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                      Battaglio: “L’avocado in Italia ha ancora enormi potenzialità”

                      Avocado

                      Gustoso, versatile, sostenibile e dal grosso potenziale, soprattutto in Italia: è l’avocado Hass, frutto esotico al centro della conferenza stampa organizzata da Battaglio per presentare la filiera dell’avocado Hass. Un frutto che, al dì là della moda e delle false credenze, si presta a mille preparazioni in cucina. Una coltura dall’impatto idrico molto basso, ancor meno di quella di banane e mele, e dall’apporto nutrizionale notevole. Tanti i temi toccati durante la conferenza che fanno riflettere e mettono in luce un grande potenziale nel Belpaese per questo frutto, che Battaglio produce e importa in Italia, presentando una filiera di qualità e che permette disponibilità sui 12 mesi per portare in GDO, e sulle tavole degli italiani, un frutto che ha ancora molto da dire

                      di Valentina Bonazza

                      avocado

                      Nel 2030 l’avocado Hass sarà il frutto tropicale più commercializzato al mondo e la sua produzione raggiungerà i 12 milioni di tonnellate, il triplo rispetto al 2010, come sottolinea il rapporto dell’Agricultural Outlook 21-30 della Fao-Ocse. La varietà Hass registrerà un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 4,8% durante il periodo 2020-2025, andandosi a confermare la varietà più popolare al mondo. In Italia siamo già attestati su un’importazione pari a 25.000 tonnellate annue; solo nel 2020 le vendite sono aumentate del 67,4% (Mordor Intelligence, FAO, Osservatorio Immagino di GS1 Italy). Nel primo semestre del 2021 l’import è di 18 mila tonnellate, +55,2% sul 2020.

                      Da questi dati è partita la conferenza stampa “It’s Avocado Time!” di Battaglio in collaborazione con SG Marketing, dedicata al mercato dell’avocado Hass ed al suo potenziale di crescita in Italia. La conferenza, che si è tenuta il 23 novembre a Milano, presso l’Hotel Hyatt Centric Milan Centrale, alla presenza degli operatori trade e della stampa, hanno partecipato Luca Battaglio, presidente di Battaglio Spa, e Salvo Garipoli, direttore di SG Marketing.

                      A suggello dell’evento, in apertura, l’intervento di WAO (World Avocado Organization) che, attraverso le parole del suo presidente Xavier Equihua, ha in un video illustrato le leve di valorizzazione attivate a livello mondiale dall’associazione, a supporto di sell-in e sell-out della categoria, e fornito elementi utili a certificare sul fronte ambientale l’impronta idrica sostenibile di questo frutto, che presenta valori decisamente inferiori in rapporto alle principali filiere agroalimentari (da 600 a 700 L /kg avocado contro i quasi 2500L, ad esempio, per un chilo di riso).

                      “L’Avocado si conferma un prodotto con un potenziale di crescita molto alto in Italia – ha spiegato Salvo Garipoli -, in quanto da un lato viene universalmente riconosciuto come un frutto superfood e dall’altro come un elemento estremamente versatile in cucina, un ingrediente prezioso, che riesce ad elevare il gusto di tantissimi piatti, come ha dimostrato l’indagine effettuata da SG Marketing e condotta in modalità CAWI, tramite 800 interviste ad acquirenti di frutta esotica”.

                      L’indagine condotta da SG Marketing infatti ha messo in luce come in Italia l’avocado sia un prodotto sempre più presente nelle abitudini di consumo degli italiani. Interessante notare come l’avocado sia associato a momenti di convivialità: per il 50% dei partecipanti all’intervista la convivialità infatti è stato un fattore di innesco rilevante. Prodotto associato alla convivialità, ma anche versatile: se è vero che bel il 77% dei consumatori di avocado lo predilige per i pasti principali (colazione, pranzo e cena) è anche vero che un buon 47% lo assume anche fuori pasto (il 52% uomini) o dopo cena, soprattutto giovani: 49% della fascia 18-35 anni e 51% della fascia 36-45 anni.

                      Il canale d’acquisto principale, per il 71% dei rispondenti, è il supermercato, a seguire il fruttivendolo (18%) e il discount (6%), solo molto marginalmente il mercato e il canale online. Ecco quindi che il venditore  diventa un punto di riferimento importante per gli acquirenti non consumatori, pari al 56% di chi fa shopping in GDO. Focalizzandoci sulla GDO, il 92% delle referenze analizzate è costituito da avocado Hass, e il 48% degli avocado in GDO è sfuso, il 52% confezionato. Quindi per la GDO l’avocado può diventare un fattore di distintività in virtù di un assortimento più ampio e profondo.

