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                      Rossa di Rotonda: la melanzana piccante che profuma di fico d’india. E non ossida

                      L’abbiamo scoperta in un supermercato Esselunga: è una varietà autoctona della Basilicata, il cui seme fu importato nel secolo scorso dall’Asia tropicale e dall’Africa. È stata riscoperta e valorizzata grazie al sapiente lavoro degli agricoltori locali, riuniti sotto l’egida del Consorzio di Tutela. Oggi la Melanzana Rossa di Rotonda viene prodotta da 12 aziende dislocate in quattro comuni della Valle del Mercure, in provincia di Potenza, e da dieci anni si fregia del marchio Dop. Oltre al colore rosso-aranciato, e la forma simile a un pomodoro, si caratterizza per il sapore, piccante e amarognolo, abbinato per contrasto a un profumo fruttato, che ricorda quello del fico d’India. Inoltre non si ossida al taglio, nemmeno dopo diverse ore

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      Abbiamo scoperto la melanzana Rossa di Rotonda in Esselunga a Bologna (copyright: Fm)

                      Piccola e tonda, nell’aspetto ricorda un pomodoro costoluto, o anche un cuore di bue. Ma è nel sapore che si distingue da ogni altro ortaggio comune: al palato ha un gusto leggermente piccante e amarognolo, mentre il suo profumo, intenso e fruttato, per certi versi ricorda quello dei fichi d’India. È la melanzana di Rotonda, l’oro rosso della Basilicata, una varietà autoctona coltivata in particolare nelle campagne in provincia di Potenza, le cui origini risalgono al secolo scorso, quando i reduci delle guerre coloniali la importarono in Italia.

                       

                      Il seme, infatti, è originario dell’Africa e dell’Asia tropicale, mentre il colore rosso-aranciato di questo ortaggio della famiglia delle solanacee è dovuto all’aumento della quantità di carotene nella bacca in maturazione. Rispetto alla melanzana comune, viola, ha un’altra caratteristica speciale: la resistenza all’ossidazione. La sua polpa, infatti, non annerisce nemmeno dopo molte ore dal taglio.

                       

                      Abbiamo scoperto questo colorato ortaggio del Sud in un supermercato Esselunga di Bologna. Sulla confezione spicca il logo del Consorzio di Tutela, che riunisce gli agricoltori locali che negli ultimi due decenni hanno riscoperto questa varietà, salvandola dall’estinzione e promuovendone il consumo. È anche grazie al loro sapiente lavoro che la melanzana Rossa di Rotonda, nel 2007, ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta.

                       

                      La raccolta della melanzana rossa inizia a maggio e continua fino ai primi mesi autunnali

                      Le aziende che producono questa melanzana oggi sono 12 e sono dislocate in quattro comuni della Valle del Mercure (Rotonda, Viggianello, Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore): De Marco Giuseppina, Perrone Aurora, Rossato Sira, Sinergest, Tancredi Pietro, Di Iacovo Pietro, Attadia Franco, Laino Rosy, Sassone Francesco Giovanni, Pandolfi Vincenzo, Fornillo Rosario, De Cristofaro Antonietta.

                       

                      La campagna inizia a maggio e continua fino ai primi mesi autunnali. Mentre le melanzane comuni vanno raccolte prima della maturazione, la melanzana Rossa di Rotonda deve essere raccolta solo a maturazione avvenuta, una volta raggiunto il suo caratteristico colore rosso-aranciato. In tavola, questo ortaggio è molto prezioso per il suo elevato potere antiossidante e per gli effetti benefici contro il colesterolo cattivo nel sangue.

                       

                      La Melanzana Rossa di Rotonda dal 2000 è inserita anche tra i Presidi Slow Food, l’elenco internazionale dei prodotti a rischio di estinzione censiti e salvaguardati dalla Fondazione Slow Food, quale esempio di biodiversità da tutelare e conservare.

                       

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