L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
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                      Macfrut torna per il secondo anno a Rimini Fiera e si presenta con un layout più dinamico e attraente e con una presenza massiccia di progetti ed eventi dedicati all’innovazione, dal campo ai banchi del punto vendita. Ecco alcune pillole dal taglio più istituzionale dei primi due giorni. Delle singole aziende, delle curiosità e delle news di prodotto che abbiamo trovato in fiera parleremo in modo più approfondito in nuovi articoli dedicati

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Martina PiracciniUno sguardo al comparto ortofrutticolo del domani, dalla produzione al punto vendita. È un’ottica per certi aspetti futuristica quella adottata da Macfrut, che mercoledì 14 settembre a Rimini Fiera ha tagliato il nastro della sua 33esima edizione alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. “Meno organizzazioni e più organizzazione.Con un obiettivo prioritario: tutelare il reddito dei produttori ortofrutticoli”: è l’appello lanciato dal ministro in fiera, dopo i plausi per una manifestazione che negli ultimi anni è cresciuta in qualità, mantenendo alta la bandiera del made in Italy con innovazione e internazionalizzazione. E poi l’attenzione si focalizza sul futuro, con una promessa: “Vogliamo rendere forte, competitivo e sostenibile il modello agricolo e ortofrutticolo italiano. Come Governo stiamo lavorando per questo e penso in particolare al piano di ricerca pubblica sulle produzioni nazionali e quello per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione. Sono chiavi fondamentali per aprire nuovi spazi all’agricoltura Italia e proiettarla sempre più decisamente verso il mondo”.

                       

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                      Il Fruit Box di Noberasco

                      La fiera parte con una veste rinnovata, più colorata, più decisa in questo bis a Rimini, più smart. Nella Hall Sud, che accoglie i visitatori, c’è l’area dedicata all’innovazione con New Retail Solution, uno spazio futuristico dedicato al punto vendita del futuro. Troviamo Almaverde Bio, con i format delle Isole che – con la loro formula di vendita assistita di prodotti bio e una profondità di gamma che conta fino a cento referenze – stanno andando alla conquista della Gdo. C’è Cefla con le scaffalature di ultima generazione e lo Smart Shelving System, Linea Verde con il marchio Dimmidisì che presenta lo scaffale ottimizzato per la quarta gamma in un punto vendita di prossimità; Valfrutta con la gamma di frutta e verdura assistita e a libero servizio. e poi Noberasco, con un distributore automatico di vendita della frutta secca aperto 24 ore perfettamente integrato con quello a self service.

                       

                      Da segnalare nel corso della giornata inaugurale di Macfrut, il convegno organizzato da Sun World, azienda californiana leader mondiale nel breeding di nuove varietà di uva senza semi, che quest’anno festeggia 40 anni di attività. Si è parlato di qualità e caratteristiche organolettiche adatte a soddisfare i gusti dei consumatori, e sono state presentate varietà più consolidate. Fra queste Sable, uva apirena nera, precoce, con grappoli medi e buona tenuta in pianta. Gli acini sono croccanti.

                       

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                      Alcune aziende nello spazio dedicato al punto vendita del futuro

                      Coldiretti a Macfrut ha presentato invece i risultati di uno studio sui consumi di frutta e verdura: nell’ultimo quadriennio questi hanno raggiunto il massimo picco, con un aumento progressivo annuale medio di 3 chili di frutta e verdura a persona. Nel 2016 il consumo procapite sfiorerà i 320 chili a testa. E frutta e verdura, nel carrello degli italiani, hanno superato la carne, diventando la prima voce del budget alimentare delle famiglie.

                       

                      Apofruit ha illustrato ai propri soci, buyer e fornitori il “futuro prossimo” del gruppo, che sta sviluppando nuove partnership strategiche e nuovi prodotti. In particolare l’interesse della cooperativa si concentra sui piccoli frutti: la fragola, un prodotto che dopo anni di crisi ha riconquistato una prospettiva interessante, l’Uva senza semi, i lamponi e i mirtilli coltivati in Sicilia.

