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                      Nero nei mercati ortofrutticoli di Caserta: il sevizio di Striscia la Notizia

                      È una fotografia piuttosto imbarazzate, nonché preoccupante, quella scattata dal tg satirico di Antonio Ricci con il servizio andato in onda lunedì 10 aprile. L’inviato Luca Abete torna nel casertino, dove era già stato nelle settimane precedenti per parlare di merce contraffatta, per documentare la situazione lavorativa degli operai dei mercati ortofrutticoli. La maggior parte di questi è straniera, principalmente dell’Est Europa, e quasi nessuno possiede un regolare contratti di lavoro. Si lavora di notte, dalle 2.30 fino alle 11 del mattino, per meno di 3 euro all’ora. Rigorosamente in nero. Paura dei controlli? Nessuna, perché qua non avvengono quasi mai. In caso di allarme, tutti scompaiono in un batter d’occhio. E poi c’è chi non ha nemmeno il permesso di soggiorno: praticamente, per il fisco non esiste…

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      “Popolo di Striscia la Notizia, esiste un mercato ortofrutticolo dove il nero va di moda. Non stiamo parlando di frutta marcia o malandata, ma di un altro tipo di nero: quello degli impieghi”. Si è aperto così lunedì 10 aprile su Canale 5 il nuovo servizio di Luca Abete, inviato del tg satirico di Antonio Ricci, sui mercati ortofrutticoli nella provincia di Caserta. Il video è pubblicato sul sito di Mediaset.

                       

                      Il giornalista aveva già fatto incursione nel casertino, denunciando il mercato della merce contraffatta (e venendo anche percosso da un gruppo di aggressori extracomunitari), come mostrano due precedenti servizi andati in onda nel mese di marzo.

                       

                      Questa volta le telecamere di Striscia sono puntate sui mercati ortofrutticoli della provincia, dove lavorare senza contratto pare essere “una deriva a cui aderiscono tutti”. Il servizio si è concentrato su uno dei mercati ortofrutticoli più importanti a livello locale, documentando una situazione lavorativa davvero ai limiti.

                       

                      Ogni notte decine di lavoratori stranieri, per lo più dell’Est Europa, vengono assoldati da datori di lavoro senza scrupoli che, sfruttando la crisi dilagante, li costringono a scaricare per ore e ore cassette di frutta: si parte alle 2:30 di notte e si finisce alle 11 del mattino e il compenso orario è inferiore a 3 euro.

                       

                      Abete ha deciso così di recarsi all’interno del mercato per raccontare ciò che accade giornalmente sotto gli occhi di tutti ed è riuscito a intervistare alcuni lavoratori dell’Est. Da quanto emerge nel servizio, numerosi stranieri lavorano totalmente in nero, per una paga di circa 230 euro a settimana. Una lavoratrice afferma che le posizioni non regolamentate sarebbero addirittura il 99%. Un altro lavoratore si dice tranquillo sui controlli, perché non possiede nemmeno il permesso di soggiorno. Praticamente, è come se non esistesse per il fisco. Altri lavoratori, alla vista delle telecamere, sono fuggiti via, c’è perfino chi si è chiuso in bagno.

                       

                      Come mai nei mercati ortofrutticoli di Caserta lavorano solo stranieri? “Perché è un lavoro che richiede molto sacrificio, – dice un responsabile, intervistato – si inizia alle 2 del mattino, gli italiani invece vogliono stare a letto”. Inoltre “c’è chi vuole essere a posto, e chi invece preferisce non essere a posto”, è la scusante (ridicola) per giustificare l’assenza di regolari contratti.

                       

                      Ma i controlli, non vengono effettuati in questi luoghi di lavoro? No, è difficile che avvengano, emerge dalle interviste. E nel caso, “scompaiono tutti come le anguille”: un’organizzazione perfetta… Insomma, è una fotografia piuttosto imbarazzante, quella restituita dal servizio di Striscia la Notizia. E anche preoccupante, che ci fa riflettere sul dramma di tante persone che, per racimolare qualche euro, sono costrette a lavorare in condizioni vergognose e senza alcuna tutela.

                       

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