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                      Al via Expo Dubai, con 400 ettari doppia Milano. Premiato il Padiglione Italia

                      Dopo un anno di posticipi a causa della pandemia, il 1 ottobre 2021 Expo Dubai 2020 riesce ad aprire finalmente i suoi cancelli per mostrare al mondo una ricca vetrina dei 192 Paesi partecipanti. Expo Dubai, primo grande evento di incontro internazionale dopo un anno e mezzo di restrizioni sanitarie, si estende su oltre 400 ettari (più del doppio di quello di Milano 2015) per un investimento in infrastrutture da circa 8 miliardi. Durante l’evento inaugurale che si è tenuto il 30 settembre, l’Italia si è distinta con il suo padiglione “la Bellezza che unisce le Persone”, vincendo il prestigioso Construction Innovation Awards

                      Dalla Redazione

                      Expo Dubai 2020

                      Quest’anno l’Italia le sembra vincere tutte. Non solo sport, pasticceria e musica: negli Emirati Arabi l’Italia vince anche i prestigiosi Construction Innovation Awards, che si sono tenuti alla Sofitel Dubai the Obelisk alla vigilia dell’apertura ufficiale di Expo Dubai 2020 che finalmente, dopo un anno di posticipo a causa della pandemia, riesce ad aprire i cancelli da oggi fino al 31 marzo 2022 per presentare al mondo una ricca vetrina dei 192 Paesi partecipanti.

                      Il Padiglione Italia, “miglior progetto imprenditoriale” per Expo Dubai 2020, è un progetto architettonico firmato da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria, e presenta un’architettura ideata per mettere in scena con creatività e innovazione “la Bellezza che unisce le Persone”.

                      Il Padiglione Italia è stato pensato come uno spazio non solo espositivo ma rappresentativo del migliore ingegno italiano per offrire un’esperienza memorabile ai visitatori e presentare al mondo competenze, talenti e ingegni multidisciplinari, tipici del “saper fare italiano”. Il Padiglione infatti non si limita alle famose e importanti 3F italiane (Food, Fashion and Furniture), ma si apre ai numerosi settori produttivi che compongono la manifattura made in Italy e rappresentano una voce importante delle esportazioni italiane: dalla meccanica all’aerospazio, dall’energia alla componentistica.

                      In totale sono più di 50 aziende italiane, grandi, medie e piccole, che hanno contribuito a costruire materialmente e a riempire di contenuti la partecipazione italiana a Dubai. All’impegno delle imprese partner si unisce quello di 70 istituzioni, 15 regioni e 30 università. Tutti assieme daranno vita ai forum e agli eventi che animeranno il padiglione fino al 31 marzo 2022, in una grande operazione di sistema che ha per obiettivo la promozione del Paese e del made in Italy. All’interno – sottolineano le istituzioni – prodotti veri, ingegnerizzati e messi in vendita, non dichiarazioni di intenti o progetti futuribili.

                      Gli Emirati Arabi del resto sono un mercato strategico per le aziende italiane e i primi a crederci sembrano essere proprio gli emiratini, che – come sottolinea il Sole 24Ore – in questa “Esposizione universale” hanno investito cifre vertiginose per creare infrastrutture e generare investimenti. Expo Dubai 2020 si estende infatti su oltre 400 ettari (più del doppio di quella di Milano 2015) e vede circa 8 miliardi di dollari investiti in infrastrutture, accanto alle quali si sta creando una grande area produttiva che attrae e genera investimenti. A Dubai si viene per incontrare non solo buyer per vendere i propri prodotti, ma anche fondi istituzionali e investitori per attrarre capitali nel nostro Paese: “in un nuovo rapporto di reciprocità – suggerisce il presidente di Ice Agenzia, Carlo Ferro – che proprio in questi mesi di Expo può mettere le sue fondamenta”.

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