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                      Paolillo: “Con il gelo perdite dal 30 al 50%. Ma restano regolari le forniture”

                      L’ondata di gelo che ha investito il Paese continua ad abbattersi sulle campagne del Sud, compromettendo in maniera pesante le produzioni orticole in piena raccolta, e anche gli impianti che si preparano ai cicli primaverili. Abbiamo chiesto una fotografia della situazione a una delle realtà leader nazionali nella produzione di finocchio, tutto l’anno

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      campi_finocchio“Il nostro programma invernale, che va da novembre a giugno, ha a monte una previsione di circa 400 ettari di finocchio. Con i danni che abbiamo subito in seguito alle gelate delle ultime settimane, i numeri saranno sensibilmente inferiori. In previsione abbiamo perso dal 30 al 50% della produzione invernale”. È questa la fotografia scattata in campagna da Sabato Paolillo, responsabile commerciale della Paolillo Srl, storica azienda campana che gestisce programmi stagionali nelle zone orticole più vocate d’Italia, tra Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Molise, commercializzando prodotto fresco per 12 mesi. La lavorazione e il confezionamento avvengono nello stabilimento della sede, a Eboli, in provincia di Salerno, come abbiamo spiegato in un altro articolo (leggi qui).

                       

                      Le situazione più critica – continua – è quella delle aziende che abbiamo in Molise, nella zona di Campomarino, in provincia di Campobasso, e a Termoli, dove gran parte della produzione stagionale è stata compromessa. E poi in Puglia: nel metapontino interi campi sono stati distrutti, e gravi danni si registrano anche più a sud, nella zona di Andria”. Le gelate hanno colpito anche la piana del Sele, nel salernitano, ma in modo minore. “Anche le aziende socie della Calabria non sono state risparmiate, ma qui abbiamo subito danni minori”, precisa.

                       

                      campi2Fortunatamente non si parla di totale compromissione della campagna, tuttavia i danni si ripercuoteranno anche sulle rese e sulla qualità finale del prodotto. “Secondo una prima stima abbiamo perso almeno il 30-40% del prodotto, come ho già detto. Il danno è notevole, inutile negarlo. In parte abbiamo attutito il colpo con i prezzi, che adesso sono molto più alti”, spiega.

                       

                      E non si tratta di speculazioni, fanno notare a più voci i produttori del Sud, ma di misure necessarie ad affrontare una situazione drammatica, di una gravità che forse non è ancora chiara a tutti.

                       

                      “Per quanto riguarda gli approvvigionamenti, la situazione potrebbe anche peggiorare nel prossimo mese – rivela Sabato Paolillo – Tuttavia noi riusciamo comunque a lavorare con i nostri clienti, assicurando una regolare fornitura di prodotto”.

                       

                      Le varietà in campagna in questo momento? Hanno dei nomi fantasiosi, quelli dei pittori rinascimentali. “Tiziano è la varietà principe, siamo in piena raccolta. Subito dopo avremo il finocchio Tiepolo e poi il Caravaggio e il Tintoretto. – conclude – I semi sono della francese Clause”.

                       

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