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                      Cicioni: il formaggio bio e veggie che nasce dalla frutta secca fermentata

                      La ravennate Eurocompany, azienda leader della frutta secca, ha lanciato un esclusivo prodotto ottenuto facendo fermentare mandorle e anacardi. Si tratta di un formaggio vegano che prende il nome da Daniela Cicioni, la chef di cucina naturale che lo ha inventato. È pensato per i consumatori non solo vegetariani, ma anche per chi non mangia proteine animali e per chi è intollerante al lattosio

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      La base sono mandorle e anacardi. Non ha lattosio, è senza additivi, conservanti e zuccheri aggiunti ed è gluten free. È un formaggio vegano, ottenuto dalla fermentazione della frutta secca di Eurocompany, azienda leader del settore con sede a Russi, in provincia di Ravenna.

                       

                      Si chiama Cicioni e prende il nome da Daniela Cicioni, la chef di cucina naturale che lo ha inventato e ha messo a punto la sua ricetta esclusiva, risultato di un lungo lavoro di gruppo.

                       

                      Il ‘non’ formaggio di Eurocompany è biologico e italiano al 100%. Per produrlo vengono utilizzati solo anacardi e mandorle messi in ammollo, quindi macinati e fermentati, per poi passare all’essiccazione per 24 ore in un caratteristico stampo a forma ottagonale e, infine, alla stagionatura per cinque giorni.

                       

                      La vegan chef Daniela Cicioni

                      Un’inedita specialità gastronomica, di colore chiaro e consistenza decisa, con tutto il sapore di mandorle e anacardi, che coniuga gusto e salute. Cicioni è stato segnalato a BioFach fra i venti prodotti più innovativi tra gli oltre 500 dell’area novità e si è da poco aggiudicata il premio “Best New Organic Food Product 2017” alla fiera Natural & Organic Products di Londra.

                       

                      Innovativa anche la tecnologia utilizzata per la fermentazione, messa a punto dal Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale Agroalimentare dell’Università di Bologna, che ha offerto servizio e supporto con i suoi laboratori specializzati di Cesena. Il progetto è stato finanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale, per un totale di 197mila euro, nell’ambito di un bando dell’Emilia Romagna.

                       

                      Così l’azienda di Russi lancia un nuovo modo per proporre e vendere la frutta secca, dimostrandosi attenta e sensibile all’evoluzione dei gusti e dei consumi e alle nuove opportunità di mercato che si aprono nel settore dei cosiddetti prodotti funzionali e ‘free of’.

                       

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