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                      Due fiere in Italia a maggio 2017? Assomela non ci sta: “Delusione, noi non ci saremo”

                      Mele
                      Le fiere non fanno sistema? Il Macfrut va avanti per la sua strada? Arrivano i primi riscontri delle aziende che a quelle fiere dovrebbero esporre. È stata diffusa il 16 maggio una nota di Assomela – l’associazione che rappresenta l’80 per cento della produzione melicola nazionale, a partire dai grandi consorzi del Trentino Alto Adige – in cui si boccia la doppia proposta di Milano e Rimini del maggio 2017 e si sottolinea che le fiere dovrebbero essere al servizio delle aziende e non viceversa. Agli occhi degli esteri – aggiungiamo noi – ormai siamo una barzelletta

                       

                      di Eugenio Felice

                       

                      Mele ValVenosta

                      Le mele italiane  non saranno presenti alle fiere italiane nel 2017

                      Di seguito la lettera integrale inviata a Veronafiere, Cesena Fiera e Fiera Milano, a firma Ennio Magnani, presidente di Assomela. “I primi mesi del 2016 hanno riportato all’attenzione del settore il tema degli eventi fieristici per il settore ortofrutticolo in Italia. Nonostante l’ampio richiamo per uno sforzo dei diversi soggetti proponenti tali eventi per l’individuazione di un unico evento italiano di livello internazionale o di un metodo in grado di portare a tale risultato, si rileva al contrario il persistere di proposte  diverse e ben lontane da un pur minimo sforzo di coordinamento. Se quanto affermato da tutti gli enti fieristici in campo dovesse realizzarsi, nel 2017 avremmo più eventi concentrati nel mese di maggio con una probabile sovrapposizione di date. I produttori del settore melicolo assistono con crescente disagio ai lanci di agenzia, con la sensazione di essere visti come attori al servizio delle fiere, approccio contrario alla logica di una filiera organizzata con al centro le aspettative dei produttori”.

                       

                      “Questa situazione – continua la nota – viene giudicata da Assomela deludente e lontana dagli interessi del settore melicolo, ma contraria probabilmente agli interessi del settore ortofrutticolo. La posizione dell’Associazione, già approvata nel passato e confermata dal consiglio di amministrazione, per quanto riguarda la necessità di avere un unico evento fieristico specializzato per l’ortofrutta ogni anno, resta un presupposto fondamentale. Assomela conferma quindi gli impegni già assunti per l’anno 2016, ma comunica già che dal 2017 la linea di indirizzo verso i Consorzi associati prevede la sospensione della presenza a qualsiasi fiera specializzata di settore a livello nazionale. Eventuali progetti orientati a sostenere le imprese sui mercati internazionali saranno valutate di volta in volta. Si resta peraltro fiduciosi per un supplemento di confronto finalizzato a favorire una futura stabilizzazione di un progetto fieristico Italiano specializzato dell’ortofrutta, di affermato e riconosciuto livello internazionale”.

                       

                      Il punto. Nella conferenza stampa di presentazione di Fruit&Veg Innovation e dell’asse tra Fiera Milano e Veronafiere, il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, e l’amministratore delegato di Fiera Milano, Corrado Peraboni, hanno dichiarato che l’alleanza non è esclusiva ma aperta ad altri enti fieristici. Il Macfrut però ha già fatto sapere che andrà avanti per la sua strada, così ha deciso il comitato. ItaliaOggi a metà maggio titolava: “Macfrut tira dritto. Piraccini: l’ortofrutta siamo noi”. Piraccini nell’articolo ha anche specificato che il Ministero per lo Sviluppo Economico finanzia il Macfrut e questo significa che la riconosce come “la” fiera di settore. Nell’articolo ha però anche riconosciuto che la sede non soddisfa tutti: “Il tema della location c’è – ha detto – ma sono state prese determinate decisioni, io faccio il manager e non l’azionista, certe scelte non spettano a me”. E l’azionista, in questo caso, è il Comune di Cesena che mai, a nostro avviso, potrà accettare di spostare il suo gioiello a Milano o Verona.

                       

                      Quindi? Restiamo una barzelletta per gli operatori esteri. L’Italia non fa sistema in produzione, la stessa grande distribuzione è la più parcellizzata d’Europa, non poteva andare altrimenti con le fiere. Così il Macfrut, che era la fiera più importante d’Europa 20 anni fa, si è vista portare via la corona prima da Fruit Logistica (Berlino) e poi da Fruit Attraction (Madrid). Ora restano le briciole in un calendario già fitto di appuntamenti per le imprese italiane di settore, che vanno alle fiere per fare business, non per autocelebrarsi. Il nuovo asse tra Verona e Milano? Due malati non fanno un sano, ha già commentato qualcuno. C’è chi riprende a parlare di fiera itinerante, ma la Romagna difficilmente mollerà il suo Macfrut, che si è ripreso con la nuova sede di Rimini, ma che mantiene una scarsa attrattiva internazionale per la mancanza di aeroporti vicini e di hotel di taglio business. Cosa succederà il prossimo maggio? Comunque vadano le cose, sarà probabilmente un anno perso, l’ennesimo, per quella che dovrebbe essere “La” fiera italiana di settore.

                       

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