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                      Esselunga continua a crescere, anche senza Caprotti. Il bilancio e l’apertura a Roma

                      In un 2016 che non sarà ricordato come l’anno roseo della Gdo italiana, il gruppo fondato da Bernardo Caprotti ha visto crescere i ricavi del 3,1%, a 7,5 miliardi. Il margine lordo è salito a 661 milioni, pari all’8,7 delle vendite, un altro record del settore, mentre gli utili sono invece calati a 262 milioni a causa delle svalutazioni immobiliari. Ma è migliorata significativamente anche la situazione debitoria del gruppo, anche a fronte degli importanti investimenti per le nuove aperture: si parla di 489 milioni di euro. L’inaugurazione più importante di quest’anno è quella del 5 aprile, quando Esselunga varca i confini regionali e approda a Roma

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Esselunga ha chiuso il primo bilancio dopo la scomparsa del patron Bernardo Caprotti, con vendite (a rete corrente) in crescita del 3,1, che si attestano a 7,5 miliardi di euro. Seppur in leggero calo rispetto al +4,3% dell’esercizio precedente, il gruppo con questo nuovo risultato positivo dimostra ancora una volta di essere in salute e di riuscire a performare meglio del mercato.

                       

                      I ricavi dei supermercati della famiglia Caprotti quindi continuano a crescere, anche a fronte di una diminuzione media dei prezzi (la società riferisce un -1,1%). Rispetto ai ricavi, è salito più che proporzionalmente anche il margine operativo lordo (+5,6%) a 661 milioni e pari all’8,7% del fatturato, “che è un risultato da record nell’industria della grande distribuzione”, sottolinea Repubblica.

                       

                      È calato invece l’utile operativo, che è passato da 431 milioni a 405 milioni, così come l’utile netto, sceso da 291 milioni a 262 milioni: questo per via di alcune svalutazioni delle aree immobiliari funzionali all’attività del gruppo.

                       

                      Il nuovo superstore a Roma, con l’insegna ancora coperta

                      Migliora, infine, la posizione finanziaria, con un debito ridotto dai 116 milioni del 2015 a 55 milioni di euro, questo nonostante gli importanti investimenti (si parla di 489 milioni di euro), messi in campo negli ultimi tempi e legati alle nuove aperture dello scorso anno e a quelle già pianificate per il 2017. Nuove aperture che hanno potato, secondo Esselunga, una crescita del 4,4% nel parco clienti.

                       

                      Oggi il gruppo opera con una rete commerciale di oltre 150 tra superstore e supermarket in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Liguria e Lazio. Nel 2016 i dipendenti sono diventati 22.741 (+811 unità), di cui  il 93% ha un contratto a tempo indeterminato, un altro record nella Gdo.

                       

                      La prima, grande inaugurazione di quest’anno è quella in calendario il 5 aprile, quando Esselunga farà il suo sbarco ufficiale a Roma, all’iper di via Prenestina. Seguirà Verona a giugno, e poi entro la fine dell’anno verranno inaugurati altri cinque nuovi centri commerciali.

                       

                      Inoltre saranno presto avviati i lavori per realizzare il quarto polo logistico del gruppo, dopo l’acquisto (avvenuto a maggio) dall’acciaieria Stefana del ramo d’azienda di Ospitaletto.

                       

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