di Eugenio Felice
“Gentile direttore, coordino assieme ad altri soci l’attività tecnica e commerciale della società ####, che commercializza i propri prodotti a marchio proprio e a marchio del distributore. Ricevo periodicamente Fm e posso definirmi un Suo lettore appassionato. Le scrivo queste poche righe come apprezzamento per quanto riportato nell’articolo “la patata bollente” di Report. Un plauso per la franchezza nell’esposizione. Mi ha colpito in particolare la sua “inquietudine” per il fatto che tale truffa abbia bypassato tutti i sistemi di controllo di Coop e Conad”.
L’articolo cui si riferisce il nostro lettore: “Report, le patate e la Opel Corsa”
“Ahimè – continua il lettore – per un addetto ai lavori come me che ha provato a combattere il sistema, non si tratta più di inquietudine, ma di prender atto ogni giorno, sempre più spesso, della prassi di frodare la provenienza dei prodotti ortofrutticoli, prassi che è ben nota a tutti i “livelli”. Siamo stati tentati di esporci in prima persona come azienda per denunciare gli svariati episodi che sono la punta di un iceberg e che spesso accadono sotto i nostri occhi, ma abbiamo preferito reagire, per non soccombere, collocando le nostre produzioni sui mercati esteri (con l’indicazione in etichetta: prodotto in Italia!). Temo che la Sua sia considerata solo una nota stonata in un concerto di ipocrisia che oramai ha sconfinato nella disonestà”.
Il miglior retailer operante in Italia? Ecco cosa pensano i fornitori di ortofrutta
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