L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
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                      Trend nel reparto F&V? Rossi, Carrefour: “Frutta fresca pronta e smoothies”. E il bio

                      Le ultime tendenze del reparto ortofrutta? “Frutta secca, frullati e frutta pronta sono al top dell’interesse da parte del consumatore”. Crescono gli agrumi e le mele. E poi c’è il biologico: un settore “che non è più una semplice nicchia, ma un comparto in continua crescita”, capace di fare da traino alle vendite. Andrea Rossi, responsabile acquisti ortofrutta di Carrefour Italia, ci racconta le performance che il colosso francese della Gdo registra sul reparto frutta e verdura nei suoi punti vendita italiani. Qualità, servizio, prezzo e partnership sono i requisiti che orientano la scelta dei fornitori, con una sempre maggiore attenzione alla produzione “sia nazionale che locale”. E per quanto riguarda l’esposizione a punto vendita, sono in arrivo layout innovativi per il comparto ortofrutta

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      Performance in crescita per il reparto ortofrutta di Carrefour Italia

                      È tempo dei primi bilanci per Andrea Rossi, neo responsabile acquisti ortofrutta di Carrefour Italia, che a luglio scorso è entrato nell’orbita del colosso francese della Gdo andando quindi ad arricchire la squadra freschi diretta da Giovanni Panzeri (leggi qui). In un articolato botta e risposta il manager veneto ci racconta i trend che guidano le vendite nel reparto frutta e verdura, quali prodotti crescono e quali flettono, quali sono le performance della private label, o piuttosto del biologico, e quali novità sono in campo per questo 2017. Specie sul fronte dei format espositivi.

                       

                      Andrea Rossi

                      Rossi, quanti punti vendita avete attualmente nel nostro Paese?

                      Carrefour Italia ha sul territorio 57 Iper, 414 Market e 583 Express. Oltre a questi, 13 Cash&Carry, diretti e franchising, distribuiti su tutto il territorio nazionale.

                       

                      Come stanno andando le vendite del reparto ortofrutta?

                      Stiamo vivendo un’elevata inflazione, in particolare sugli ortaggi invernali; la progressione a doppia cifra del fatturato del comparto ortofrutta rispetto allo scorso anno e il posizionamento prezzo di alcuni ortaggi non ha penalizzato i volumi.

                       

                      Il maltempo di gennaio quanto ha inciso sui prezzi e sulla fornitura di prodotto?

                      Le gelate ci hanno obbligato, per garantire gli standard qualitativi aziendali, ad approvvigionarci su areali diversi da quelli programmati. Alcuni prodotti sono stati acquistati all’estero, sempre da nostri fornitori omologati. Le condizioni atmosferiche purtroppo hanno danneggiato molta della produzione in Puglia e Sicilia.

                       

                      Quali prodotti crescono e quali flettono?

                      Solo alcuni prodotti di quarta gamma flettono rispetto allo scorso anno, questo a causa di una carenza di disponibilità di materia prima di qualità elevata. Gli altri segmenti invece stanno crescendo, in particolare registriamo brillanti performance su frutta secca, agrumi e mele.

                       

                      Nell’assortimento attenzione crescente per la provenienza, nazionale e anche locale

                      Si possono individuare dei trend?

                      Le tendenze performanti che hanno caratterizzato il 2016 si confermano anche per il 2017: burger vegetali, frutta secca, frullati e frutta pronta sono al top dell’interesse da parte del consumatore. E poi c’è il biologico, una comparto in continuo sviluppo.

                       

                      A proposito, che risultati avete sul bio?

                      È assodato che ormai non si tratta più semplicemente di una nicchia, ma di un comparto che continua a performare in modo brillante. La frutta fresca bio registra progressioni del +17%, la verdura fresca bio del +5% e la frutta secca arriva addirittura a oltre il 50%. Nel 2016 abbiamo iniziato a effettuare su due mercati la vendita del prodotto biologico anche sfuso.

                       

                      E sulla quarta gamma?

                      Anche questo comparto continua a crescere. Nei negozi in ristrutturazione stiamo lavorando sia sugli spazi dedicati che sulla clusterizzazione, sfruttando dei moduli espositivi costruiti per la categoria.

                       

                      Quante referenze private label avete nel reparto ortofrutta?

                      Ad oggi abbiamo 124 referenze a marchio bio, 49 a marchio Viversano, 51 a marchio Terre d’Italia e 104 a Mdd. Per il 2017 si è già pianificato il lancio di altre 23 referenze trasversali sui brand da noi in assortimento.

                       

                      In arrivo novità che riguardano i layout espositivi del reparto F&V, nei vari format

                      Che rapporto avete con i vostri fornitori e con quali criteri li selezionate?

                      Ci stiamo strutturando per recuperare il contatto con la produzione sia nazionale che locale. Le logiche che ci accompagnano nelle scelte quotidiane si possono riassumere in quattro parole: qualità, servizio, prezzo e partnership. Nella definizione di qualità rientrano aspetti fondamentali come il gusto, la categoria, il calibro, la food safety, il packaging. Tutti i nostri fornitori sono omologati e sottoscrivono il nostra codice etico; le principali certificazioni che chiediamo in funzione del prodotto sono GlobalGap, Ifs, Brc. Stiamo lavorando anche sulla necessaria adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità da parte dei nostri fornitori, senza penalizzare le aziende meno efficienti, ma prevedendo un lasso di tempo perché tutti possano adeguarsi.

                       

                      Quante piattaforme dedicate all’ortofrutta avete in Italia?

                      Contiamo su cinque piattaforme, distribuite sul territorio, precisamente a Casella (Genova), Rivalta (Reggio Emilia), Massalengo (Lodi), Santa Palomba (Pomezia, Roma) e Airola (Benevento).

                       

                      L’esposizione a punto vendita è un elemento su cui Carrefour punta molto, nei suoi vari format: novità in arrivo?

                      In Lombardia, per quanto riguarda il format Market, si possono apprezzare i nuovi Gourmet in via Bezzi o piazzale Siena, il punto vendita attrazione di via Carlo Farini o di Legnano, i Market Urbano in via Regina Giovanna e di piazzale Susa, mentre per gli Express penso a quello in viale Garibaldi o quello in via San Marco. Anche per il 2017 ci saranno novità. Tutti questi nuovi format propongono dei layout innovativi per il comparto ortofrutta, all’interno del reparto riusciamo a proporre l’angolo delle spezie, i mix di frutta secca sfusa, piuttosto che la produzione a vista di frullati, spremute e macedonie.

                       

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