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                      L’online dei freschi? Gasbarrino (U2): “Lo credevo letale. Ma mi sono ricreduto”

                      Nella seconda giornata di Marca, a Bologna si è tenuta una tavola rotonda a cui hanno partecipato alcuni big della Gdo e importanti aziende co-packer. Star del convegno l’Ad di Unes Mario Gasbarrino, che non ha mancato di snocciolare alcune sue massime. “L’online dei freschi? A maggio avrei detto che è come il monossido di carbonio, ti uccide senza che te ne accorgi. E poi a luglio abbiamo stretto un accordo con Amazon…”. Il rapporto con i fornitori? “Noi chiediamo specializzazione, competenza, passione per l’innovazione. Senza bluffare”. L’aspetto della fiducia è fondamentale, lo sottolinea anche il direttore generale di Despar Lucio Fochesato: “I consumatori vogliono chiarezza, certificazione, sicurezza. È finito il tempo dell’industria, ora é il tempo del cliente”

                       

                      di Carlotta Benini

                       

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                      Da sinistra: Marco Bordoli (Crai-Secom), Loris Pedon (Pedon), Lucio Fochesato (Despar), Febo Leondini (Birra Castello), Mario Gasbarrino (Unes), Lorenzo Beretta (Fratelli Beretta)

                      Il rapporto fra la marca del distributore e i fornitori? “È come un matrimonio, musulmano però. Quindi è ammessa la poligamia”. Esordisce così, con uno di quei commenti ironici e pepati che lo hanno reso popolare su Twitter, Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Unes-U2 Supermercato che giovedì 19 gennaio ha partecipato al convegno di apertura della seconda giornata di Marca a Bologna, in occasione del quale stato presentato 13esimo Rapporto sull’evoluzione dei prodotti a MDD in Italia (leggi qui).

                       

                      Al pari del collega di Conad Francesco Pugliese, l’Ad di Unes è considerato dagli addetti ai lavori (ma non solo) un vero e proprio influencer dei social network. Le sue massime sulla grande distribuzione sono ormai celebri: “Questa mattina ho scritto in un tweet: chiedetemi quello che volete, tanto vi risponderò solo quello che voglio io!”, rivela scherzosamente all’inizio della tavola rotonda che si è svolta nella seconda parte della mattinata, moderata da Guido Cristini dell’Università di Parma, alla quale hanno partecipato sei big del settore fra grande distribuzione e aziende co-packer.

                       

                      La grande star della mattinata, non c’è che dire, è stato Mario Gasbarrino, che ha margine della tavola rotonda è stato anche circondato dagli studenti dell’Università di Parma, con cui ha scattato un selfie di gruppo. Se, da un lato, ci tiene a sottolineare di sapere il fatto suo sulle dinamiche che muovono il settore, l’Ad di Unes ammette anche che, nel corso dell’ultimo anno, si è dovuto ricredere su due temi caldi.

                       

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                      Mario Gasbarrino, vera “star” del convegno a Marca. La foto è stata twittata da Grégoire Kaufman, direttore commerciale e marketing di Carrefour Italia

                      Intanto sulla marca del distributore: “Dopo il successo del temporary store del Viaggiator Goloso, che abbiamo aperto per la prima volta a Natale 2015 via Belfiore a Milano (dalla cui esperienza è nato il primo punto vendita a marchio, sempre a Milano, in via Belisario, ndr) avevo detto che la private label era diventata marca. Ora dico che la MDD è pronta a diventare insegna”.

                       

                      E poi sull’e-commerce. “Un anno fa, di questi tempi, se mi avessero chiesto cosa pensavo del online alimentare avrei detto é una grande baggianata. – confessa – A maggio invece avrei detto che é come il monossido di carbonio, ti uccide senza che te ne accorgi. E poi a luglio abbiamo stretto un accordo con Amazon Prime Now: oggi i cittadini di Milano e di 48 comuni limitrofi possono fare virtualmente la spesa al nostro supermercato e vedersela recapitare a casa in due ore. Il fattorino che prende in carico il tuo ordine ti avvisa in tempo reale su come è tracciato lungo il percorso, ti porta la spesa al piano, anche se fosse il decimo. E tu non hai il tempo di dargli la mancia, che se n’è già scappato via”. “Con questo cosa voglio dire? – spiega – Che il mondo sta cambiando molto velocemente e noi (si riferisce alla GDO tradizionale, ndr), siamo ancora bloccati su vecchi modi di operare”.

                       

                      Sulle performance dei prodotti MDD di U2 Supermercato sottolinea: “Abbiamo superato la quota del 40%, e questa è raddoppiata negli ultimi dieci anni. Praticamente, un prodotto su due che vendiamo é a marchio. La linea top di gamma il Viaggiator Goloso ha un’incidenza sul totale delle vendite dell’8,6%, quota che è quadruplicata negli ultimi cinque anni”.

                       

                      Tornando al rapporto con i co-packer, Gasbarrino conclude: “Noi chiediamo specializzazione, competenza, passione per l’innovazione. Senza bluffare. Poi aggiungo che i fornitori più performanti che abbiamo siamo andati noi a cercarli, pregandoli quasi di lavorare con noi. Il mondo sta cambiando, davvero”.

                       

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                      Lo stand di Unes dedicato al format Viaggiator Goloso a Marca 2017

                      Alla domanda se nasce prima il punto vendita (l’uovo) o la marca del distributore (la gallina), risponde Marco Bordoli, Ad di Crai-Secom. “La nostra scelta è stata quella di far coincidere la marca con l’insegna, con un obiettivo: dare un elemento di distintività ai nostri punti vendita, distinguendoci nell’offerta e individuando dei connotati immediatamente riconoscibili per i nostri clienti. La private label è un elemento chiave per raggiungere questo risultato”.

                       

                      Interessanti spunti sono arrivati anche dal direttore generale di Despar Lucio Fochesato, che ha posto l’accento sull’aspetto qualitativo della MDD. “Fiducia è la nostra parola chiave. – esordisce – Negli ultimi tempi abbiamo recepito forte domanda di chiarezza, di certificazione, di sicurezza da parte dei consumatori. Per questo abbiamo studiato linee e packaging specifici: ad esempio Scelta Verde per il prodotto bio, Veggie per quello salutistico, Free From per quello privo di determinati allergeni, con una proposta chiara e di assoluta responsabilità da parte nostra. Lo scorso anno abbiamo sviluppato più del 50 per cento dei prodotti in questo segmento Premium, e il prossimo anno faremo ancora di più. Tenendo sempre presente una cosa: la fiducia va riposta nei prodotti, ma anche negli ingredienti. Senza perdere mai di vista il gusto: il primo cliente siamo noi, non dobbiamo mai dimenticarcelo”.

                       

                      “A dimostrazione di quanto teniamo al valore della fiducia, – conclude – abbiamo un blog con 1.200 ricette e consigli utili dello chef, in alcuni punti vendita facciamo promozioni con show cooking e con i fornitori presenti che raccontano il loro prodotto. A volte ce ne dimentichiamo, ma il valore é una cosa che dura nel tempo. Il mio consiglio? Abbiamo iniziato da commercianti, poi siamo diventati commerciali. Invece dobbiamo tornare ad essere commercianti: é finito il tempo dell’industria, ora é il tempo del cliente”.

                        

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