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                      The New York Produce Show and Conference, la porta per la East Coast funziona

                      SucchiAsdaOrganic
                      Si è svolta a Manhattan dal 1 al 3 dicembre la sesta edizione di The New York Produce Show and Conference, evento organizzato dalla rivista Produce Business che definire fiera è riduttivo: l’esposizione dura un solo giorno, poi tanto networking e visite guidate. Tra gli oltre 400 espositori, pochissimi europei, solo due sono state le aziende italiane: Compagnia Italiana della Frutta, presente fin dalla prima edizione, e la veronese Ceradini Group, presente per la prima volta. L’evento è il punto di riferimento per la costa Est degli Stati Uniti

                       

                      Dalla Redazione (articolo completo su Fm, edizione di gennaio 2016)

                       

                      NewYorkProduce2015Mentre assistiamo alla colazione di lavoro di mercoledì 2 dicembre – una vera colazione, non un pranzo, essendosi tenuta dalle 7 alle 9 della mattina – assistiamo al video tributo commemorativo per la scomparsa di John McAleavey, ex presidente dell’Eastern Produce Council, che organizza l’evento The New York Produce Show and Conference assieme alla rivista Produce Business, alla preghiera di gruppo per non abbiamo capito bene quale motivo per finire con l’inno nazionale, toccante, tutti in piedi a guardare la bandiera, cantato in modo esemplare da Summer Foley, splendida miss Florida Citrus. Tre episodi per capire che siamo nei patriottici Stati Uniti, a otto ore di volo dall’Italia, in una Manhattan tutta addobbata a festa per il Natale.

                       

                      MazzottiPacia

                      Furio Mazzotti di Compagnia Italiana della Frutta assieme al distributore locale Nick Pacia di Trucco

                      Siamo per la prima volta al The New York Produce Show and Conference, evento giunto alla sesta edizione, dinamico e decisamente efficace. Siamo oltre il concetto di fiera, un passo avanti. La formula è semplice, una cena di apertura informale senza posto assegnato per fare networking, una giornata secca di fiera – anticipata dalla colazione di cui sopra – con più di 400 espositori, gremita (come si può intuire dalla foto sopra) e con allestimenti semplici e leggeri, per finire con una mezza giornata di visite guidate, al porto, al mercato all’ingrosso, ai supermercati, ai mercati cittadini etc.  Tutto a pagamento, del resto parliamo di business. Le fiere gigantesche di tre giorni con stand da 100 mila euro appaiono da qui distanti e obsolete.

                       

                      Morton_Ceradini

                      Massimo Ceradini, al centro, mentre parla con Marc Goldman, produce supervisor di Morton Williams Supermarkets

                      L’evento quindi funziona. Come ci ha spiegato Furio Mazzotti di Compagnia Italiana della Frutta, presente fin dalla prima edizione, con uno stand affianco e a supporto del distributore locale Trucco – con stand peraltro nel Mercato ortofrutticolo nel Bronx – qui si copre un’area che arriva fino a Chicago, parliamo quindi della parte Est degli Stati Uniti. “Le catene vengono tutte – ci dice – anche quelle piccole, che sono tante, non è che esiste solo Walmart. Attenzione però, che per gli italiani è un mercato molto ristretto, qui praticamente arrivano solo i kiwi e gli importatori e distributori in questa parte del Paese si contano su una mano”. Promossa la parte espositiva, che si è tenuta il giorno centrale, il 2 dicembre, con diverse novità di prodotto e la conferma del boom degli snack a base di frutta.

                       

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