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                      Trentino, al gruppo Poli la maggioranza di Orvea

                      Il gruppo Poli ha acquistato a inizio luglio il 50 per cento di Orvea, la storica catena dei supermercati che fa capo alla famiglia Bertoldi, per 30 milioni. Da anni Orvea versa in difficoltà, con bilanci in rosso. Per ora sarà mantenuta l’insegna Orvea

                       

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                      Orvea, che conta 11 negozi e circa 400 dipendenti, ha visto negli ultimi anni fatturati in calo e risultati d’esercizio in rosso. Dall’anno scorso gli azionisti avevano deciso di cercare dei compratori. Riguardo al valore dell’acquisizione, qualche settimana fa, la testata L’Adige aveva segnalato: “L’offerta d’acquisto supera i 30 milioni di euro, ma Poli è già presente nella compagine sociale di Orvea con il 17,8 per cento del capitale, a cui si aggiunge un azionista alleato per un totale di oltre il 23 per cento. Quindi l’effettivo esborso, in caso di acquisizione del 100 per cento delle quote azionarie, sarebbe inferiore, vicino ai 24 milioni”. Richiesto dall’Adige di un commento alla notizia dell’offerta di Poli, il presidente di Orvea Giacomo Bertoldi ha risposto: “Non abbiamo nulla da dover e poter comunicare. Se ci fossero eventuali trattative concluse avreste una nostra comunicazione ufficiale”. Che poi è arrivata.

                       

                      Dopo qualche anno di difficoltà, segnato anche da alcune chiusure come quella di San Pietro in Cariano (Verona), il gruppo Orvea è dovuto quindi “correre ai ripari”, benché il fatturato nel 2013 sia cresciuto.  “Anche a seguito della scomparsa del fondatore e azionista Aldo Bertoldi, si è perfezionato un cambio di proprietà”, ha dichiarato il 5 luglio scorso il presidente Giacomo Bertoldi (che manterrà tale carica). La novità è che ora il controllo della società è del gruppo Poli. “Le due aziende sfrutteranno tutte le sinergie disponibili per rendere più efficiente la propria filiera distributiva”, incidendo dunque sui costi di relazione e gestione per proporsi sul mercato con prezzi più convenienti. Rimarranno distinte le insegne e anche le proposte commerciali, ma l’operazione rappresenta nei fatti l’unione tra due concorrenti, e su questo dovrà esprimersi l’Antitrust. Ora ad essere preoccupati sono i sindacati, che temono tagli al personale. A rischio ci sarebbero i 70 dipendenti tra amministrativi e addetti del magazzino di Lamar di Gardolo: nell’ottica di una razionalizzazione, Poli già dispone di un proprio magazzino e di un suo apparato amministrativo.

                       

                      Fonte: Trentino