                      “Appurato quindi per l’avocado un posizionamento ben preciso nella testa del consumatore, il campione da noi intervistato suggerisce un’interessante ulteriore opportunità di sviluppo nella gestione del prodotto sul punto vendita. In tal senso – sottolinea Garipoli -, è pari a ben il 35% la quota degli italiani che vorrebbe vedere l’avocado venduto in reparto accanto a categorie complementari più penetrate, quali pomodoro, insalate, zucchine, etc., così come emerge prepotentemente l’importanza del ruolo di una migliore comunicazione sul luogo d’acquisto, che aiuterebbe l’utente a destreggiarsi più facilmente nella scelta del frutto, così come nella successiva fase di cucina.”

                      Chi non lo consuma, che percezione ha dell’avocado? In parte corretta, in parte distorta: il 76% è consapevole delle sue importanti proprietà nutrizionali, ma poco conscia delle potenzialità in cucina: il 62% infatti afferma che l’avocado sia un condimento che aggiunge gusto ad alcuni piatti. Un buon 40% pensa sia una moda e poi c’è un 27%, che non è poco, che pensa sia un frutto poco sostenibile: cosa non vera, visto che richiede 600 l/kg, a fronte delle banane che ne richiedono 790 l/kg o le pesche (910 l/kg) o la pasta secca (1,849 l/kg) o la carne bovina (15,415 l/kg). Per approfondire leggi qui. Resta il fatto che il mercato dell’avocado è comunque giovane e ricettivo, destinato a guidare lo sviluppo della categoria.

                      Emerge infine il ruolo fondamentale della confezione come luogo deputato al veicolo delle informazioni del prodotto (55%), a seguire, tra i principali, troviamo: materiali informativi sul punto vendita (35%), degustazioni nel punto vendita, Covid permettendo (19%) e poi il volantino promozionale (18%). Un consumatore su tre è un potenziale promotore di prodotto e i consumatori di avocado sono la chiave primaria per incrementare il mercato.

                      Ecco quindi che l’avocado in Italia ha enormi potenzialità, come ha sottolineato anche Luca Battaglio durante il suo intervento, nel quale ha illustrato i motivi che hanno condotto l’azienda piemontese a focalizzarsi proprio su questo frutto esotico. Basti pensare che ad oggi in Italia si consumano 440 g circa di avocado pro capite all’anno, 1,3 kg in Europa: “Nel nostro Paese – sottolinea Battaglio – l’avocado ha ampi spazi di crescita: i consumi pro-capite sono circa un terzo di quelli del Nord Europa o degli Stati Uniti. Una domanda non soddisfatta che ha generato il nostro interesse e la possibilità di dar vita ad un nuovo progetto: da qui l’investimento di ampio respiro, che dall’Italia ci collega direttamente con la Colombia”.

                      “In quel Paese infatti – ha aggiunto Luca Battaglio – è attiva la nostra società Agricola Persea, che comprende 1.000 ettari di coltura ad una altitudine tra i 1.600 ed i 2.000 metri nella Valle del Cauca (parte centro-occidentale della Colombia). Insieme al nostro partner commerciale locale C.I. Tropical abbiamo dato vita a un progetto che ci consente di importare anche in Italia frutti di altissima qualità, dando vita allo stesso tempo ad una iniziativa dal forte sostegno economico e sociale per il territorio di produzione” (ne abbiamo parlato qui).

                      Quando Battaglio ha iniziato il progetto, cinque anni fa circa, il consumo pro capite in Italia era ancora minore: circa 200 grammi pro capite annui rispetto ai circa 7 kg pro capite annui in Cina, per esempio. Le prospettive di crescita erano quindi ottime. Battaglio ha il suo sito produttivo in Colombia a 1.600 metri sul livello del mare, sulla terza catena Andina del Pacifico. Una zona vocata,  dove all’anno cadono circa 2.200 mm di pioggia, quasi tutti i pomeriggi: anche se come dicevamo l’avocado non ha bisogno di molta acqua, le piogge numerose e costanti permettono di non attingere alle falde acquifere.

                      Inoltre il terreno vanta sostanza organica di qualità per oltre un metro, che permette di fare due raccolti l’anno, e che permetterà a Battaglio di fronteggiare nel migliore dei modi le previsioni di raddoppio dei consumi di avocado. La presenza di Battaglio in Colombia garantisce un controllo totale della filiera ed una logistica estremamente efficiente, capace di supportare la produzione ed il commercio durante l’arco dei 12 mesi, della varietà più apprezzata di avocado al mondo, la Hass. Entro la fine del 2021 Battaglio stima di importare 6 mila tonnellate di avocado Hass, circa il 20% delle quote di mercato.

                      Al termine della conferenza stampa, tutta la versatilità in cucina dell’avocado ha preso forma attraverso le inedite preparazioni di Guglielmo Giudice, Executive Chef dell’Hotel Hyatt Centric Milan Centrale, che gli ospiti hanno potuto gustare ed apprezzare.

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