di Carlotta Benini
Colorate, con le infiorescenze arancioni, viola, gialle o verdi, capaci di incuriosire e conquistare anche i consumatori più piccoli. Oppure nel formato ready to cook, ad alto contenuto di servizio: oggi le brassiche, grazie alla spinta all’innovazione che ha riorientato la produzione, sono ortaggi in grado di stupire. Un prodotto legato alla tradizione che si rinnova e diventa protagonista sulle tavole invernali – ma non solo-, andando incontro alle esigenze di un consumatore sempre più attento alla novità e di una distribuzione interessata ai nuovi formati e alle proposte di impatto a scaffale. Peviani, azienda lombarda leader nella produzione e commercializzazione e nell’import e ed export di ortofrutta, è pioniera delle brassiche ed è stata fra le prime realtà a proporre sui banchi i cavoli filmati. Ne abbiamo parlato con il direttore commerciale Andrea Peviani, quarta generazione di un’azienda che dagli anni Venti, quando il bisnonno Gino costituì la prima società commerciale, ha incentrato la propria attività sull’amore verso la natura e la passione per l’ortofrutta. Valori che oggi fanno di Peviani un player globale del settore.
Quali tipologie di brassiche producete?
Produciamo cavolfiori bianchi e colorati (viola, arancio, gialli e verdi), broccoli e cavoli romaneschi, utilizzando più di 60 varietà differenti che ci consentono di coprire un periodo che va da fine ottobre a inizio maggio. Le nostre brassiche sono vendute sfuse o filmate, oppure proposte sottoforma di rosette e vengono tutte selezionate e lavorate nello stabilimento di Ginosa, in Puglia.
Dove si concentra la produzione in Italia?
La produzione si concentra tra Puglia e Basilicata, nell’arco ionico, che grazie a un clima mite e fresco è particolarmente vocato alla coltivazione di broccoli e cavolfiori di diversi colori e tipologie. Esperti agronomi, in stretta collaborazione con gli agricoltori, hanno selezionato le varietà più adatte per garantire la massima qualità e una produzione senza interruzioni da novembre a maggio. Le produzioni sono tutte pianificate con l’O.P. Athena, che vanta produttori specializzati e con provata esperienza.
Il cavolfiore è tra i prodotti “storici” di Peviani, tant’è che l’azienda è stata fra le prime a proporre i cavoli filmati, quindi puliti e privati delle foglie. Come è nata questa idea?
In azienda è nota la storia della nascita del cavolfiore defogliato e l’origine di questa intuizione fu più che mai casuale. Nel dopoguerra un carico di cavolfiori fogliati si ribaltò in magazzino appena prima di essere caricato sul camion. Le foglie esterne si ruppero e il prodotto risultò impresentabile. A qualcuno venne l’idea di utilizzare i vecchi fogli blu che si usavano anni prima per oscurare i vetri durante le picchiate dell’aereo mitragliatore Pippo. I cavoli furono incartati e spediti a Milano con la speranza di recuperare qualcosa.
Che risultato ebbe questa intuizione?
Il prodotto si vendette e anche meglio del solito, e quell’episodio ispirò mio nonno e i suoi fratelli, che introdussero la carta velina per incartare il cavolo, personalizzata con il disegno di un aereo che sfrecciava e la scritta Peviani FSB (Francesco, Serafino, Bassano: le iniziali dei loro nomi). Un packaging che restò per decenni un riferimento sui mercati nazionali e internazionali. Alla carta seguì poi il film trasparente, ma questa è un’altra storia…
Quali sono oggi le tendenze nel comparto delle brassiche?
Negli ultimi anni abbiamo registrato un incremento delle vendite di rosette, la parte più tenera della brassica, quindi un prodotto-servizio che accorcia i tempi in cucina, prova che il consumatore accoglie bene le novità varietali e i formati che semplificano la preparazione. Pensiamo poi alle varietà colorate, che hanno permesso di rivisitare in chiave moderna un prodotto tipicamente legato alla tradizione. In particolare sono gradite dal distributore perché colorano lo scaffale e dal consumatore perché donano un tocco di allegria ai piatti invernali, avvicinando anche i più piccoli al consumo di questo ortaggio. Per rispondere ancora meglio alle tendenze di consumo di cavoli colorati, da quest’anno abbiamo introdotto il cavolo romanesco arancione, una varietà nuova, ricca di beta-carotene, dolcissima, che offre un’ottima tenuta della consistenza e del colore in cottura.
Cosa vuole il consumatore e cosa cerca invece la Gdo?
Il consumatore vuole innanzitutto poter scegliere tra vari formati per rispondere alle diverse abitudini culinarie, esigenza alla quale rispondiamo offrendo diversi packaging e dimensioni. Anche la GDO ha compreso questo bisogno: in diversi negozi oggi si trova una gamma piuttosto completa.
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