Dalla Redazione
Quest’anno l’Italia le sembra vincere tutte. Non solo sport, pasticceria e musica: negli Emirati Arabi l’Italia vince anche i prestigiosi Construction Innovation Awards, che si sono tenuti alla Sofitel Dubai the Obelisk alla vigilia dell’apertura ufficiale di Expo Dubai 2020 che finalmente, dopo un anno di posticipo a causa della pandemia, riesce ad aprire i cancelli da oggi fino al 31 marzo 2022 per presentare al mondo una ricca vetrina dei 192 Paesi partecipanti.
Il Padiglione Italia, “miglior progetto imprenditoriale” per Expo Dubai 2020, è un progetto architettonico firmato da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria, e presenta un’architettura ideata per mettere in scena con creatività e innovazione “la Bellezza che unisce le Persone”.
Il Padiglione Italia è stato pensato come uno spazio non solo espositivo ma rappresentativo del migliore ingegno italiano per offrire un’esperienza memorabile ai visitatori e presentare al mondo competenze, talenti e ingegni multidisciplinari, tipici del “saper fare italiano”. Il Padiglione infatti non si limita alle famose e importanti 3F italiane (Food, Fashion and Furniture), ma si apre ai numerosi settori produttivi che compongono la manifattura made in Italy e rappresentano una voce importante delle esportazioni italiane: dalla meccanica all’aerospazio, dall’energia alla componentistica.
In totale sono più di 50 aziende italiane, grandi, medie e piccole, che hanno contribuito a costruire materialmente e a riempire di contenuti la partecipazione italiana a Dubai. All’impegno delle imprese partner si unisce quello di 70 istituzioni, 15 regioni e 30 università. Tutti assieme daranno vita ai forum e agli eventi che animeranno il padiglione fino al 31 marzo 2022, in una grande operazione di sistema che ha per obiettivo la promozione del Paese e del made in Italy. All’interno – sottolineano le istituzioni – prodotti veri, ingegnerizzati e messi in vendita, non dichiarazioni di intenti o progetti futuribili.
Gli Emirati Arabi del resto sono un mercato strategico per le aziende italiane e i primi a crederci sembrano essere proprio gli emiratini, che – come sottolinea il Sole 24Ore – in questa “Esposizione universale” hanno investito cifre vertiginose per creare infrastrutture e generare investimenti. Expo Dubai 2020 si estende infatti su oltre 400 ettari (più del doppio di quella di Milano 2015) e vede circa 8 miliardi di dollari investiti in infrastrutture, accanto alle quali si sta creando una grande area produttiva che attrae e genera investimenti. A Dubai si viene per incontrare non solo buyer per vendere i propri prodotti, ma anche fondi istituzionali e investitori per attrarre capitali nel nostro Paese: “in un nuovo rapporto di reciprocità – suggerisce il presidente di Ice Agenzia, Carlo Ferro – che proprio in questi mesi di Expo può mettere le sue fondamenta”.
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