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                      Tavolo agrumi, fondo da 10 milioni e ritiro di 4.500 tonnellate per combattere la crisi

                      Il Mipaaf riunisce il tavolo del settore agrumicolo per affrontare la crisi del comparto. Tra le soluzioni mirate ad aumentare la competitività spicca il ritiro dal mercato di 4.500 tonnellate di arance da destinare ai più bisognosi, ma anche l’istituzione di un catasto agrumicolo nazionale e di un fondo da 10 milioni di euro per incentivare export e accordi di filiera. Ci sono poi le azioni mirate al ripristino del potenziale produttivo degli agrumeti colpiti dal virus Tristeza. Intanto il Ministero cerca la collaborazione di filiera e Gdo per “un’azione straordinaria di promozione e informazione dei consumatori”. “Dobbiamo restituire competitività al comparto agrumicolo – dichiara il sottosegretario Giuseppe Castiglione – attraverso un approccio capace di utilizzare tutte le risorse a disposizione per gli imprenditori agrumicoli”

                       

                      dalla Redazione

                       

                      Il tavolo del settore agrumicolo si è riunito ieri, 11 gennaio 2018, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. La riunione, presieduta dal sottosegretario Giuseppe Castiglione, è stata voluta per affrontare la crisi del comparto con strumenti operativi. “Dobbiamo restituire competitività al comparto agrumicolo – ha dichiarato il sottosegretario, come ripreso da un comunicato del Mipaaf – attraverso un approccio realmente integrato e capace di utilizzare tutte le risorse a disposizione per gli imprenditori agrumicoli. Ciò deve passare principalmente attraverso il ripristino del potenziale produttivo e un rinnovo varietale e attraverso il Fondo Agrumicolo di 10 milioni di euro previsto in Legge Stabilità 2018”.

                       

                      Proprio al fine di aumentare la competitività nel settore, il Ministero individua una soluzione urgente: il ritiro dal mercato di 4500 tonnellate di arance, che verranno successivamente distribuite agli indigenti. L’operazione si svilupperà in due fasi: nella prima sarà effettuato il ritiro di 500 tonnellate, utilizzando fin da subito il totale plafond disponibile sulle dotazioni per il contrasto all’embargo russo, mentre 4.000 tonnellate circa saranno destinate a un bando pubblico per l’acquisto di arance e per la distribuzione agli indigenti.

                       

                      Un altro aspetto fondamentale per il Ministero è la realizzazione di un programma di rinnovo varietale al fine di supportare una strategia di ripristino del potenziale produttivo degli agrumeti colpiti dal virus Tristeza. A tale scopo – osserva il Mipaaf – sarà necessario procedere all’attuazione di tre misure: in primis, assicurare la disponibilità di piante indenni per realizzare il piano annuale di riconversione programmato, attraverso investimento diretto del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria). In secondo luogo, il Ministero si impegna a realizzare già nel 2018 il catasto agrumicolo nazionale, giudicato “necessario per garantire qualsiasi azione di programmazione produttiva orientata al mercato”. Infine, l’avvio di un piano di riconversione varietale con materiale certificato esente da virus, attingendo attraverso le organizzazioni dei produttori alle risorse dei PSR (il Programma di Sviluppo Rurale) e dell’OCM (Organizzazione Comune Mercati Agricoli).

                       

                      Allo scopo di incentivare l’aggregazione, gli accordi di filiera, l’internazionalizzazione, la competitività e la produzione di qualità, sono già stati stanziati 10 milioni di euro (2 per 2018, 4 per 2019 e 2020) grazie all’istituzione con Legge di Bilancio di un fondo agrumicolo. “Nell’elaborazione del decreto attuativo previsto alla norma – si legge nel comunicato – il Mipaaf ha iniziato a coinvolgere la filiera per un confronto operativo sugli strumenti da attivare con questo budget”.

                       

                      L’aumento dell’export e l’apertura di nuovi mercati vengono poi considerati cruciali al fine di raggiungere l’equilibrio di mercato e una migliore remunerazione del prodotto: “A tale fine – fa sapere il Ministero – è stato già stabilito un finanziamento per rafforzare il lavoro sulla presentazione dei dossier fitosanitari, che sono un elemento strategico per chiudere positivamente i negoziati con i Paesi terzi e aprire alle esportazioni di agrumi italiani”. Un altro strumento utile e di recente istituzione sarà l’Omnibus, che permetterà alle organizzazioni di produttori di finanziare, attraverso i programmi operativi, le attività legate alla gestione dei protocolli fitosanitari.

                       

                      Per il successo di queste azioni sarà però necessaria la collaborazione di tutta la filiera e della Gdo. “Per un sostegno immediato – scrive il Mipaaf – già nelle prossime settimane il Ministero intende costruire insieme alla filiera produttiva e alla grande distribuzione organizzata un’azione straordinaria di promozione e informazione dei consumatori”. L’azione prevede un primo stanziamento di 400mila euro, attivabile fin da ora per la comunicazione istituzionale sulle caratteristiche nutrizionali delle arance in collaborazione con la Gdo.

                       

                      Intanto arrivano le prime reazioni dal mondo agroalimentare. È di oggi il comunicato dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che plaudendo alle diverse misure previste dal Ministero, esprime “apprezzamento per gli esiti del tavolo agrumicolo […], in particolare per il giusto approccio con cui sono state individuate sia alcune proposte operative nell’immediato per cercare di fronteggiare la crisi, sia le misure a breve e medio termine che sono indispensabili per affrontare con efficacia un rilancio complessivo del comparto”.

                       

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