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                      Coldiretti, annata nera per il clima. Sei regioni chiedono lo stato di calamità

                      Il 2017 si conferma l’annata peggiore dell’ultimo decennio per l’agricoltura italiana, colpita da eventi meteo estremi che, secondo Coldiretti, hanno causato dal 2007 ad oggi danni per 14 miliardi di euro. La tendenza crescente nel nostro Paese è quella ai cambiamenti climatici, con sfasamenti stagionali ed episodi estremi, precipitazioni brevi ma intense e repentino passaggio dal maltempo al sereno. Questo impone “una nuova sfida per le imprese agricole, che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”, sottolinea il presidente Moncalvo. Intanto in un incontro tecnico al Mipaaf per l’emergenza siccità hanno richiesto lo stato di calamità sei regioni italiane

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      I violenti nubifragi con grandine dell’ultima settimana fanno salire il conto dei danni all’agricoltura italiana, stremata dalla siccità in un’estate anomala, che conferma la tendenza ai cambiamenti climatici, con sfasamenti stagionali ed eventi estremi, precipitazioni brevi ma intense e repentino passaggio dal maltempo al sereno. Queste condizioni climatiche hanno provocato al nostro Paese danni alla produzione agricola, alle strutture e alle infrastrutture per un totale pari a più di 14 miliardi di euro in un decennio. È quanto afferma Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che a fine luglio ha colpito a macchia di leopardo le campagne nel nord della Penisola, sottolineando che il 2017 si conferma essere l’anno peggiore dell’ultimo decennio per il settore, segnato da siccità e forti piogge a carattere alluvionale.

                       

                      La siccità – precisa Coldiretti – rappresenta l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura italiana, in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni. Per quanto riguarda i violenti nubifragi, le aree maggiormente colpite si trovano nel Nord Italia e nel Sud (Campania, Puglia e Sicilia). La grandine è l’evento atmosferico più temuto dagli agricoltori in questa fase stagionale, perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni, facendo perdere un intero anno di lavoro nei campi”.

                       

                      “L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. – sottolinea il presidente di Coldiretti Roberto MoncalvoI cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole, che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

                       

                      Servono – conclude la Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.

                       

                      Intanto il 26 luglio scorso si è tenuta una riunione tecnica operativa tra Ministero delle politiche agricole e regioni, per l’emergenza siccità. Durante l’incontro, secondo quanto riportato dall’Ansa, i tecnici hanno fatto il punto sulle necessità più urgenti. Al momento hanno richiesto lo stato di calamità Toscana, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Calabria e Sardegna. La dichiarazione dello stato di eccezionale avversità atmosferica sarà formalizzata dopo la definitiva approvazione del decreto Mezzogiorno. Lo stato di calamità attiverebbe il fondo di solidarietà nazionale, con strumenti come la sospensione delle rate dei mutui e del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico delle imprese agricole danneggiate.

                       

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