di Massimiliano Lollis
Un imballaggio in grado di aumentare la shelf life dei prodotti ortofrutticoli, mantenendo intatte le caratteristiche organolettiche e allo stesso tempo contribuendo a ridurre gli sprechi alimentari? È Life+, la nuova soluzione messa a punto da ILIP – storica azienda della Valsamoggia fra i leader europei nella produzione di imballaggi in plastica rigida termoformata per alimenti – testata in particolare sui piccoli frutti. L’innovativo packaging è stato presentato a Berlino nell’ambito di Fruit Logistica dal responsabile dell’area ricerca e sviluppo di ILIP, Luigi Garavaglia. “Life+ si basa su una tecnologia che chiamiamo perforation mediated EMAP (Equilibrium Modified Atmosphere Packaging) – spiega – e comprende film perforati al laser che, grazie alla loro permeabilità ai gas, consentono di ottenere un’utile composizione dei gas nella confezione che aiuta la conservazione e la freschezza della frutta controllandone il metabolismo naturale”. Una calibrata presenza di CO2 (attorno all’8-10%) garantisce infatti una perfetta conservazione del frutto senza intaccarne in alcun modo composizione e gusto.
A questo va poi aggiunto un tampone anti-microbiotico (pad attivo) che, rilasciando sostanze naturali come flavonoidi e acidi della frutta e assorbendo l’etilene, consente un miglior controllo della microflora che causa le alterazioni del frutto, oltre a fungere da cuscino. Il confezionamento viene poi completato da un cestino termosaldabile che, come spiega Garavaglia, è senza foratura “per mantenere il corretto equilibrio di gas nella confezione e con trattamento anti-fog per evitare la formazione di condensa sulle pareti”.
Life+, prodotto che ha attraversato una lunga fase di sviluppo grazie alla collaborazione con diverse università, presenta alcuni fattori di successo, tra i quali spicca il supporto e il know-how dell’azienda nella messa a punto della soluzione, ma anche la differenziazione di chi adotta questo tipo di confezione nei confronti della concorrenza, maggiore shelf life, freschezza e gradevolezza estetica dei prodotti, aumento del raggio di esportazione, sostenibilità ambientale.
La riduzione della carbon-footprint e dello spreco alimentare è in effetti oggi un tema chiave per chi lavora nel settore degli imballaggi per alimenti, e Life+ fa ben sperare in questo senso: “Sappiamo che una parte consistente dello spreco alimentare si verifica fra le fasi di distribuzione e di consumo” osserva Garavaglia, “quindi, un sistema di confezionamento che permetta alle derrate alimentari di ridurre il proprio scarto durante queste fasi porterà a vantaggi significativi”. Ma Life+ potrebbe rappresentare un vantaggio anche dentro le mura di casa: “Se a livello domestico possiamo contare su uno o due giorni in più di conservazione”, spiega Garavaglia, “potremmo evitare che parte del prodotto acquistato se non consumato immediatamente venga gettato”.
Il sistema ha dimostrato di riuscire a estendere significativamente la freschezza e la shelf life di diverse tipologie di frutta, come fragole, frutti di bosco, pomodorini e uva. Per capire poi se Life+ possa essere il tipo di confezionamento ideale per un particolare prodotto, è però necessario analizzarne attentamente la tipologia: “Abbiamo lavorato a lungo con la ricerca per identificare le combinazioni giuste, per cui oggi abbiamo una certa consapevolezza riguardo il migliore tipo di packaging da utilizzare in base al frutto e al tasso di respirazione. È comunque necessario eseguire uno screening per capire qual è la soluzione adatta” conclude Garavaglia.
ILIP, parte del Gruppo ILPA, realtà nata in Emilia Romagna oltre 50 anni fa, con i suoi 210 milioni di euro di fatturato annuo, oggi esporta in più di 50 Paesi ed è uno dei principali produttori europei di imballaggi in plastica per alimenti e confezioni per frutta e verdura.
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