resistenza ai vari agenti patogeni”.

                       

                      Tre linee guida strategiche che confluiscono appieno nella messa a punto di una nuova varietà “destinata a rivoluzionare il comparto mele”, ci aveva anticipato il direttore di Apofruit a Macfrut. E che ora ha un nome: si chiama Regal’In ed è una cultivar sviluppata in Francia dalla società Agro Selection Fruits. Apofruit ha stretto un accordo di distribuzione in esclusiva per l’Italia, mentre in Francia la distribuzione è affidata a Blu Whale, la più grande cooperativa di produttori del Paese.

                       

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                      Ilenio Bastoni (a destra) con i rappresentanti di Blu Whale e Agro Selection Fruits a Fruit Attraction

                      Quali sono le caratteristiche esclusive di questa mela? “Nell’aspetto è simile a una Fuji, – spiega Bastoni – La forma è rotonda e regolare, ha un forte appeal visivo con una buccia poco sensibile alle imperfezioni, elevato potenziale gustativo, e consistenza fine e croccante. Ha un grando brix più elevato, però, con un giusto equilibrio fra dolcezza e acidità, e anche una colorazione migliore”. Ma la vera peculiarità sta nella produttività. “Anche nel periodo di raccolta Regal’in è simile alla Fuji, ma non mostra alternanza, colora bene, ha buona pezzatura e ottima propensione alla conservazione. Inoltre è resistente alla ticchiolatura, quindi si presta bene per la coltivazione a regime biologico”.

                       

                      L’accordo con Regal’In Europe è stato siglato a settembre 2016 e reso pubblico a Madrid, all’ultima edizione di Fruit Attraction, e prevede l’esclusiva per l’Italia e la messa a dimora di 60 ettari entro il 2019, a cui seguirà un’ulteriore fase di sviluppo per altri 200 ettari entro i prossimi cinque anni. Non poco se confrontati con gli attuali 250 ettari investiti tra Pink Lady e Modì, le due mele club di cui Apofruit è stata sin da subito licenziataria per l’Italia. Le zone di produzione sono state individuate fra Emilia Romagna, Veneto e Trenino Alto Adige. “Metteremo a dimora i primi impianti durante i mesi invernali – spiega Bastoni – Fra due anni saranno prodotti i primi frutti”.

                       

                      Chiudendo con un breve commento su Interpoma, che il direttore di Apofruit ha visitato quest’anno per la prima volta, la fiera si conferma “una vetrina importante per scoprire tutte le novità di prodotto e di servizio”. “Dalle macchine per la lavorazione del terreno a quelle per la raccolta, dal confezionamento, al prodotto mela, su cui ruota tutta la manifestazione, ho visto molta innovazione e specializzazione”, conclude.

                       

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