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                      Fruitimprese, export record per l’Italia. Ma ci sono ancora barriere da abbattere

                      Con 4,75 miliardi di euro di prodotti movimentati nel 2016, l’export ortofrutticolo italiano registra un bilancio record nel 2016 e cresce del +4,9% a valore e del +6,1% a volume. Lo comunica Fruitimprese dopo avere elaborato i dati definitivi forniti dall’Istat. Positivo anche il dato riferito ai volumi che, con oltre 4,25 milioni di tonnellate, cresce del 6,1%. In leggera flessione invece l’import. L’appello del presidente Marco Salvi alle istituzioni: “Più attenzione e importanza al settore”. Il trend positivo sarebbe stato infatti ancora più evidente se non avessero gravato sul commercio internazionale alcune congiunture negative

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Nel 2016 abbiamo esportato 4,25 milioni di tonnellate di ortofrutta, per un valore di 4,75 miliardi

                      L’export ortofrutticolo italiano continua a crescere e nel 2016 registra un trend positivo sia a valore che a volume. Lo comunica Fruitimprese dopo l’analisi dei dati ufficiali e definitivi dell’Istat riferiti a tutti i 12 mesi. Le esportazioni ortofrutticole italiane hanno superato la soglia dei 4,75 miliardi di euro, con un incremento del 4,9% rispetto al 2015, stabilendo quindi un record per il settore. Positivo anche il dato riferito ai volumi che, con oltre 4,25 milioni di tonnellate, cresce del 6,1%. Il saldo supera di poco il miliardo di euro con un incremento del 43,6% rispetto al 2015.

                       

                      Per quanto riguarda i flussi, cresce il comparto della frutta fresca (+1,7%), quello degli ortaggi (+15,7), degli agrumi (+20%) e della frutta secca (+15,2%). Anche in valore segno positivo per tutti i comparti: ortaggi (+8,2%), agrumi (+27,6%), frutta fresca (+1%) e frutta secca (+6,9%).

                      Fonte: Fruitimprese su elaborazione dati Istat

                      Le importazioni sono invece in leggero calo, sia in volume (-3,7%), che in valore (-2,4%). Il 2016 vede un incremento in volume per la frutta tropicale (4,4%) e la frutta secca (16,9%); in diminuzione i flussi di frutta fresca (-3,1%), di ortaggi (-5,4%) e di agrumi (24,1%). In valore, portano un segno negativo tutti i comparti, fatta eccezione della frutta tropicale (che cresce del 4,6%): ortaggi (-2,5%), agrumi (-8,1%), frutta fresca (-4,7%), frutta secca (-2,7%).

                       

                      Il presidente di Fruitimprese Marco Salvi esprime soddisfazione per questo importante risultato, che dimostra che le imprese italiane non solo sono capaci di stare sul mercato internazionale, ma crescono conquistando nuovi spazi attraverso la qualità dei propri prodotti, l’innovazione e le collaborazioni internazionali. Questo trend positivo dell’export italiano degli ultimi anni sarebbe stato ancor più evidente se non ci fossero state congiunture negative che hanno penalizzato le esportazioni in diverse aree strategiche: prima di tutto l’embargo russo, che di fatto ha tolto il principale mercato oltre i confini comunitari. A questo si aggiungono l’instabilità politica e le guerre civili che stanno martoriando diversi Paesi del Nord Africa, provocando l’indebolimento delle economie locali, la svalutazione delle rispettive monete e la conseguente riduzione dei volumi importati.

                       

                      “È quindi necessario – sottolinea Salvi – rivolgere un appello alle istituzioni affinché ci si adoperi per ripristinare al più presto la normalità recuperando i mercati perduti e aprendo lo scambio commerciale con nuovi mercati. Bisogna che al settore ortofrutticolo siano date l’attenzione e l’importanza che merita, perché solo attraverso una maggior valorizzazione e sostegno dell’intero comparto le imprese italiane avranno la possibilità di crescere ancora e portare i prodotti made in Italy in ogni parte del mondo”.

                       

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