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                      Con l’imballaggio Life+ di ILIP prodotti freschi più a lungo e meno sprechi

                      Ilip
                      A Fruit Logistica 2017, nel corso del Tech Stage – il momento dedicato alle innovazioni tecnologiche nel settore – Luigi Garavaglia, manager ricerca e sviluppo di ILIP, ha presentato Life+, il nuovo sistema ILIP per il confezionamento della frutta che impiega vaschette in R-PET, Pad attivi e film laserperforati. Si tratta di un sistema innovativo che, calibrando una giusta concentrazione di CO2, permette di allungare la shelf life dei prodotti ortofrutticoli confezionati. Sviluppato in collaborazione con il mondo della ricerca, Life+ rappresenta l’ultima innovazione del gruppo italiano ILPA, leader del packaging in plastica per  frutta e verdura: un’invenzione che può ridurre gli sprechi alimentari, anche a casa 

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Luigi Garavaglia, R&D manager di ILIP a Fruit Logistica 2017

                      Un imballaggio in grado di aumentare la shelf life dei prodotti ortofrutticoli, mantenendo intatte le caratteristiche organolettiche e allo stesso tempo contribuendo a ridurre gli sprechi alimentari? È Life+, la nuova soluzione messa a punto da ILIP – storica azienda della Valsamoggia fra i leader europei nella produzione di imballaggi in plastica rigida termoformata per alimenti – testata in particolare sui piccoli frutti. L’innovativo packaging è stato presentato a Berlino nell’ambito di Fruit Logistica dal responsabile dell’area ricerca e sviluppo di ILIP, Luigi Garavaglia. Life+ si basa su una tecnologia che chiamiamo perforation mediated EMAP (Equilibrium Modified Atmosphere Packaging) – spiega – e comprende film perforati al laser che, grazie alla loro permeabilità ai gas, consentono di ottenere un’utile composizione dei gas nella confezione che aiuta la conservazione e la freschezza della frutta controllandone il metabolismo naturale”. Una calibrata presenza di CO2 (attorno all’8-10%) garantisce infatti una perfetta conservazione del frutto senza intaccarne in alcun modo composizione e gusto.

                       

                      A questo va poi aggiunto un tampone anti-microbiotico (pad attivo) che, rilasciando sostanze naturali come flavonoidi e acidi della frutta e assorbendo l’etilene, consente un miglior controllo della microflora che causa le alterazioni del frutto, oltre a fungere da cuscino. Il confezionamento viene poi completato da un cestino termosaldabile che, come spiega Garavaglia, è senza foratura “per mantenere il corretto equilibrio di gas nella confezione e con trattamento anti-fog per evitare la formazione di condensa sulle pareti”.

                      Uno schema che illustra un’applicazione dell’innovativo sistema Life+ di ILIP

                       

                      Life+, prodotto che ha attraversato una lunga fase di sviluppo grazie alla collaborazione con diverse università, presenta alcuni fattori di successo, tra i quali spicca il supporto e il know-how dell’azienda nella messa a punto della soluzione, ma anche la differenziazione di chi adotta questo tipo di confezione nei confronti della concorrenza, maggiore shelf life, freschezza e gradevolezza estetica dei prodotti, aumento del raggio di esportazione, sostenibilità ambientale.

                       

                      La riduzione della carbon-footprint e dello spreco alimentare è in effetti oggi un tema chiave per chi lavora nel settore degli imballaggi per alimenti, e Life+ fa ben sperare in questo senso: Sappiamo che una parte consistente dello spreco alimentare si verifica fra le fasi di distribuzione e di consumo” osserva Garavaglia, “quindi, un sistema di confezionamento che permetta alle derrate alimentari di ridurre il proprio scarto durante queste fasi porterà a vantaggi significativi”. Ma Life+ potrebbe rappresentare un vantaggio anche dentro le mura di casa: “Se a livello domestico possiamo contare su uno o due giorni in più di conservazione”, spiega Garavaglia, “potremmo evitare che parte del prodotto acquistato se non consumato immediatamente venga gettato”.

                      Il sistema ha dimostrato di riuscire a estendere significativamente la freschezza e la shelf life di diverse tipologie di frutta, come fragole, frutti di bosco, pomodorini e uva. Per capire poi se Life+ possa essere il tipo di confezionamento ideale per un particolare prodotto, è però necessario analizzarne attentamente la tipologia: “Abbiamo lavorato a lungo con la ricerca per identificare le combinazioni giuste, per cui oggi abbiamo una certa consapevolezza riguardo il migliore tipo di packaging da utilizzare in base al frutto e al tasso di respirazione. È comunque necessario eseguire uno screening per capire qual è la soluzione adatta” conclude Garavaglia.

                       

                      ILIP, parte del Gruppo ILPA, realtà nata in Emilia Romagna oltre 50 anni fa, con i suoi 210 milioni di euro di fatturato annuo, oggi esporta in più di 50 Paesi ed è uno dei principali produttori europei di imballaggi in plastica per alimenti e confezioni per frutta e verdura.

                       

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