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                      Catania, respinti i limoni argentini infestati dal fungo. Sospeso l’export verso l’UE

                      Al porto di Catania sono stati intercettati e respinti due container di limoni provenienti dall’Argentina intaccati dal fungo che causa il Citrus Black Spot, malattia che quest’anno ha colpito pesantemente le colture argentine a causa del clima e che può manifestarsi anche dopo la raccolta, ad esempio durante il lungo trasporto. Così, quando l’80% delle spedizioni di limoni freschi era già avvenuto, l’Argentina ha sospeso dal primo di luglio, dapprima per 15 giorni e poi per tutto il 2020, l’esportazione dei propri limoni freschi in Europa, che è il suo mercato più grande, dirottandoli però su altri mercati, come quello cinese aperto nel 2019. La malattia, che in Europa non è ancora presente ma in Argentina, Oriente e Oceania sì, potrebbe causare gravi danni alle colture italiane qualora venissero intaccate. Un problema comunque noto da tempo visto che anche lo scorso anno arrivò in Europa dalla Tunisia una grossa partita di arance di circa 162 mila kg infestate dal Citrus Black Spot

                      Di Valentina Bonazza

                      limoni argentini

                      Sono stati bloccati al porto di Catania due container di limoni argentini intaccati dal fungo che causa il Citrus Black Spot, la cosiddetta macchia nera degli agrumi. L’operazione, effettuata dal Servizio fitosanitario dell’assessorato all’Agricoltura della regione Sicilia, ha permesso di intercettare e respingere due container di limoni, provenienti dall’Argentina, ma affetti da questo fungo. Di conseguenza, i due container sono stati bloccati e sequestrati al porto di Catania. Infine, “La partita di limoni è stata respinta e restituita al mittente, come previsto dalle norme vigenti in materia” ha precisato Edy Bandiera, assessore regionale per l’Agricoltura in una nota stampa del 23 luglio.

                      Scoperta per la prima volta un secolo fa circa in Australia, la malattia provocata dal fungo ha poi colpito la Nuova Zelanda e i Paesi asiatici spingendosi fino all’Africa, all’Argentina e al Brasile. In Europa non si è mai diffusa, almeno fino ad ora, tanto che l’UE l’ha inserita di recente nella cosiddetta lista nera, ovvero quella degli organismi nocivi cui è vietata l’introduzione nell’Unione. Nello specifico, il fungo, molto pericoloso per gli agrumi, causa macchie scure sulla buccia del frutto (da cui prende il nome) e lesioni di pochi millimetri leggermente scavate. Tutto ciò provoca un grave scadimento sia qualitativo che quantitativo dei frutti che non possono essere commercializzati nel mercato del fresco. Ad aggravare la situazione il fatto che al momento della raccolta i frutti possono non presentare alcun segno ma la malattia può manifestarsi durante il trasporto o la conservazione. Un problema noto da tempo: lo scorso anno, ad esempio, arrivò in Europa dalla Tunisia una grossa partita di arance, circa 162 mila kg, infestate dalla macchia nera.

                      citrus black spot

                      Un problema però che l’Argentina ha cercato di evitare sospendendo un po’ in anticipo la vendita dei suoi limoni all’Europa. Infatti, l’alta incidenza della presenza del Citrus Black Spot nei limoni argentini, favorita dalle condizioni climatiche, ha spinto il settore a bloccare le spedizioni di limoni freschi verso l’Unione Europea, il suo mercato più grande. Il blocco, dettato dal Servizio nazionale per la salute e la qualità agroalimentare (Senasa) e l’Associazione argentina degli agrumi del nord-ovest (Acnoa), inizialmente doveva durare 15 giorni a partire dal primo di luglio, ma è stato poi prolungato fino alla fine del 2020.

                      La decisione di interrompere le esportazioni verso l’Europa è stata però presa nelle ultime fasi della campagna, quando circa l’80% del raccolto di limoni freschi era già stato spedito, essendo l’Argentina in pieno inverno e avendo quindi quasi terminato la sua stagione. C’è da sottolineare inoltre come nel 2019 l’Argentina abbia esportato 126.863 tonnellate di limoni freschi in UE, corrispondenti al 54% delle esportazioni totali verso il mondo e, ad oggi, circa 100.000 tonnellate di limoni argentini sono già entrate nell’Unione Europea per l’equivalente di 90 milioni di dollari. C’è anche da dire che l’Argentina esporta soprattutto prodotti trasformati, ad alto valore aggiunto, come il succo di limone concentrato e l’olio essenziale. Il Paese rimane anche il primo produttore ed esportatore mondiale di prodotti al limone destinati principalmente agli Stati Uniti.

                      Un blocco che non ha però chiuso le esportazioni di limoni freschi argentini di quest’anno. Infatti, l’Argentina ha dirottato le vendite su altri Paesi: all’inizio di luglio San Miguel ha effettuato la prima spedizione di limoni argentini in Cina dopo la firma del nuovo protocollo tra i due Paesi alla fine del 2019. La spedizione di 24 tonnellate dovrebbe arrivare in Cina all’inizio di agosto, dove i limoni saranno commercializzati al mercato all’ingrosso di Jiangnan, nei negozi online al dettaglio e nei tea-shop della regione di Guangzhou.

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