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                      Robomart, il reparto ortofrutta su ruote sfida i giganti dell’home delivery

                      Qualcuno lo definisce il futuro dell’home delivery di frutta e verdura: Robomart è una sorta di macchina a guida autonoma in grado di raggiungere i clienti sulla porta di casa e di recapitare loro la spesa. Fin qui – verrebbe da dire – nulla di eclatante rispetto ai moderni servizi di home delivery. La differenza però, sta nella libertà di scelta: Robomart permette infatti al cliente di scegliere i prodotti in prima persona, mentre sensori e videocamere registrano il tutto e caricano l’importo sul suo conto. Oltre agli aspetti tecnologici del prototipo – che potrebbe calcare l’asfalto di San Francisco già nell’estate 2018 – è interessante l’approccio al retail dell’inventore Ali Ahmed, convinto che presto negozi e Gdo firmeranno contratti per assicurarsi il servizio. Resta tutto da vedere: se però così fosse, quella del 2018 potrebbe rivelarsi un’estate davvero calda per Instacart & Co.

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Robomart potrebbe essere attivo a San Francisco già dall’estate 2018

                      La scorsa estate si parlava di Moby Mart, il prototipo cinese di “negozio del futuro” mobile – a guida autonoma e dalle dimensioni di un piccolo autobus – pensato per vendere frutta e verdura nelle città (leggi qui). Un’invenzione per certi aspetti simile ma molto più versatile è stata proposta alla fiera sulla tecnologia Consumer Electronics Show, tenutasi a Las Vegas dal 9 al 12 gennaio scorso: Robomart – questo il nome del progetto e dell’omonima start-up che lo ha presentato – è un robot grande quanto un’automobile e dotato di sensori che gli permettono di guidare autonomamente su strada e di recapitare o vendere direttamente porta a porta frutta, verdura e altri prodotti freschi.

                       

                      L’idea dell’inventore e Ceo di Robomart Ali Ahmed – a quanto si apprende in rete – sarebbe nata osservando il fatto che molta gente oggi non effettua acquisti online di frutta e verdura poiché non si fida della selezione dei prodotti e preferisce fare da sé, scegliendo personalmente i singoli prodotti freschi. Oltre a proporsi come un servizio di consegna diretta per le vendite on-demand di prodotti freschi dal banco frigo del supermercato alla porta di casa del consumatore senza l’ausilio di autisti né fattorini, Robomart permette infatti di acquistare direttamente dal robot e di scegliere personalmente ciò che viene esposto all’interno dell’abitacolo.

                       

                      Ma come funziona in pratica? L’utente viene raggiunto dal robot più vicino e grazie alla specifica app precedentemente scaricata apre le porte del macchinario, che a questo punto apparirà come una sorta di piccolo reparto ortofrutta mobile. Il cliente ora è libero di scegliere e prendere dagli scaffali i prodotti che desidera: una serie di sensori e videocamere registreranno il comportamento dell’utente e ne calcoleranno l’importo, caricandolo sul suo conto. 

                       

                      Gli scaffali presenti all’interno dell’abitacolo di Robomart

                      Come è possibile vedere dalle immagini sul web, Robomart punta decisamente sul design avveniristico, ma chi pensa che i suoi inventori siano degli ingenui sognatori si sbaglia di grosso. L’inventore e Ceo di Robomart Ali Ahmed pare infatti abbia intenzione di fare sul serio: dicendosi certo di aver creato “una nuova categoria” nel mondo del retail – un’innovazione in grado di competere con i giganti del delivery service on-demand come Amazon e Instacart – Ahmed prevede che in un futuro non troppo lontano, forse già dalla prossima estate, catene di supermercati e negozi di diverso formato saranno disposti a firmare contratti biennali per garantirsi il servizio del robot e della relativa piattaforma, grazie alla quale potranno raggiungere i clienti sulla porta di casa e dare loro la possibilità di scegliere in prima persona

                       

                      L’innovazione potrebbe effettivamente fare gola a molti. Come riporta il sito Tech Crunch, il Ceo di Robomart ipotizza che il servizio potrà essere utilizzato da gruppi di negozi e rivenditori locali, magari in concorrenza con i giganti del retail, che però grazie alla loro disponibilità finanziaria è molto probabile che siano invece i primissimi clienti del servizio. A chi gli contesta di essere un po’ troppo ottimista sul fatto che negozi e Gdo saranno disposti a pagare con moneta sonante i suoi servizi robotici, Ahmed risponde che un accordo di questo tipo sarebbe comunque meno oneroso rispetto all’apertura di un tradizionale negozio fisico, con indubbi benefici impossibili da ottenere continuando ad utilizzare servizi esterni di home delivery. Tra questi c’è la possibilità di registrare nel dettaglio le vendite e le preferenze di consumo della clientela, ma anche il vantaggio indubbio da parte del supermercato di tenere per sé l’eventuale tariffa di consegnasenza sborsare un centesimo in più, con buona pace di Instacart & co. 

                       

                      Per quanto riguarda i tempi di messa su strada del prototipo, pare che Robomart sia pronta a effettuare i suoi primissimi test su strada già nell’estate 2018 in quel di San Francisco, dove la start-up avrebbe già richiesto autorizzazioni specifiche alla motorizzazione locale. A questo punto non rimane che aspettare l’estate per verificare se le previsioni dell’ambizioso Ali Ahmed si avvereranno davvero: in quel caso, si tratterebbe di un’estate davvero calda per Instacart & Co.

                       

                       

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