di Eugenio Felice (articolo completo su Fm, edizione di aprile 2017)
19 padiglioni espositivi per 260 mila metri quadrati di superficie. Messe Düsseldorf ha dimensioni esagerate ed è tra i primi cinque organizzatori di fiere al mondo. EuroShop è uno dei suoi fiori all’occhiello, una fiera a cadenza triennale che dura cinque giorni. Due elementi, in particolare la durata, che potrebbero essere presi come spunto dagli organizzatori delle fiere del settore ortofrutta. Riducendo la frequenza e aumentando i giorni le aziende sono anche spinte a investire maggiormente sulla presenza: Cefla, ad esempio, che offre tra le altre cose soluzioni di arredamento per i negozi (shopfitting), è presente con uno stand da 500 metri quadrati. La fiera è ordinata nella sua divisione in settori e per quanto estesa si riesce a girare agevolmente, anche grazie a dei tunnel sopraelevati con tapis roulant. Buoni anche i servizi, con il trasporto pubblico gratuito per i visitatori della fiera.
Ma veniamo alle novità che abbiamo riscontrato e che potremo trovare nei punti vendita della grande distribuzione nei prossimi anni. Questa è un’anticipazione a un articolo più ampio che pubblicheremo sul numero di aprile di Fm. Facendo il giro largo, avremo sempre di più carrelli di materiale plastico, più personalizzabili e meno soggetti a furto. Avremo poi punti vendita sempre più sostenibili con soluzioni di recupero dell’energia all’avanguardia, che Aldi Nord sta applicando con successo da un paio di anni. Novità, gli ipermercati non sono finiti, possono risollevarsi dalla crisi e ci sono già degli esempi di successo, l’importante è modernizzare i contenuti, differenziando le aree e lavorando su luce, contenuti e racconti. Venendo al reparto ortofrutta, non abbiamo riscontrato nulla di radicalmente nuovo. Per vendere di più le parole chiave sono emozione, tecnologia e comunicazione.
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