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                      Veronamercato, Maccini: “Perbellini sbaglia. Valutiamo riduzione del canone”

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                      Maccini, membro del Cda di Veronamercato, replica alle accuse del presidente dimissionario, difende i risultati della società – i bilanci sono in utile dal 2008 – e conferma l’impegno dell’ente per la riduzione dei canoni, per cui dovrebbe essere presa una decisione nel mese di marzo

                       

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                      Annunciato Maccini, consigliere di Veronamercato

                      Non si placano le polemiche all’interno di Veronamercato, la società che gestisce la più grande piattaforma ortofrutticola del Veneto, una delle più importanti d’Italia. Dopo le dimissioni della presidente Erminia Perbellini e di Fedagro, interviene il consigliere Annunciato Maccini che, replicando alle affermazioni di Perbellini, difende i risultati raggiunti dalla società.

                       

                      Maccini si sofferma sulla vicenda relativa a Fedagro, definendo “insolito” l’atteggiamento dell’associazione dei grossisti: “La posizione di Fedagro, che il 21 novembre 2014 ha contestato la gestione societaria” al fine di “ottenere una riduzione dei canoni di concessione, è stata posta all’ordine del giorno del Cda da parte della presidente Perbellini ben due mesi dopo e precisamente nel Cda del 21 gennaio 2015.

                       

                      Va inoltre precisato che prima di allora mai Fedagro aveva chiesto una riduzione dei canoni. Si ritiene piuttosto insolito tale modo di procedere”. “Va inoltre precisato – continua poi il consigliere – che un gruppo di 14 operatori, con toni moderati e collaborativi, ha chiesto al Cda un incontro per discutere il tema della riduzione dei canoni di concessione, motivata dal particolare momento di difficoltà dell’economia. Il Cda ha quindi deciso di convocare tutti gli operatori, aderenti e non aderenti a Fedagro, invitandoli ad un pubblico incontro tenutosi in data 18 febbraio 2015. In tale sede il Cda si è impegnato a lavorare nel mese di marzo 2015 per trovare una soluzione alla richiesta di riduzione dei canoni, previa redazione di un piano economico finanziario. Non si capisce pertanto il motivo di tante rimostranze successive a tale incontro, dal momento che è stato deciso di cercare una soluzione di comune accordo”. Maccini nel suo comunicato avanza quindi un sospetto, ossia che “l’esecutivo di Fedagro persegua un obiettivo ben più ‘ambizioso’ della riduzione dei canoni: la gestione di Veronamercato”.

                       

                      Veronamercato, la lettera di dimissioni del presidente Erminia Perbellini

                       

                      Il consigliere elenca poi una serie di traguardi raggiunti dalla società: “È l’unico ente ad aver assicurato la gestione del vecchio mercato, la costruzione del nuovo e la gestione del nuovo Centro agroalimentare tramite un’unica società che, tra l’altro, nel corso degli anni ha conseguito notevoli risparmi e bilanci in utile dal 2008; è l’unico ente che garantisce assistenza agli operatori sulla complicata questione del recupero dei crediti, nei confronti degli acquirenti morosi; è l’unico ente ad aver promosso e costituito con gli operatori una Rete di imprese, Veronamercato Network”.

                       

                      E ancora: “L’inspiegabile e “curiosa” sintonia tra la presidente Perbellini e alcuni dirigenti di Fedagro, conferma l’errore strategico di un presidente che, al contrario dei suoi predecessori, non ha capito la delicatezza degli equilibri del Mercato, rendendosi responsabile con il proprio operato di aver favorito, anziché placato, la posizione conflittuale degli operatori finalizzata per la maggior parte di loro, unicamente all’ottenimento di una riduzione dei canoni e per questo gestibile contabilmente e non tramite contenzioso. Tuttavia – conclude Maccini – il raggiungimento di tutti gli obiettivi gestionali prefissati confermano che, pur tra le difficoltà sopra richiamate, nel complesso l’operato del Cda è risultato corretto e proficuo, ben lontano dall’essere congelato da “ostracismi e faziosità” come “imprudentemente” sostenuto dall’ex presidente Erminia Perbellini”.