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                      Produrre fragole: quando l’intelligenza artificiale batte l’esperienza umana

                      È più efficiente l’intelligenza umana o l’intelligenza artificiale? In effetti si può dire che l’intelligenza e le conoscenze umane, gestite ed elaborate dall’intelligenza artificiale, sono in grado di creare il contesto ad oggi migliore per raggiungere risultati più vantaggiosi: ne è un esempio la gara, durata 4 mesi e svoltasi in Cina, per la miglior coltivazione di fragole condotta tra agricoltori tradizionali ed esperti in AI (intelligenza artificiale) all’interno della “Smart Agriculture Competition” di Pinduoduo. A vincere, senza riserve, la squadra di scienziati, che ora ha deciso di fornite la propria tecnologia alle cooperative di agricoltori

                      Dalla Redazione

                      Fragole

                      Per quattro mesi quattro squadre di esperti in tecnologia e intelligenza artificiale hanno gareggiato contro degli agricoltori tradizionali cinesi: l’oggetto della gara ha riguardato la coltivazione di fragole più performante. È successo in Cina, in occasione della “Smart Agriculture Competition” di Pinduoduo. La prima gara di Smart Agricolture – spiega il Corriere della Sera Economia – è infatti stata co-organizzata da Pinduoduo, la più grande piattaforma tecnologica cinese dedicata all’agricoltura e dalla China Agricultural University. La Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite ha invece partecipato come consulente tecnico.

                      Le quattro squadre “high-tech” erano composte da ricercatori e studiosi tra le migliori università e istituti di ricerca, come la China Agricultural University, la Wageningen University, l’Università di Amsterdam in Olanda e la Ghent University in Belgio. Le quattro squadre di agricoltori tradizionali erano invece composte da agricoltori di alto livello ed esperienza, provenienti dalle principali regioni produttrici di fragole in Cina, come le province di Anhui e Liaoning.

                      Durante la competizione – spiega il World Economic Forum – le quattro squadre di scienziati al lavoro sulla coltivazione delle fragole potevano controllare, grazie ai sistemi automatizzati di cui disponevano, tutto l’ambiente e il suolo: dalla temperatura all’umidità delle serre. Tramite i sensori intelligenti erano anche più precisi nel controllare l’uso di acqua e nutrienti, con un buon risparmio energetico e di risorse. Gli agricoltori tradizionali invece hanno dovuto affidarsi solo sulla loro esperienza e sopperire eventualmente a mano per portare avanti la coltivazione di fragole.

                      fragole

                      Il risultato? A vincere, con un notevole distacco, sono stati gli scienziati, grazie all’aiuto dell’analisi dei dati, dei sensori intelligenti e dell’automazione delle serre hanno prodotto in media il 196% in più di fragole in termini di peso rispetto ai contadini tradizionali. Ma gli esperti di tecnologia hanno superato gli agricoltori, in media del 75,5%, anche in termini di ritorno sull’investimento.

                      Al termine della competizione, visto i risultati raggiunti, Zhi Duo Mei, una delle squadre in gara guidate da Chen Biao, ha deciso di creare una società per fornite la propria tecnologia alle cooperative di agricoltori. Un esempio, se ancora ce ne fosse bisogno, di come l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie, applicate all’agricoltura, possano portare a enormi aumenti di produttività. In effetti sono molti ormai gli studi che parlano di una quarta rivoluzione industriale basata sulla tecnologia: secondo un’analisi di Accenture e Frontier Economics, entro il 2035 la produttività del lavoro potrebbe aumentare del 40% grazie all’intelligenza artificiale, raggiungendo i livelli più elevati in Svezia, Stati Uniti e Giappone. Il tutto ovviamente porterà a una diversa divisione del lavoro: il Rapporto del Wef su Future of Jobs 2020 stima che, entro il 2025, 85 milioni di posti di lavoro potrebbero essere rimpiazzati dai robot, mentre potrebbero emergere 97 milioni di nuovi ruoli, più adatti alla nuova divisione del lavoro tra umani, macchine e algoritmi.

                      L’intelligenza artificiale è ormai da più di vent’anni che dà prova delle sue capacità, spesso superiori a quelle umane: curioso è il caso della gara di scacchi del 10 febbraio 1996 tra il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov contro Deep Blue, il computer dell’Ibs sviluppato proprio per l’occasione. Il risultato? Kasparov venne battuto da Deep Blue in alcune partite anche se il match lo vinse per 4-2. L’anno successivo, però, Kasparov venne definitivamente  sconfitto da Deeper Blue, la versione aggiornata di Deep Blue.

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