di Irene Pasquetto
Quella del capitano Phillips e della sua Maersk Alabama è una storia vera: tra l’8 aprile del 2009, per la prima volta in 200 anni di storia navale, una porta container commerciale battente bandiera statunitense viene dirottata. Il fatto avviene a largo della Somalia per mani di quattro pirati somali ed insieme al capitano Richard Phillips altri 20 cittadini americani sono fatti ostaggio.
La AP Moller – Maersk Group (danese: AP Møller – Maersk Gruppen), nota anche come Maersk, è una multinazionale che ha attività in diversi settori, principalmente all’interno dei trasporti, compresi i generi alimentari e l’ortofrutta. Nel 1996 le navi Maersk si sono conquistate il titolo di più grandi container al mondo.
La spiacevole avventura durò in tutti quattro giorni, raccontati poi nell’autobiografia scritta dallo stesso capitano Richard Phillips, “A Captain’s Duty: Somali Pirates, Navy SEALs, and Dangerous Days at Sea”, dalla quale è tratto il film.
Uno spezzone inedito del film nel quale si intravvede bene la mastodontica porta container:
Questo invece il trailer ufficiale del film:
A firmare questa pellicola al cardiopalma è il candidato all’Oscar Paul Greengrass, regista dei film della saga di Jason Bourne, The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum, oltre che di United93, uno dei primi film che hanno voluto raccontare i fatti dell’11 settembre 2001, e che gli ha fatto guadagnare la nomination ai prestigiosi premi dell’Academy americana.
Curiosi di sapere come è andata a finire? Si sono salvati i marinai? E i pirati che fine hanno fatto? Per chi non vuole attendere l’uscita del film, ecco cos’è successo.