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                      Innovazione e sostenibilità. E tecnologie per un’agricoltura smart: questi i temi della seconda giornata

                      Nella seconda giornata di Macfrut (giovedì 15 settembre) sì è parlato in particolare di innovazione e sostenibilità, di digitalizzazione e innovazione nell’agroalimentare. Durante il convegno Digitalizzazione e innovazione 4.0 è stato presentato il progetto Agro Food Chain, sviluppato dalle aziende cesenati Onit, CRPV (Centro ricerche produzione vegetali) e Linxs. Si parte con un rilevamento dei dati tecnici dei terreni che vengono successivamente studiati tramite software specifici: in questo modo si ottengono soluzioni e processi studiati ad hoc per ogni impresa. L’obiettivo è quello di creare un’industria 4.0 caratterizzata da una produzione automatizzata e connessa che aiuti a ridurre i costi ed aumentare produttività e qualità dei prodotti.

                       

                      Il focus sul prodotto è in particolare per l’asparago. Una produzione di cui l’Italia è tra i leader mondiali (siamo noni nella classifica dei Paesi produttori), che ha ampi margini di crescita, “ma che necessita di diventare di moda”. Ne ha parlato l’esperto Luciano Trentini, sottolinenando che Italia se ne consumano solo 2,3 kg pro-capite all’anno, pari allo 0,52% degli acquisti annuali di ortaggi delle famiglie. “Il 50% della produzione nazionale è in Puglia, specialmente nella provincia di Foggia, poi in Veneto e Campania. – ha continuato – Nel 2016 le rese sono state inferiori alla media quindi i prezzi sono aumentati. Al livello mondiale assistiamo a una produzione che, dopo alcuni anni di crescita, nell’ultimo biennio si è assestata”.

                       

                      Rosaria ha organizzato un incontro sul rapporto tra il prodotto e la sua origine, che ha raccontato l’impegno della O.P. siciliana per la valorizzazione dell’arancia siciliana e del suo territorio.

                       

                      FOTO FORNARI MAZZONI ACCORDO KIWI

                      Alessandro Fornari, direttore di Jingold, e Luigi Mazzoni, Ceo dell’omonimo gruppo

                      Jingold e il Gruppo Mazzoni di Ferrara hanno siglato un accordo che prevede la collaborazione nella produzione e commercializzazione del kiwi e interessa l’oramai consolidata varietà gialla Jintao e le più recenti cultivar Jinyan a polpa gialla e Oriental Red (Dong Hong) a polpa rossa, licenziate da Jingold e commercializzate in esclusiva in tutto il mondo con questo marchio.

                       

                      È nato un nuovo consorzio, Fungo Italiano Certificato, che ha l’obiettivo di promuovere il fungo coltivato 100% Made in Italy allo stesso tempo dando una mano alla ricerca scientifica nel campo della nutrigenomica. Il consorzio ha presentato a Macfrut il progetto di sostengo alla Fondazione Umberto Veronesi attraverso un’attività di raccolta fondi per il progetto “Più Sano, più Buono”.

                       

                      Macfrut è anche vetrina di primo piano per la presentazione delle ultime novità in casa UnitecIn particolare i padiglioni di Rimini ospitano il debutto ufficiale di Unisorting, la nuova società, controllata al 100% da Unitec, che racchiude e mette a frutto il grande patrimonio tecnologico di aziende storiche come Sammo, Sado e LongobardiProtagonista della rassegna è poi Cherry Vision 2, la tecnologia Unitec per la selezione della qualità interna ed esterna delle ciliegie. Tra le più recenti innovazioni sviluppate da Unitec e proposte al Macfrut c’è anche Blueberry Vision, una tecnologia esclusiva per la selezione della qualità dei mirtilli.

                       

                       

                      Si è parlato poi di opportunità di mercato e di requisiti per entrare nei mercati arabi. È stata infatti presentata la certificazione halal per la filiera agroalimentare necessaria per conoscere le tendenze e le abitudini alimentari dei Paesi di cultura musulmana.

                       

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