Con un accordo miliardario il colosso della logistica mondiale Maersk Line acquista la tedesca Hamburg Süd, operatore leader sulle rotte per l’America Latina. Annunciato lo scorso primo dicembre, l’accordo promette di portare avanti i valori della compagnia tedesca, come la grande attenzione per il cliente. La famiglia Oetker, che ha guidato la compagnia tedesca per ottant’anni, lascia, ma senza rimpianti. Soddisfazione da parte di tutti in un mercato sempre più competitivo popolato da giganti

di Massimiliano Lollis

Una delle enormi navi porta-container della Hamburg Süd.

“Quello di oggi è un traguardo fondamentale della nostra storia” dichiara Søren Skou, amministratore delegato di Maersk Line e di Maersk Group in una nota ufficiale diffusa lo scorso primo dicembre. “Sono molto contento” continua il dirigente, “che si sia raggiunto un accordo con la Oetker Group per acquisire Hamburg Süd”. Il colosso danese del trasporto containerizzato a livello mondiale Maersk Line annuncia così l’acquisizione di Hamburg Süd, settima linea di trasporto su container al mondo.

“Hamburg Süd è un’azienda molto rispettata, con brand forti, lavoratori motivati e clienti affidabili. Insieme potremo offrire ai nostri clienti il meglio dei nostri due mondi” osserva Skou, facendo riferimento alle rotte di maggiore traffico che collegano il nord del mondo ai paesi in via di sviluppo. Rotte che con i marchi CCNI in Cile e Aliança in Brasile, fanno di Hamburg Süd un vero e proprio brand leader in America Latina: forte di una flotta di 130 porta-container con una capacità complessiva di 625.000 TEU e un fatturato che nel 2015 ammontava a 6.726 milioni di dollari.

Skou sottolinea inoltre che Maersk Line intende portare avanti il modello di business della compagnia tedesca e il tipo di prodotto disegnato sulle necessità del cliente: “Le offerte che Hamburg Süd e Aliança riservano al cliente sono sempre molto competitive ed attente e noi intendiamo assolutamente mantenere e proteggere questo tocco personale“.

Il gigante Emma Maersk della Maersk Line.

Soddisfazione viene espressa anche da August Oetker, a capo del comitato consultivo di Oetker Group che controlla la compagnia tedesca: “Non è stato facile per la mia famiglia lasciare la guida della compagnia dopo ottant’anni di attività. Tuttavia, siamo convinti di aver scelto il meglio possibile, per tutti”. In realtà la scelta strategica del gruppo non ha stupito nessuno: da tempo si facevano sempre più insistenti le voci su una possibile vendita della compagnia da parte della famiglia Oetker, anche alla luce della situazione di crescente competizione nelle rotte nord-sud, dove processi di fusione e alleanze strategiche dei colossali gruppi concorrenti avevano reso insostenibile la pressione sul gruppo tedesco, spingendolo nelle braccia di Maersk Line, che già nello scorso settembre aveva annunciato un possibile aumento delle quote di mercato attraverso acquisizioni.

Per quanto riguarda invece le cifre dell’accordo, si stima che l’acquisizione – che alcuni analisti quantificano tra i 3 e i 5 miliardi di dollari – accrescerà la capacità di Maersk Line dagli attuali 3,1 milioni TEU a 3,8 milioni TEU portandola a una quota di capacità globale del 18,6% (dall’attuale 15,7%). La flotta sarà costituita da 741 navi porta-container, mentre i marchi proprietà del gruppo Hamburg Süd continueranno a essere presenti come brand separati nelle proprie sedi. Prima di brindare all’acquisizione sarà però necessaria una lunga sessione di autorizzazioni e procedimenti amministrativi in diversi Paesi del mondo, per cui Maersk Line prevede di concludere l’operazione commerciale entro la fine del 2017.

Maersk Line, che nel 2006 ha acquisito la P&O Nedlloyd, è da lungo tempo ai vertici mondiali per profitti del settore. Con un fatturato da 23,7 miliardi di dollari nel 2015, Maersk Line è ora reduce da due trimestri in perdita, per quanto, come osservato dal Financial Times, sembra siano in atto timidi segni di ripresa. Sarà la prova del tempo a decretare la bontà di questo accordo e le prospettive di crescita del gruppo.

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