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                      Pizzoli si lancia nello street food: a FICO apre il Bistrot della Patata

                      L’azienda bolognese, leader delle patate per il mercato del fresco e del surgelato, si lancia nella ristorazione veloce inaugurando nel grande parco agroalimentare che apre il 15 novembre al CAAB di Bologna un nuovo concept. Il Bistrot della Patata è uno spazio di design che propone un menù da chef, rigorosamente a base del tubero tipico delle terre emiliane, da gustare sul posto nell’area snack oppure ‘on the go’, grazie anche agli esclusivi packaging studiati apposta per la somministrazione. Al centro del locale c’è una sorta di mini cinema a forma di patata gigante, dove passano in rassegna video e documentari che raccontano il prodotto e la filiera. “L’obiettivo infatti è quello di fare cultura su questo ortaggio”, spiega il responsabile marketing di Pizzoli. Nello spazio vendita spiccano alcune varietà top di gamma, come la Chérie, “la patata del futuro”

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      Il Bistrot della Patata apre il 15 novembre a FICO (copyright: Fm)

                      Non un semplice corner di degustazioni, ma un vero e proprio centro di interesse dedicato alla cultura del tubero più amato del mondo. È pronto al taglio del nastro il Bistrot della Patata di Pizzoli, l’esclusivo format che l’azienda bolognese inaugura mercoledì 15 novembre dentro a FICO Eataly World, il parco dell’agroalimentare più grande del mondo, che ha sede a Bologna, nell’area del CAAB (leggi qui).

                       

                      Il format prevede anche video documentari per fare cultura su questo tubero (copyright: Fm)

                      “Sebbene sia l’ortaggio più diffuso sulle tavole di tutto il mondo, la patata è spesso sottovalutata in ortofrutta. – esordisce Nicola Spanu, marketing manager di Pizzoli – Il nostro obiettivo, con l’inaugurazione di questo nuovo format, è quello di fare comunicazione sulla filiera, sull’indotto che essa genera e sulle diverse varietà di questo tubero”. Leader nella produzione di patate per il mercato del fresco e del surgelato, Pizzoli, che opera in tutti i canali, dalla Gdo al food service, a FICO per la prima volta entra in contatto diretto con il consumatore finale, lanciandosi nella ristorazione veloce.

                       

                      Nicola Spanu, marketing manager di Pizzoli (copyright: Fm)

                      Il concept è quello dello street food. – spiega Spanu – Abbiamo messo a punto un menu, studiato da un team di 15 persone coordinate dallo chef Pietro Massanova, per far conoscere la versatilità della patata e le molteplici preparazioni a cui si presta”. Ecco allora i classici gnocchetti di patate, al pesto e al pomodoro, le cialde di patate e lo strudel, salato, con taleggio e pistacchi, le patate al cartoccio ripiene, i nidi di patate, la coppa di purè bigusto, i mini burger con manzo e patate e le insalate. Oltre alle proposte fisse, ogni giorno lo chef propone dei piatti speciali fuori menù. Naturalmente non mancano nella proposta le chips fritte e le crocchette, servite in un esclusivo packaging a tubo studiato appositamente per un consumo ‘on the go’, con una doppia vaschetta porta salse sul top.

                       

                      L’esclusivo packaging per gustare le patatine fritte on the go (copyright: Fm)

                      “I visitatori di FICO possono consumare le nostre proposte durante il loro tour nel parco agroalimentare, – precisa il marketing manager di Pizzoli – ma possono anche comodamente sedersi nella nostra area snack”: accogliente, luminosa e di design. Al centro della sala c’è una grande patata che si apre a spicchi: è una sorta di mini cinema, al cui interno passano in rassegna dei video documentari che raccontano il prodotto e la filiera.

                       

                      Le patate Vitelotte di Pizzoli all’Interpsar di Bologna (copyright: Fm)

                      Nel Bistrot di Pizzoli c’è anche una parete in cui sono esposte le varietà di patata in commercio. Fra tutte ha attirato la nostra curiosità la patata Vitelotte, dalla tipica polpa viola: un prodotto di nicchia, spiega Nicola Spanu, “con una storia importante, prodotta in piccoli areali e che commercializziamo già da qualche anno”. Abbiamo notato questa referenza anche sui banchi del nuovo Interspar a Bologna, che ha inaugurato il 9 novembre scorso (leggi qui). È un tubero di piccole dimensioni, profumato e dal sapore che ricorda la castagna, ricco di antiossidanti: nel Bistrot a FICO si può gustare ad esempio nello strudel.

                       

                      Chérie, la “patata del futuro” (copyright: Fm)

                      La patata del futuro? “È la Chérie, una delle varietà migliori che si possano trovare oggi sul mercato. – conclude Nicola Spanu – Un prodotto unico, sia come consistenza, che come reazione ai diversi tipi di cottura, sia per la sua versatilità in cucina”. Si riconosce per la forma ovale allungata, la buccia color rosso-arancio e la sua polpa giallo intenso. Pizzoli la vende in vaschetta e in rete da un chilo.

                       

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