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                      Equo solidale, cresce del 18% la vendita dei prodotti a marchio Fairtrade

                      La certificazione garantisce che i prodotti sono stati realizzati nel rispetto dei diritti degli agricoltori e dei lavoratori di Asia, Africa e America Latina e che siano stati acquistati secondo i criteri del commercio equo. Banane e zucchero di canna i più venduti

                       

                      faitradeIl commercio equo solidale conquista sempre più fette di mercato, e a crescere sono soprattutto le banane e lo zucchero di canna, sia per il consumo domestico che per l’utilizzo all’interno di prodotti confezionati. Sono alcuni dei dati emersi dal rapporto annuale relativo alle vendite dei prodotti certificati Fairtrade, il marchio che nel mondo garantisce che i prodotti vengano realizzati nel rispetto dei diritti degli agricoltori e dei lavoratori di Asia, Africa e America Latina e che siano stati acquistati secondo i criteri del commercio equo.

                       

                      Nel 2014 il valore delle vendite è cresciuto del 18%, raggiungendo quota 90 milioni di euro. Il prodotto più venduto a volume si conferma la banana, che aumenta del +11% superando le 10 mila tonnellate. La crescita dello zucchero di canna si attesta complessivamente al +29%, superando le 2.000 tonnellate. Ma tra i preferiti ci sono anche cacao e cioccolato (13,5% del totale), té (9,3%) e caffé (8,9%). “La crescita molto positiva del 2014 segue un trend consolidato negli ultimi anni, ed è una prova che le persone sono sempre più attente alla sostenibilità assicurata dalla certificazione, anche nel difficile momento di crisi economica che sta vivendo il nostro paese”, ha spiegato Paolo Pastore, direttore di Fairtrade Italia. “Ad oggi – aggiunge – abbiamo 145 aziende in Italia partner del circuito, e con 700 items di prodotto diversi siamo presenti in più di 5mila punti vendita: siamo molti orgogliosi di poter crescere insieme alle nostre aziende e ai nostri produttori”.

                       

                      Fairtrade non solo assicura un prezzo equo e stabile ai produttori dei Paesi in via di sviluppo, ma anche un margine aggiuntino, chiamato Premium, che viene investito dalle comunità locali in progetti scolastici, sanitari e sociali. Il Premium generato dai prodotti venduti in Italia è stato nel 2014 di 979mila euro. Ne hanno beneficiato 141 organizzazioni di produttori di 35 Paesi.