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                      Mele: da Prognofruit premesse incoraggianti per il comparto italiano

                      Da Prognofruit arrivano anche le previsioni di Assomela, che fa una prima fotografia della campagna a venire. Il consorzio, che rappresenta l’80% della melicoltura nazionale, sottolinea che, a fronte di un calo produttivo generale, stimato a livello europeo intorno al 3%, ci sono buone prospettive per il comparto italiano. Si prospetta infatti una disponibilità di mele sulle tavole dei consumatori più ridotta, ma contemporaneamente una maggiore presenza di varietà moderne e apprezzate dal mercato. L’export ha prospettive di sviluppo incoraggianti, e al contempo non si prevede un aumento delle importazioni da Paesi dell’Emisfero Sud. Infine anche l’industria della trasformazione potrebbe giocare un ruolo interessante

                       

                       

                      Dalla Redazione

                       

                       

                      assomela

                      Mele: le previsioni dicono che calano i volumi ma aumentano la qualità e l’innovazione varietale

                      A margine di Prognofruit, il meeting internazionale del comparto produttivo delle pomacee, che si è tenuto ad Amburgo il 4 agosto, Assomela diffonde i primi dati previsionali per la campagna 2016 delle mele. Il consorzio delle organizzazioni di produttori italiani, che rappresenta l’80% della melicoltura nazionale, fa saper ein una nota ufficiale che le stime europee per il 2016 ammontano a poco più di 12 milioni di tonnellate, il 3% in meno rispetto allo scorso anno e l’1% in più rispetto alla media degli ultimi tre anni.

                       

                      A causa di gelate primaverili, si prevedono cali consistenti della produzione in Austria (88%), Slovenia (-83%) e Croazia (-65%). Anche per altri Paesi tradizionalmente produttori il raccolto si abbasserà rispetto allo scorso anno: -18% per il Belgio, -20% per il Portogallo e -14% per l’Ungheria. Segno negativo si prevede anche per il terzo produttore di mele in Europa, la Francia, per la quale si stima un raccolto in discesa del 7%. In controtendenza la Germania, dove si stima una crescita dell’8% e la Polonia (+4%); anche in Grecia, Regno Unito e Spagna si prevede un aumento produttivo, rispettivamente del 9%, 3% e 6%.

                       

                      Dando uno sguardo più in dettaglio alla situazione italiana, per il nostro Paese si prevede una produzione sostanzialmente identica a quella della scorsa stagione: la stima 2016 è di 2 milioni e 282 mila tonnellate. Gli andamenti della produzione per la stagione entrante sono diversi per le regioni italiane: per Alto Adige e Trentino ci si aspetta un calo del 3%. Per il gruppo delle altre regioni, invece, si prevede un aumento della produzione dell’8% rispetto alla scorsa stagione.

                       

                      Le dinamiche varietali confermano la tendenza a livello europeo che vuole uno sviluppo delle varietà nuove, con caratteristiche organolettiche più adatte a soddisfare le richieste dei consumatori, e uno stallo invece di quelle tradizionali. Calano Golden Delicious (-4%), Red Delicious (-2%), Fuji (-3%). Un abbassamento piuttosto marcato si prevede anche per la Granny Smith (-10%). Un lieve aumento è previsto per la varietà Gala (+3%), mentre crescono in modo significativo la Cripps Pink (+18%), che torna così vicino ai livelli di produzione del 2014 dopo il calo della scorsa stagione, e le cosiddette “altre varietà” (+27%) che comprendono in modo particolare nuove varietà club.

                       

                      La raccolta piena inizierà regolarmente entro la metà di agosto con le varietà più precoci, in leggero ritardo rispetto allo scorso anno, ma in linea con le ultime stagioni. Per ora i calibri sono nella norma, la qualità dei frutti ottima e non si segnala nessun problema fitosanitario specifico. Dal punto di vista organolettico e qualitativo la situazione al momento è giudicata molto buona. La grandine ha interessato solo aree piuttosto limitate, con danni mediamente leggeri. Tenuto conto dell’andamento climatico degli ultimi mesi si prevede che la quantità di mele da destinare alla trasformazione sarà leggermente inferiore rispetto alla scorsa stagione.

                       

                      In conclusione, quali sono le prospettive per la stagione mele 2016/2017? Il volume di mele disponibile nella zona comunitaria, pur restando elevato, si riduce rispetto alla stagione precedente. Il prolungamento della chiusura del mercato russo e la instabile situazione economica e politica nei principali paesi Nord Africani rimangono elementi che potrebbero influire sfavorevolmente sul corso della campagna. Ma a favore giocano anche la vendita totale delle mele dell’annata precedete, che consentirà di iniziare la stagione entrante nelle migliori condizioni e una disponibilità di mele da tavola ridotta rispetto alla campagna precedente.

                       

                      Da considerare anche la progressiva maggiore disponibilità di varietà moderne ed apprezzate dal mercato ed il ruolo dell’industria di trasformazione, che potrebbe rappresentare una valvola di sfogo interessante per i frutti di bassa qualità. Infine, data la pressione interna nel bacino europeo e il tasso di cambio sfavorevole per operatori di Paesi “terzi”, non si prevede un aumento delle importazioni da Paesi dell’Emisfero Sud.

                       

                      In questo contesto le aspettative per la stagione commerciale 2016/2017 restano ragionevolmente positive, soprattutto per la forte organizzazione del sistema melicolo italiano, che rappresenta un fattore di competitività determinane, in particolare per guidare il processo di innovazione varietale e per l’esportazione.

                       

                       

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