Dalla Redazione
“La sostenibilità è uno dei valori a cui in azienda teniamo di più – esordisce Daniele Campagnaro, titolare di Agricola Lusia -. Infatti, il nostro impegno nell’economia circolare è concreto e centrale nelle strategie aziendali; negli ultimi anni l’attenzione all’ambiente ha riguardato tutte le fasi di creazione del valore in azienda, portando ad una serie di progetti che ci stanno dando risultati importanti e non solo dal punto di vista ambientale, perché l’ecologia non è un costo ma un investimento”.
“Da oltre cinque anni in Agricola Lusia abbiamo avviato progetti nel campo dell’economia circolare per la nostra attività – continua Nicola Modica, manager di Agricola Lusia e responsabile del progetto -. Abbiamo infatti iniziato con la riduzione degli scarti organici di produzione, gestendoli come sottoprodotti, in modo da poterli conferire ad impianti che producono biogas, evitando in questo modo che oltre 3.000 tonnellate di scarti finissero in discarica ed in più generando un notevole quantitativo di biogas, raggiungendo così un doppio risultato positivo per l’ambiente. Per quel che riguarda la problematica legata allo smaltimento degli imballaggi dei prodotti in arrivo, fin dal principio abbiamo cercato di curare al massimo la differenziazione in magazzino dei materiali utilizzati, in modo da recuperare il maggior quantitativo possibile di materiale riciclabile (carta e legno), limitando al massimo i rifiuti indifferenziati, che impattano negativamente sull’ambiente ed hanno costi di smaltimento altissimi”.
“In relazione, poi, agli imballi utilizzati da noi – prosegue Nicola Modica – per confezionare e trasportare i nostri prodotti, abbiamo puntato sull’utilizzo degli imballi in plastica a rendere (es. IFCO, CPR), concepiti per essere condivisi e riutilizzati, creando così una catena virtuosa di fornitura di imballi sostenibile. Inoltre dai primi mesi del 2021, ci stiamo occupando degli imballaggi primari ed abbiamo elaborato un progetto per un nuovo prodotto, che ci permetterà di ridurre di oltre il 30% la plastica e di aumentare l’uso di carta proveniente da foreste gestite in modo ecosostenibile, mentre su un altro progetto stiamo lavorando per utilizzare una confezione compostabile al 100%”.
“La particolare attenzione alla tutela dell’ambiente ed alle energie rinnovabili – aggiunge Modica -. ha fatto sì che nel 2019 Agricola Lusia realizzasse un impianto fotovoltaico composto da 1.738 pannelli che occupano una superficie di 3.000 metri quadri, della potenza di 564,00 kWp e capace di produrre più di 600.000 Kwh annui, circa la metà, cioè, del fabbisogno annuo dell’azienda. Grazie ad un’analisi delle caratteristiche dell’impianto e dei consumi annui di Agricola Lusia, prevediamo di risparmiare ogni anno circa 305 tonnellate di anidride carbonica, 464 Kg di anidride solforosa e quasi 21 Kg di polveri evitando l’abbattimento di oltre 2.300 alberi oltre che risparmiare risorse da reimpiegare poi in progetti a favore dell’ambiente. Progetti come quello creato con Treedom con cui, ad oggi, abbiamo finanziato la piantumazione di 200 alberi di agrumi. Non paghi di questi obiettivi, abbiamo deciso di aderire, già dal 2021, ad un progetto di SUM, Servizi Unindustria Multiutilities S.p.A., una Società partecipata da Unindustria Treviso, Confindustria Venezia e Consorzio Unindustria Multiutilities, che prevede una certificazione denominata “Greener” per quelle aziende che decidono di approvvigionarsi esclusivamente di energia proveniente da fonti rinnovabili, raddoppiando così i benefici per l’ambiente”.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati fino ad ora raggiunti – chiude Daniele Campagnaro -, sia, ovviamente, per l’impatto positivo sull’ambiente, ma anche per quello economico; infatti, dopo considerevoli investimenti, stiamo anche registrando buone ricadute da un punto di vista economico, perché, come spesso dico ai miei collaboratori, l’ecologia è amica del profitto. Quando si parla di ambiente, però, la visione deve essere più ampia, altrimenti gli sforzi potrebbero rivelarsi vani. Grazie alla preziosa attività di Confindustria di Venezia e Rovigo, infatti, stiamo cercando di coinvolgere altre aziende del territorio in cui operiamo, proponendo la creazione di una o più reti d’impresa, che ci consentirà di raggiungere una massa critica tale da rendere possibili gli investimenti necessari alla realizzazione di infrastrutture ormai indispensabili per migliorare le condizioni economiche della nostra area produttiva”.
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