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                      Interpoma e le tante nuove varietà di mela. La strada è quella giusta

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                      VOG e VI.P hanno presentato la yello (non è un errore, si scrive tutto minuscolo), Melinda sta lavorando sulla Sweet Tango e La Trentina ha raccolto i primi frutti della Opal (altra varietà gialla). Ci sono poi le varietà a polpa rossa. Sono tante le novità presentate a Interpoma, fiera sempre più rivolta al pre-raccolta. Che siano troppe? A nostro avviso no, basta vedere cosa succede all’estero. Nei prossimi anni poi i format distributivi della GDO italiana dovrebbero radicalmente cambiare

                       

                      di Eugenio Felice

                       

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                      La Opal fotografata allo stand La Trentina a Interpoma 2016 (Copyright: Fm)

                      “Troppo poco coraggio nell’offerta di mele in Europa, con varietà vecchie che dominano ancora il mercato”. Questo ci aveva riferito un anno fa Marc Rademacher, direttore acquisti freschi di Lidl Us, in un retail tour a Manhattan (leggi l’articolo) in occasione del New York Produce Show and Conference. Chi scrive si era sorpreso della moltitudine di varietà presenti in offerta, alcune disponibili solo in determinate insegne, la maggior parte sconosciute in Italia. C’è quindi da spaventarsi di fronte alle tante nuove varietà presentate a Interpoma la settimana scorsa? A nostro avviso, pur con un certo ritardo, le grandi organizzazioni melicole hanno capito che per uscire dalla trappola dei prezzi troppo bassi, incapaci di dare il giusto reddito ai frutticoltori, l’unica strada da intraprendere è quella di investire in nuove varietà, meglio se gestite a club, varietà che soddisfino il consumatore prima ancora del produttore.

                       

                      Ecco quindi che a Interpoma VI.P e VOG hanno presentato yello, una varietà nata in Giappone, nella prefettura di Nagano, che ha rese per ettaro inferiori del 40 per cento rispetto alle Golden Delicious ma con un sapore decisamente superiore, tanto da essere in corsa per sostituire in futuro la Golden (nessuna varietà è immortale). Melinda sta lavorando a tre nuove varietà, tra cui la fantastica Sweet Tango, ben affermata nei mercati internazionali. La Trentina invece ha iniziato a staccare quest’anno i primi frutti di Opal, una varietà gialla, incrocio tra Golden e Topaz, su cui stanno investendo a livello mondiale realtà importanti come Univeg e San Lucar e che in Usa sta già registrando prezzi al top (vedi nostro articolo). Per non parlare delle varietà a polpa rossa presentate prima a Fruit Attraction e poi al nostro Fresh Retailer, in cui è coinvolta anche la piemontese Rivoira.

                       

                      Certo poi a Interpoma abbiamo visto decine di varietà come è stato in tutte le edizioni precedenti, che probabilmente rimarranno delle nicchie o non vedranno mai uno sbocco commerciale concreto. Le stesse varietà di cui parliamo sopra sono solo all’inizio o addirittura gli alberi non sono stati ancora piantati come nel caso della yello. Quindi, tornando alla domanda iniziale, c’è da allarmarsi? No, noi diciamo era ora! Le mele sono una categoria stanca e che se non flette galleggia perché finora non ha saputo rinnovarsi o lo ha fatto troppo timidamente con alcuni club di nicchia. Adesso che siamo al cambio di passo, con i produttori che rispondono ai distributori che chiedono prodotti nuovi e innovativi, la palla passa proprio alle catene distributive, che dovranno adeguare gli spazi e/o fare delle scelte sull’una o sull’altra varietà, andando così a differenziare la loro offerta rispetto ai competitor.

                       

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