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                      OI Pera: volumi in calo, ma buone prospettive di mercato e qualità ottima

                      Secondo le stime del CSO, il comparto pere in Emilia Romagna vedrà un calo di volumi del 13% rispetto al 2015. Ma non c’è preoccupazione, anzi: di pari passo con il calo dei quantitativi si riscontra un aumento della qualità. E anche migliori prospettive di collocamento sul mercato. Per Gianni Amidei, presidente dell’OI Pera, “La nuova annata commerciale si presenta senza dubbio positiva”. Si ritiene infatti che queste produzioni  possano essere  facilmente assorbite dal  mercato, “considerata l’entità della domanda  di prodotto degli ultimi anni”

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      La campagna pere in Emilia Romagna si appresta al via con tutti i migliori auspici

                      Calano i volumi, aumenta la qualità. Questa, in sintesi, è una prima fotografia della prossima campagna pere in Emilia Romagna, dove si concentra quasi il 70% della produzione nazionale. A fornirla è il comitato di coordinamento dell’OI Pera, l’Organizzazione Interprofessionale nata nel 2012 con l’obiettivo di valorizzare il comparto produttivo del territorio emiliano romagnolo. A margine della tavola rotonda che si è tenuta il 14 luglio a Ferrara, il CSO Italy ha presentato i risultati dell’indagine svolta per conto dell’OI Pera sulle stime produttive per la campagna 2016/2017, che mettono subito in evidenza un calo della produzione  rispetto all’anno passato.

                       

                      I dati previsionali si attestano nel complesso su circa 448 mila tonnellate, il 13% in meno rispetto al 2015 e inferiori del 12% rispetto alla media del periodo 2011-2014; si tratta di un volume produttivo risultato inferiore solo nel 2012.

                       

                      C’è preoccupazione nel comparto? Tutt’altro. “La nuova annata commerciale, viste le stime, si presenta senza dubbio positiva – dichiara Gianni Amidei, presidente dell’OI Pera – queste produzioni si ritiene possano essere  facilmente assorbite dal  mercato, considerata l’entità della domanda  di prodotto degli ultimi anni”.

                       

                      Le superfici in piena produzione in Emilia Romagna sono valutate sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno: a fronte di un lieve rafforzamento di Abate Fetel e della più giovane Carmen, sono stimati in diminuzione gli investimenti in piena produzione di altre varietà come Decana, Conference e Kaiser mentre risultano sostanzialmente costanti le superfici di William e Santa Maria.

                       

                      Sul fronte produttivo sono stimate in calo le rese di Abate Fetel, che, con circa 220 mila tonnellate previste in regione, evidenzia una riduzione del 14% sul 2015; anche per William si prevede un calo dell’11%, così come per Conference, con un -13%. Ancora più consistenti le diminuzioni per Santa Maria, con -25%, Decana -17% e Kaiser -19%.

                       

                      A fronte di un calo produttivo, c’è un positivo riscontro per quel che riguarda le caratteristiche organolettiche dei frutti. La qualità ad oggi si presenta molto buona, con un prodotto di pezzatura sostenuta, grazie al minor numero di pere presenti sulle piante e al positivo andamento climatico nei mesi di maggio e giugno che ha favorito il buon sviluppo dei frutti.

                       

                      “Ritengo pertanto – conclude Amidei- che l’analisi finale dei dati in nostro possesso induca ad essere ottimisti sui risultati ottenibili dalla prossima campagna”.

                       

                      Nel corso della riunione del comitato di coordinamento dell’OI Pera i partecipanti hanno condiviso a maggioranza  la necessità di indicare un calibro minimo di raccolta per la varietà Conference, fissato ora sopra i 60 mm. Si è ritenuto necessario dare questa indicazione nella metodologia di raccolta al fine di salvaguardare un’offerta di qualità e valore elevato, sostenendo in tal modo il mercato di questa varietà.

                       

                      Il comitato si riunirà nuovamente ad agosto per fornire anche le indicazioni di raccolta sulle varietà tardive a sostegno del valore dell’offerta.

                       

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