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                      Don Camillo, novità per le feste: il melone del Senegal in una confezione natalizia

                      La storica O.P. di Brescello porta sul mercato il melone, a dicembre. Arriva dal Senegal, dove l’azienda ha investito da diversi anni con oltre 70 ettari coltivati nelle campagne di Saint-Louis, a nord del Paese, a 250 chilometri dalla capitale Dakar. Per questo avvio di campagna invernale la previsione è di spedire in media 4-5 container al giorno di melone retato e di Gialletto, via mar. In termini di volumi si parla di circa 800 tonnellate di melone, per coprire tutto il periodo delle feste, fino al 6 gennaio. Per l’occasione il melone Don Camillo sarà sui banchi con una confezione e un bollino natalizi. Poi la campagna dal Senegal si interromperà, per riprendere intorno al 20-25 febbraio, sempre con la varietà retata

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Il melone Don Camillo del Senegal vestito a festa

                      Si troveranno sui banchi per tutto il periodo delle feste, in una confezione natalizia e con bollino a tema, i meloni invernali di Don Camillo, storica Organizzazione di Produttori di Brescello (Re) specializzata in angurie, meloni, zucche e zucchine, con una capacità di commercializzazione di oltre 50 mila tonnellate di prodotti. Arrivano dal Senegal proprio in questi giorni, i primi container: l’azienda, che su questo Paese ha scommesso da quasi quattro anni, ha ettari di proprietà (la scorsa primavera erano circa 75) nelle campagne di Saint-Louis, a nord del Paese, a 250 chilometri dalla capitale Dakar. Ce lo aveva spiegato Ettore Cagna, presidente di O.P. Agricola Don Camillo, a seguito del nostro incontro a Fruit Logistica (leggi qui).

                       

                      Il melone coltivato in Senegal è un prodotto “molto elegante, – ci aveva detto il presidente – con aroma intenso e polpa morbida e profumata”. Di forma rotonda, retato, ha una pigmentazione importante. La varietà di punta è lo Charentais, sviluppato in collaborazione con una importante realtà francese, leader nella produzione di meloni. Il programma produttivo per questa cultivar, aggiornato alla primavera scorsa, parlava di 12 mila quintali di meloni, con previsione di un ulteriore aumento di volumi nella campagna successiva (ovvero quella attuale).

                       

                      Ettore Cagna, presidente di O.P. Agricola Don Camillo (copyright: Fm)

                      Per questo avvio di campagna invernale la previsione è di spedire in media, 4-5 container al giorno. Parliamo sia del melone retato che del Gialletto, varietà che,  raccolta matura, si presenta molto dolce e profumata. In termini di volumi, si parla di circa 800 tonnellate di melone, per coprire tutto il periodo delle feste, fino al 6 gennaio. Poi la campagna dal Senegal si interromperà, per riprendere intorno al 20-25 febbraio, sempre con la varietà retata.

                       

                      Il trasporto avviene via mare, con tempistiche di consegna abbastanza rapide: il viaggio dura sei giorni, e questo permette di gestire al meglio il prodotto, che arriva sul mercato con un elevato grado zuccherino e una buona shelf life.

                       

                      La produzione senegalese proseguirà fino a fine aprile, poi arriverà sul mercato il prodotto siciliano. Questo proseguirà all’incirca fino a fine maggio, per poi lasciare spazio al melone del Centro Italia e quindi a quello delle zone di Verona e Mantova, fino a novembre. Ormai da quattro anni, con l’entrata in produzione della varietà coltivata in Senegal, il melone Don Camillo è potenzialmente disponibile tutti i mesi, grazie a un programma produttivo che coinvolge le zone più vocate d’Italia. Fino ad oggi il mercato non ha richiesto meloni nel periodo novembre-febbraio: questa novità natalizia crea i presupposti per una copertura del mercato 365 giorni l’anno.

                       

                       

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