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                      Pugliese: Esselunga, l’e-commerce e il supermercato del futuro. “Quello vero”

                      Nel corso dell’evento di fine anno a Milano, il 15 dicembre, quando Conad ha presentato il nuovo spot natalizio ma soprattutto i dati di preconsuntivo e l’andamento dei consumi nel 2016, l’amministratore delegato del gruppo ha chiacchierato a ruota libera con i giornalisti sul futuro della grande distribuzione. Francesco Pugliese ha le idee chiare su quali siano i servizi su cui investire per dare forma al supermercato del domani. Si riassumono bene nella filosofia del gruppo: “Persone oltre le cose”. Abbiamo colto qualche ‘highlights’ e alcune piccole provocazioni

                       

                      di Carlotta Benini

                       

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                      Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, all’evento a Milano (copyright: Fm)

                      “Chi non si trasforma, non vola”. Ci immaginiamo che possa essere questo il buon proposito che Francesco Pugliese mette quest’anno sotto l’albero di Natale. L’amministratore delegato di Conad giovedì 15 dicembre ha incontrato la stampa nazionale e specializzata a Milano, nel corso dell’evento di fine anno del gruppo a cui erano presenti anche il direttore commerciale Francesco Avanzini e il direttore marketing Giuseppe Zuliani, per presentare il bilancio preconsuntivo e i trend degli ultimi 12 mesi. Con un’anteprima: il nuovo spot natalizio firmato dal regista Pupi Avati (leggi qui l’articolo sull’evento).

                       

                      Durante la conferenza stampa Pugliese, che è navigato in fatto di comunicazione, specie quella sui social network, dove può essere considerato un vero e proprio influencer, ha commentato con soddisfazione i dati economici del gruppo, che chiude l’anno con un giro d’affari di 12,5 miliardi di euro, confermandosi gruppo leader della Gdo italiana, secondo solo a Coop per quota di mercato. E ha colto l’occasione per dire la sua sui temi caldi che animano il settore, in questo anno che volge al termine avendo portato, in particolare nelle ultime settimane, novità e cambiamenti che tracciano la strada per una nuova epoca di consumo. E di distribuzione. Ecco in sintesi alcuni ‘highlights’.

                       

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                      Il format di Conad è orientato a “soddisfare i nuovi stili di consumo. E creare distintività”

                      “Esselunga? Chiunque verrà dopo Bernardo Caprotti, non può sperare di valorizzarla ulteriormente. Deve solo cercare di non fare peggio”. Se ci sono stati dei rumors su una possibile acquisizione di Esselunga da parte di Conad, Pugliese li smentisce. “È un’ipotesi impensabile per un gruppo come il nostro”. Come vede il futuro della catena, dopo la scomparsa del suo patron? “Esselunga è una bellissima storia, tutta italiana. Da connazionale, mi auguro che continui ad essere a lungo un gruppo del nostro Paese. Il gruppo “best performer” in assoluto, da prendere come esempio: chi verrà dopo Caprotti, può solo sperare di non svilirne l’eredità”, secondo l’Ad di Conad. “Ha introdotto un modo nuovo di fare distribuzione, che è un’industrializzazione della distribuzione stessa”.

                       

                      “Mentre gli altri dibattono sul futuro, noi cerchiamo di interpretarlo”. C’è una nota pepata nelle parole di Pugliese quando accenna al neonato format 2.0 di Coop, che dalla sua inaugurazione, a inizio dicembre, tanto fa parlare gli italiani e gli operatori del settore. “La strada per essere innovativi a mio avviso non è questa”. “Volete sapere qual è il supermercato del futuro, quello vero? È a Seattle, si chiama Amazon Go” (leggi qui il nostro articolo). La rivoluzione introdotta dal gigante dell’e-commerce di Jeff Bezos, secondo Pugliese, è quella di avere eliminato le casse, tagliando il principale capitolo di spesa per dedicare queste risorse ad aumentare il livello del servizio al cliente. “Il costo più alto per un gruppo distributivo è quello del personale, il 60% di questo si concentra nelle casse. Eliminandolo, Amazon Go va a eliminare anche il primo fattore di insoddisfazione da parte del cliente, tra l’altro. Ma badate bene, non si tratta di ridurre il capitale umano. Lo avete visto bene il video? A Seattle io non ho visto schermi che indicano al cliente da dove arriva un frutto, o un vino. Ma ho visto invece un commesso del reparto freschi preparare un panino, a quel cliente. ‘Persone oltre le cose’ è la nostra filosofia. Qui è sviluppata nel suo grado più avanzato”.

                       

                      Napoli, Italia - 23 Aprile 2016 - Conad Suprstore Fuorigrotta. Ph.Giulio Piscitelli

                      Il nuovo Conad Superstore di Fuorigrotta inaugurato nel napoletano

                      “Persone oltre le cose”. L’Ad di Conad lo ribadisce più volte, nel corso della conferenza stampa, che questa è la mission su cui il gruppo costruisce il suo futuro. Aggiungendo altre parole chiave: fiducia, innovazione, relazione, semplificazione, informazione. “Questo è il supermercato del domani”. “Noi ci muoviamo anche in terreni scivolosi, pur di fare innovazione e portare sul mercato cose diverse. Oggi non si può essere solo un’impresa economica. La competizione è sempre più orientata a sviluppare nuovi canali, e a soddisfare nuovi stili di consumo”. Per andare incontro alle persone, alle famiglie, ai consumatori. Mettendo al centro le persone stesse. In questo senso Conad conferma il suo impegno verso la comunità. Nel 2016 gli investimenti del gruppo per attività e iniziative di responsabilità sociale hanno superato i 23 milioni di euro.

                       

                      “L’e-commerce? È un’estensione di servizio possibile. Ma anche in questo caso, non è la via”. Concludendo, sorge spontaneo chiedersi cosa stia facendo Conad per adeguarsi all’incalzante avvento delle vendite online nella grande distribuzione. Pugliese continua ad essere piuttosto vago sull’argomento. “Stiamo testando la consegna a domicilio con una cooperativa, e il click&collect con un’altra. Ma crediamo che sia un servizio in cui non si può essere competitivi”. Tradotto: a scontrarsi con i giganti, non si può che perdere. “Io il modello di Amazon Go per la gestione dei negozi fisici l’avevo già profetizzato due anni fa”, torna a prendere come esempio il colosso di Seattle. Il suo appello: “Non aggiungiamo tecnologia per aggiungere complessità, usiamola per fare comunicazione. Ed eliminiamo il superfluo, mettendo le risorse dove sono più utili per il cliente”. Nella vendita assistita e nei banchi dei freschi: pare questa, in sintesi, la sua visione.

                       

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