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                      Agricoltura, Lollobrigida sul costo di produzione: “Il prezzo lo fa il mercato”

                      Lollobrigida

                      Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida

                      Lollobrigida

                      Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida

                      “Noi non stabiliremo il prezzo minimo perché credo che un governo debba evitare di intervenire nelle logiche di mercato in maniera così stringente. Noi facciamo un altro tipo di operazione, quella di stabilire il costo medio di produzione, cioè quanto un imprenditore agricolo spende per produrre un determinato bene, dopodiché, all’interno della filiera, le contrattazioni debbono avvenire in forma scritta e su questo c’è e ci sarà un controllo sempre più serrato che coinvolge per esempio anche i mercati ortofrutticoli”.

                      Lo ha dichiarato il 10 luglio il ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, all’Agrifood Summit – Coltivare la sostenibilità per crescere, del Sole 24 Ore, rispondendo in merito alla giusta remunerazione per gli agricoltori.

                      “Quando c’è un contratto di vendita in cui il prezzo scende sotto il costo medio di produzione – ha sottolineato Lollobrigida – c’è un controllo delle forze dell’ordine e degli ispettori. Ismea è il soggetto preposto a questa quantificazione, in coordinamento con la Cabina di regia anti-frodi. Si può verificare che l’imprenditore agricolo abbia deciso, per ragioni soggettive e in piena libertà di impresa di vendere a un costo diverso da quello riferibile al costo medio di produzione, un’operazione del tutto regolare in termini di mercati”.

                      “Se invece l’imprenditore agricolo – ha dichiarato Lollobrigida – è stato condizionato da un anello più forte della filiera a vendere a quel prezzo perché altrimenti viene escluso dal mercato o con altre forme di condizionamento, lì interviene la possibilità di sanzionare in maniera molto pesante e questa è un’altra delle cose che stiamo facendo: aumentare le sanzioni rispetto a questo dato e ovviamente rendere i controlli utili a fare prevenzione per casi analoghi”.

                      “Questo dovrebbe permettere sul breve periodo di intervenire dove emerge il campanello di allarme di un contratto in violazione di quella che è la giusta remunerazione per l’agricoltore. Auspichiamo – ha concluso Lollobrigida – che entro l’anno il meccanismo sia rodato”.

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