Dalla Redazione
È scomparso il 12 agosto, all’età di 90 anni, Ennio Pizzoli, il patron delle patate del bolognese. Insieme al fratello Irnerio, l’imprenditore di Budrio fondò nel 1926 il colosso della Pizzoli, azienda leader nel mercato delle patate fresche e surgelate, conosciuta in tutto il mondo per il suo modo rivoluzionario di pensare le patatine fritte.
L’azienda ha fatturato 80 milioni nel 2016, in crescita del 10% sull’anno precedente.
Nel 2012 a Ennio Pizzoli era stato assegnato il Lifetime Achievement Award, nell’ambito del World Potato Congress di Edimburgo, “per il suo straordinario contributo al settore delle patate in qualità di promotore della cultura pataticola e dell’innovazione dei processi produttivi”.
Pizzoli è stato un esempio di imprenditore che oltre a valorizzare un comparto tradizionale come quello della patata bolognese, è riuscito a esportare questo prodotto in tutto il mondo. Il suo testimone, oggi, è passato nelle mani del nipote Nicola Pizzoli, che a febbraio scorso ha inaugurato una nuova piattaforma logistica ad elevata automazione nell’area di Bologna.
Si tratta di un progetto partito da una riconversione industriale del sito del’ex Zuccherificio Sfir di San Pietro in Casale. L’impianto è il primo step del nuovo polo produttivo che sorgerà nell’area e sarà il più importante del sud Europa, con un investimento pari a 50 milioni di euro.
“Il nostro amato presidente è mancato all’età di 90 anni dopo un’intera vita dedicata alla sua azienda. – si legge sulla home page del sito di Pizzoli – Lo vogliamo ricordare così, con la speranza di riuscire ogni giorno a emulare la sua tenacia e il suo impegno, la forza delle sue idee, il suo coraggio e la sua passione”.
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