Dalla Redazione
Secondo l’Agcm le condotte commerciali sleali sono state individuate nell’avere imposto al fornitore Celox Trade sconti contrattuali incondizionati e compensi per attività di co-marketing e per analisi qualitative sui prodotti, ingiustificatamente gravosi per la parte debole del rapporto di fornitura, per avere imposto congiuntamente da parte di Coop Italia e Centrale Adriatica ulteriori sconti extracontrattuali, aggiuntivi rispetto agli sconti contrattuali e legati alla realizzazione del piano promozionale nazionale. In sostanza c’è stato, da parte delle due centrali di acquisto, un abuso della propria posizione di forza commerciale per imporre al fornitore, parte debole del contratto, una serie di sconti e contributi economici eccessivamente onerosi, non proporzionati al rapporto in atto tra le parti, che incidono pesantemente sul prezzo di listino concordato”.
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Coop ha reagito dichiarando illegittimo il provvedimento sanzionatorio e ha annunciato un ricorso urgente al giudice competente. Peraltro nel 2014 l’Antitrust ravvisò che Centrale Italiana (formata da Coop Italia, Sigma, Despar, Gartico e Discoverde) avesse raggiunto in alcuni mercati locali concentrazioni tali da ipotizzare una restrizione della concorrenza. Centrale Italiana decise l’autoscioglimento. Nelle 35 pagine del provvedimento l’Autorità rileva anche che “Centrale Adriatica, attraverso il drastico abbattimento degli ordini, ha cessato di fatto il rapporto con Celox Trade, in assenza di qualunque formale preavviso”. Decisa la reazione di Coop Italia che in una nota sostiene che è “un provvedimento che presenta gravi illegittimità per le carenze nella fase istruttoria, per l’assoluta genericità della motivazione e per la violazione del principio di contraddittorio”.
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E ancora, secondo Coop Italia “il provvedimento Agcm lede i principi della libera concorrenza. Partendo dal singolo caso analizzato, infatti, si afferma che di per sé le dimensioni di impresa determinano uno squilibrio contrattuale e di conseguenza vengono considerati ingiustificatamente gravosi sconti che sono invece frutto di una libera negoziazione a cui un fornitore può decidere liberamente di aderire o no”. Opposto il giudizio espresso da Centromarca, l’associazione dell’industria di marca. Il presidente Luigi Bordoni, pur senza entrare nel merito della vicenda Coop-Celox, si dichiara colpito dallo spessore dell’analisi e dall’articolazione delle considerazioni svolte dall’Autorità. “L’aspetto più rilevante del provvedimento dell’Antitrust – osserva Bordoni – sta nella necessità di assicurare comportamenti commerciali rigorosi e corretti”.
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