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                      Caporalato: arresti, multe e sospensioni in 11 province, dal Veneto alla Sicilia

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                      Sfruttamento dei braccianti, condizioni di lavoro irregolari ed estreme e operai senza permesso di soggiorno: si è conclusa con l’identificazione di  632 persone la seconda fase dell’operazione ‘Alto Impatto – Freedom’, condotta dalla Polizia di Stato con le Squadre Mobili di Agrigento, Forlì-Cesena, Latina, Lecce, Matera, Ragusa, Salerno, Siracusa, Taranto, Verona e Vibo Valentia. I blitz delle forze dell’ordine hanno coinvolto complessivamente 50 aziende di 11 province e otto regioni italiane: sono state arrestate sette persone, di cui sei caporali e un lavoratore con provvedimento restrittivo pendente. Caporalato anche nel territorio veronese: sospesa l’attività di un’azienda di Buttapietra, specializzata nella produzione di zucchine. Il titolare è stato sanzionato e deferito, perché tra i suoi dipendenti c’erano anche due stranieri senza permesso di soggiorno

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Lavoravano anche 12 ore al giorno, per una paga giornaliera di appena 30 euro, alcune delle persone individuate i giorni scorsi dalla Polizia di Stato nell’ambito di una vasta operazione contro il caporalato in varie regioni d’Italia, denominata ‘Alto Impatto – Freedom’, partita a fine giugno e condotta dalle Squadre Mobili di Agrigento, Forlì-Cesena, Latina, Lecce, Matera, Ragusa, Salerno, Siracusa, Taranto, Verona e Vibo Valentia, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine.

                       

                      Tra il 17 ed il 22 luglio è scattata una nuova fase di controllo a livello nazionale, che ha visto coinvolte 50 aziende in 11 province di otto regioni: l’operazione ha portato all’identificazione di  632 persone tra datori di lavoro e dipendenti. Durante i blitz gli agenti hanno accertato l’inosservanza delle norme contributivo-previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro. In alcuni casi è stata rilevata anche l’illecita attività di intermediazione tra la domanda e l’offerta compiuta dai caporali. I reati imputati hanno portato complessivamente all’arresto di sette persone (sei caporali e un bracciante), oltre che a diverse sanzioni amministrative e alla sospensione delle attività che compivano illeciti.

                       

                      Nel dettaglio, come si legge nel report pubblicato sul sito della Polizia di Stato, in provincia di Ragusa sono stati arrestati tre italiani, responsabili di costrizioni nei confronti di alcuni braccianti retribuiti con 30 euro giornalieri, a fronte di un impiego in turni di circa 12 ore. Altri nove individui, sempre nel ragusano, sono stati deferiti per il medesimo reato. In provincia di Latina sono stati arrestati tre ulteriori italiani, sempre per sfruttamento di manodopera: in questo caso i braccianti venivano costretti a vivere all’interno di container metallici in condizioni igieniche precarie. In provincia di Matera sono stati deferiti tre individui e comminate sanzioni per 14 mila euro; è stato anche arrestato un lavoratore con un provvedimento restrittivo pendente. Nelle provincia di Agrigento sono state sospese due attività e sono state comminate contravvenzioni per 69 mila euro.

                       

                      Anche nel veronese è stato rilevato un caso di caporalato, a carico di un’azienda agricola di Buttapietra, di proprietà di F.M., specializzata nella produzione di zucchine. Nel territorio scaligero il blitz – si legge su L’Arena – è scattato alle prime ore dell’alba del 19 luglio scorso ad opera degli uomini della Squadra Mobile, in sinergia con il Reparto Prevenzione Crimine di Padova e del locale Ispettorato del Lavoro. L’operazione ha consentito di identificare 14 lavoratori, di cui 11 sono risultati occupati irregolarmente. In collaborazione con l’Ispettorato del lavoro, è stata quindi disposta la sospensione dell’attività lavorativa dell’azienda, in attesa della regolarizzazione delle predette posizioni lavorative. Il titolare dovrà pagare una multa di 25 mila euro ed è stato deferito, perché tra i suoi dipendenti c’erano anche due stranieri senza permesso di soggiorno.

                       

                      Considerata anche la prima fase dell’operazione Freedom, in totale sono state controllate 867 persone e 76 aziende (quattro attività sono state sospese). Sono state arrestate complessivamente 10 persone e ne sono state deferite 24.

                       

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