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                      Francesco Avanzini, già direttore commerciale di Conad, è il nuovo presidente della cooperativa di Gallo (Ferrara) leader degli imballaggi in plastica a sponde abbattibili. Lo affianca alla vice presidenza Nicola Pizzoli, Ceo dell’omonima azienda leader delle patate. CPR System ha presentato i risultati brillanti del bilancio 2016 nel corso dell’assemblea dei soci che si è svolta a Firenze il 27 giugno. A fronte di una gestione sempre più sostenibile ed efficiente delle proprie risorse e dei propri processi produttivi, la cooperativa chiude un fatturato record, di 54,8 milioni di euro. Il capitale sociale raggiunge i 16,1 milioni e il patrimonio netto è di 34,3 milioni di euro

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      CPR System ha chiuso il bilancio con un fatturato record di 54,8 milioni di euro

                      Un’annata record per CPR System, il gruppo leader in Italia degli imballaggi in plastica a sponde abbattibili, che associa al suo interno tutti gli attori della filiera, dai produttori ortofrutticoli ai distributori (tra cui Coop, Conad, Pam, Bennet, Gigante, Selex, Sigma, Sisa, 3A e altri), passando per gli stampatori degli imballaggi e alcune aziende di servizio per gestire i trasporti, il facchinaggio, la movimentazione. La cooperativa di Gallo (Ferrara) ha presentato ai propri soci i numeri del bilancio 2016 nel corso dell’assemblea generale che si è svolta a Firenze, al Grand Hotel Baglioni, martedì 27 giugno.

                       

                      L’esercizio si è chiuso con il risultato più positivo di sempre: il fatturato si attesta a 54,8 milioni di euro, il capitale sociale raggiunge i 16,1 milioni e il patrimonio netto è di 34,3 milioni di euro.

                       

                      Nel presentare i risultati di un’annata di successo il presidente uscente Maura Latini ha evidenziato come – in un contesto nazionale caratterizzato da indicatori che stentano a decollare, con una lieve ripresa dei consumi, che non tocca però in maniera marcata la Gdo, e con una limitata ripresa dell’occupazione – la crescita di CPR sia una conferma della solidità della compagine sociale e del valore del progetto d’impresa che è stato sviluppato in questi anni.

                       

                      Da sinistra Monica Artosi, Francesco Avanzini, Maura Latini, Nicola Pizzoli

                      Parliamo di presidenza a scadere perché ai margini dell’assemblea c’è stato infatti il rinnovo del Cda, che ha visto la nomina di Francesco Avanzini – già direttore commerciale di Conad – come nuovo presidente, affiancato dal vice presidente Nicola Pizzoli, Ceo dell’omonima azienda bolognese leader delle patate, che riceve a sua volta il testimone da Gianni Amidei.

                       

                      “Ricevo con grande piacere il testimone della presidenza di un’azienda che conosco da sempre e che rappresenta un vero fiore all’occhiello della cooperazione italiana. – ha dichiarato Avanzini – Ringrazio per la fiducia che il consiglio di amministrazione mi ha concordato. CPR è oggi e sarà sempre di più in futuro uno strumento fondamentale per la competitività dell’ortofrutta e non solo. Credo che la strategia della sostenibilità, in questo momento storico sia un dovere per il futuro della terra, ma anche una grande opportunità di sviluppo economico per il nostro Paese”.

                       

                      Il neo vicepresidente Nicola Pizzoli gli ha fatto eco: “È una grande soddisfazione per me ricevere questo incarico, che porterò avanti per un triennio con l’obiettivo di creare valore, attraverso CPR, all’ortofrutta italiana”.

                       

                      Molte le novità presentate dalla cooperativa per il prossimo triennio, che consolidano i grandi cambiamenti strutturali. Il direttore generale Monica Artosi ha tracciato le linee guida dei progetti in corso di attuazione, che vedono CPR investire con decisione sulla ricerca e sullo sviluppo seguendo il filo conduttore strategico della sostenibilità ambientale ed economica. È il caso ad esempio del pallet di legno con blocchetti riciclati, realizzato con la collaborazione di Ecoblocks.

                       

                      O della cassetta CPR 2.0, migliorata dal punto di vista dell’utilizzo grazie ad una nuova chiusura a maniglia, più semplice nell’uso ma compatibile con i macchinari di lavorazione.

                       

                      Le cassette CPR saranno tutte realizzate con plastica riciclata, in un’ottica sempre piu green

                      Le cassette CPR, per far fede a quell’ottica green verso cui si stanno indirizzando tutti i processi produttivi, saranno realizzate interamente con plastica riciclata. Questi imballaggi stanno entrando con decisione anche nel mondo dei prodotti ittici, andando a sostituire il polistirolo che non è riciclabile.

                       

                      L’attività di ricerca e sviluppo è indirizzata anche all’ottimizzazione logistica, con la messa a punto dello studio sull’LCA degli imballaggi CPR realizzato dall’Università di Bologna al fine di analizzare e ottimizzare i flussi, garantendo risparmio e tutela dell’ambiente.

                       

                      “Efficienza economica, efficacia del servizio e attenzione all’ambiente sono le linee guida che hanno ispirato le attività di CPR e che ispireranno anche le azioni future – ha dichiarato Maura Latini – Cedo il testimone, dopo un triennio di attività e di crescita, ringraziando per l’opportunità straordinaria concessami con la presidenza. È stata un’esperienza di grande interesse che mi ha dato anche modo di lavorare insieme a consiglieri che non sono solo capi d’industria ma, insieme ai collaboratori e dirigenti di CPR, sono stati una grande squadra”.

                       

                      “Credo, – ha concluso il presidente uscente – che questa rotazione triennale sia un segnale importante che identifica l’approccio cooperativo di CPR, caratterizzato dalla volontà di costruire, con l’apporto di tutti, un percorso comune. Una bell’esempio di cooperazione, animata, in questo triennio, da rappresentanti di imprese cooperative e da rappresentanti di imprese di capitali”.

                       

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