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                      Carrefour: 500 tagli al personale e chiusura di tre punti vendita. È sciopero

                      Il colosso francese della Gdo ha annunciato un piano di ristrutturazione che coinvolgerà centinaia di lavoratori dichiarati in esubero e, in aggiunta, la chiusura dei supermercati di Borgomanero, Trofarello e Pontecagnano. Per questo motivo, le sigle sindacali di categoria di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS hanno proclamato lo stato di agitazione e l’astensione dal lavoro per i dipendenti di tutto il gruppo, programmato nelle giornate di venerdì 27 e sabato 28 gennaio

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      Un supermercato Carrefour format Urbano, aperto tutti i giorni 24 ore su 24

                      La catena francese Carrefour ha annunciato una ristrutturazione delle attività in Italia che coinvolgerà 500 lavoratori dichiarati in esubero e, in aggiunta, la chiusura dei punti vendita di Borgomanero, Trofarello e Pontecagnano, i primi due in Piemonte l’ultimo in Campania. Lo affermano le organizzazioni sindacali di categoria di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS con un comunicato congiunto veicolato il 21 gennaio, precisando che l’annuncio della multinazionale francese è arrivato solo un giorno prima.

                       

                      “Sono state inoltre anticipate dall’azienda una serie di esigenze organizzative che implicherebbero un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti della società. – aggiungono i sindacati – Le argomentazioni dell’impresa hanno portato a evidenziare rilevanti problematiche sugli andamenti aziendali, quali il fatturato, il costo del lavoro e la redditività dell’anno. Gli ipermercati risultano particolarmente penalizzati”.

                       

                      Tutte argomentazioni che, si legge in conclusione nella nota, “sono risultate generiche e improvvisate”. In considerazione di questi fatti ritenuti gravi, è stato proclamato lo stato di agitazione e l’astensione dal lavoro per i lavoratori di tutto il gruppo, nelle giornate di venerdì 27 e/o sabato 28 gennaio, nelle modalità che ogni territorio riterrà più opportune.

                       

                      In Italia nel 2016 Carrefour ha realizzato vendite per 5,848 miliardi di euro. Secondo i dati finanziari diffusi dalla capogruppo lo scorso 19 gennaio, – sottolinea un articolo su Repubblica – se in termini assoluti si tratta di un meno 1%, su base omogenea invece la variazione risulta del più 0,9%. Guardando al fatturato di punti vendita paragonabili, senza l’eventuale contributo dei carburanti e depurando dall’effetto delle variazioni di calendario, i ricavi del 2016 in Italia hanno segnato più 2,1%.

                       

                      I sindacati ricordano come, finora, la strategia in Italia del gruppo si sia basata sull’apertura h24 dei punti vendita, senza che questo abbia sfornato risultati esaltanti.

                       

                      “Carrefour è conscia della difficile situazione e delle ricadute” del proprio piano riorganizzativo e dichiara fin d’ora la propria disponibilità a valutare il ricorso a strumenti in grado di minimizzare l’impatto di tale piano sui lavoratori coinvolti, sulle loro famiglie e sulle comunità locali”, è la motivazione dell’azienda. A tal fine, auspica una “rapida ripresa del tavolo negoziale”, precisando che attraverso il piano saranno coinvolti nella riorganizzazione 32 punti vendita del formato Ipermercati in Italia, oltre alle chiusure annunciate.

                       

                      La riorganizzazione, spiega ancora Carrefour, “è motivata dalla perdurante difficoltà e dal calo di vendite registrato nel formato Ipermercati, generalizzato nel mercato italiano, che rende necessaria un’azione strutturale per recuperare un equilibrio economico sostenibile, quale unica opzione possibile”.

                       

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