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                      La Patata Alto Viterbese è IGP, manca il consorzio di tutela

                      La “Patata dell’Alto Viterbese”, prodotta nel nord del Lazio, ha conquistato a livello europeo l’indicazione geografica protetta (Igp), e da ora sarà tutelata da imitazioni e falsi. La decisione favorevole della Commissione Europea, secondo quanto appreso dall’Ansa, è stata ufficializzata il 22 febbraio con la pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue

                      La nuova Igp italiana sarà quindi iscritta nello speciale registro che protegge i prodotti agroalimentari europei di alta qualità: dalle denominazioni d’origine (Dop) alle indicazioni geografiche (Igp). Il registro Ue – di cui l’Italia è leader – è ricco di oltre mille eccellenze agroalimentari. “Un lungo iter che si è concluso nell’unico modo possibile: il giusto riconoscimento per un prodotto tipico del nostro territorio”. È il commento di Francesco Battistoni, già presidente della Commissione agricoltura regionale del Lazio (2010-2012), in merito al riconoscimento Igp per la patata dell’alto Viterbese.

                      “All’epoca – ricorda Battistoni – seguii da vicino questo percorso. Partecipai alla riunione di pubblico accertamento per esaminare, in presenza di funzionari del Ministero delle Politiche agricole e, alla luce del parere favorevole della Regione Lazio, la proposta di disciplinare. Un lungo iter iniziato nel 2005 – sottolinea Battistoni – ma che alla fine ha premiato il prodotto e il grande lavoro svolto dal C.C.OR.A.V e dal CO.P.A.VIT, importanti realtà economiche che hanno scelto di investire sulla qualità e su una produzione fortemente identificativa di questo territorio che coinvolge nove comuni della Tuscia (Acquapendente, Bolsena, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano, S. Lorenzo Nuovo, Valentano e Proceno).

                      Speriamo – conclude l’esponente politico locale – che si provveda al più presto a costituire il consorzio di tutela, al fine di dare la giusta promozione al prodotto e adeguato sostegno ai produttori”.