di Carlotta Benini
Sbarca in terra madrilena il Radicchio di Verona Igp, e lo fa con il fascino e la versatilità di un prodotto che non è un semplice ortaggio da consumare in insalata, ma una referenza che si presta a molteplici preparazioni. Con il suo colore rosso porpora e il suo tipico gusto amaricante è diventato anche l’ingrediente esclusivo per una birra artigianale, amabile e profumata, che ha conquistato il palato di una star del piccolo schermo.
A mettere a punto questa esclusiva bevanda è Geofur, azienda di Legnago (Verona) specializzata nella produzione di radicchio e altri ortaggi. L’azienda scaligera, guidata dalla famiglia Furiani, dal 18 al 20 ottobre fa il suo debutto a Fruit Attraction, a Madrid: dà appuntamento al pubblico e agli operatori del settore allo stand 7D07D per degustare l’esclusiva birra e per presentare i propri prodotti. Oltre al Radicchio di Verona, di cui è appena iniziata la campagna commerciale, op Geofur è specializzata nella coltivazione anche di tutte le altre varietà di radicchi : in partnership con aziende agricole dislocate da nord a sud, Geofur infatti è in grado di offrire sul mercato prodotto fresco per 12 mesi all’anno.
Ma non solo radicchio: da qualche anno, infatti, nel periodo autunnale Geofur propone con grande successo anche il superfood Kale e un’apprezzata iceberg italiana.
“La campagna del Radicchio di Verona (la cui valorizzazione sta al centro dell’attività del Consorzio di Tutela del Radicchio di Verona IGP, ndr) è iniziata a ottobre. – esordisce Cristiana Furiani, responsabile commerciale di Geofur e presidente del consorzio – Le temperature elevate rispetto alla media stagionale non stanno dando grande slancio ai consumi, ma allo stesso tempo l’escursione termica fra giorno e notte ha favorito lo sviluppo di un prodotto qualitativamente molto apprezzabile, di buon calibro e di bella colorazione. Forse un po’ più fragile, ma è sufficiente prestare più attenzione durante i processi di lavorazione per non avere difetti”.
Il pregiato ortaggio scaligero ha conquistato anche le telecamere di Rete 4, che il 22 settembre si sono trasferite nel territorio di Arcole per registrare due puntate di ‘Ricette all’italiana’, il programma condotto da Davide Mengacci e Michela Coppa, in onda tutte le mattine esclusa la domenica. In una delle due puntate, che andrà in onda entro fine ottobre, Mengacci ha scoperto il Radicchio di Verona Igp di Geofur, ingrediente principe di un risotto gourmet, come si vedrà in trasmissione. Ma anche, come sottolineato poco fa, di un’inedita birra, dalla quale il conduttore milanese è stato letteralmente conquistato.
Michela Coppa era già stata in azienda a maggio scorso, per un altro servizio di Rete 4 dedicato a Geofur e al suo radicchio andato in onda a giugno. In questo caso le telecamere avevano ripreso la raccolta del prodotto e la lavorazione in campo.
Presentata in occasione dell’ultima edizione di Fruit Logistica, e quindi proposta in varie occasioni, fra cui Fresh Retailer, l’evento organizzato dalla nostra testata che si è svolto a Milano il 29 settembre scorso, la birra al radicchio di Geofur sta continuando a riscuotere grandi apprezzamenti. È prodotta da un piccolo birrificio artigianale di Pordenone. “Per ora ci piace l’idea di proporla ai clienti e di portarla alle fiere e agli eventi a cui partecipiamo – spiega Cristiana Furiani – ma non è escluso che un giorno potrà entrare in commercio, se individueremo il canale in grado di valorizzarla al meglio”.
Un’ultima novità in casa Geofur riguarda il packaging. L’azienda è da sempre molto attenta a individuare tipologie di confezione in grado di esaltare al meglio le caratteristiche dei suoi prodotti, giocando anche sulla gamma cromatica che varia in base alla stagionalità. “Oltre al minicollo in polipropilene con vari colori del radicchio, ora stiamo introducendo anche al formato 30×40, sempre in polipropilene”, spiega la responsabile commerciale.
“Nell’ottica di qualificare maggiormente la nostra offerta commerciale, stiamo lavorando sullo sviluppo di nuove funzioni di servizio anche per l’imballaggio: performance garantite, maggiore sostenibilità ambientale e possibilità superiori di personalizzazione e visibilità del brand. – continua – Per questo stiamo testando insieme al consorzio Bestack un nuovo tipo di confezione in grado di valorizzare l’esposizione a punto vendita e stiamo valutando anche la tecnologia attiva, con l’obiettivo di quantificare i benefici in termini di miglioramento della shelf life anche sui prodotti a foglia”.
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