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                      Coop contro le agromafie: focus sul pomodoro da industria

                      Coop rafforza il suo impegno per una filiera etica e punta la lente su uno dei comparti più a rischio, quello del pomodoro da industria. A margine del terzo rapporto ‘Agromafie e caporalato’ presentato a Roma il 7 maggio, la cooperativa – primo player della grande distribuzione in Italia – annuncia l’ampliamento della rete della campagna ‘Buoni e Giusti Coop’, che già interessa oltre 70 mila aziende agricole, e il raddoppio delle ispezioni in campo, in previsione della imminente stagione estiva. Dalla partenza della campagna sono già state effettuate 120 ispezioni e la previsione per fine anno è arrivare a circa 400 sopralluoghi

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      Dal lancio della campagna “Buoni e Giusti Coop” sono state effettuate 120 ispezioni: obiettivo 400 nell’anno

                      Coop rilancia sul tema lotta al caporalato e, a due mesi di distanza dall’annuncio del varo della campagna “Buoni e Giusti Coop”, nata per contrastare il lavoro nero soprattutto in 13 filiere ortofrutticole considerate a più alto rischio, volge la sua attenzione al pomodoro da industria. Questa, infatti, è a detta dell’opinione pubblica la filiera che più di tutti impatta con il fenomeno criminale.

                       

                      Lo fa a margine del terzo rapporto ‘Agromafie e caporalato’ presentato il 13 maggio scorso a Roma dall’Osservatorio Placido Rizzotto di Flai Cgil i cui dati sono preoccupanti e impongono di non abbassare la guardia.

                       

                      È stato annunciato, in previsione della imminente stagione estiva, un potenziamento delle ispezioni in campo pari a un +50% rispetto all’anno scorso, a dimostrazione dell’impegno non di facciata che la prima catena della grande distribuzione italiana destina al problema. Dalla partenza della campagna “Buoni e Giusti Coop” sono già state effettuate 120 ispezioni e la previsione per fine anno è arrivare a circa 400 ispezioni complessive.

                       

                      Ad oggi, dopo gli agrumi interessati già nella scorso novembre, gli auditor di Bureau Veritas, leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, di verifica di conformità e di certificazione a cui Coop si affida, hanno lavorato sui campi di fragole e sono al momento impegnati su quelli destinati alla coltivazione di pomodoro pachino. Ad essere coinvolti non sono più solo gli 80 fornitori ortofrutticoli di prodotto a marchio Coop (per 7.200 aziende agricole), ma tutti gli 832 fornitori nazionali e locali di ortofrutta (per oltre 70 mila aziende agricole). A tutti i fornitori, come abbiamo già spiegato in occasione del lancio della campagna (leggi qui) Coop ha chiesto di sottoscrivere l’adesione ai principi del Codice Etico.

                       

                      L’altro binario su cui si muove la campagna “Buoni e Giusti Coop”, in stretto raccordo con il progetto lanciato a livello ministeriale già nel 2015, è l’invito all’adesione alla  Rete del Lavoro Agricolo di Qualità. L’iscrizione attesta di essere un’azienda pulita, in regola con le leggi e i contratti di lavoro, non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti in corso. Alle prime 7.200 aziende delle filiere ortofrutticole si aggiungono ora le altre 1.500 imprese agricole coinvolte nella filiera del pomodoro da industria (di cui il 15% opera nelle filiere più critiche per zona geografica e modalità di raccolta manuale).

                       

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