Doppio anche il focus che per il 2019 unirà a tutto ciò che ruota attorno all’agricoltura e alle sue produzioni strettamente artigianali un’attenzione speciale per la nobile arte della caseificazione, l’allevamento sostenibile e la zootecnia. Pensando al duplice focus si potrebbe dire che proprio i due borghi incantevoli e incantati, vicinissimi tra loro, che letteralmente apriranno le loro porte ai visitatori, sono proprio l’emblema della felice convivenza tra attività contadine che ha reso la Val di Non quello che è oggi: un luogo unico in tutto il mondo per la radicata coltivazione delle sue mele D.O.P., luogo che è stato capace però di tenere viva la ricchezza di percorsi lavorativi e umani, protagonisti nei secoli della sua storia e della sua identità. Colture differenti, caseificazione, allevamento, pastorizia, lavorazione del legname, trasformazione di cereali, frutta e ortaggi sono solo alcuni di questi percorsi e tutti si racconteranno a Pomaria nella convinzione che l’eredità di un territorio se non incontra nuovi orizzonti di visione e di condivisione si sgretola inesorabilmente poco a poco.
Per comprendere meglio la speciale varietà di esperienze che caratterizzerà Pomaria nel 2019 vale la pena inquadrare da vicino, in primis, proprio Livo e Rumo, le località che la ospiteranno, collegate da una navetta in viaggio per tutta la durata dell’evento. La prima, Livo, segna il limite ultimo della fascia di territorio in cui, per altitudine e fattori climatici, è possibile far crescere in condizioni ideali le piante da frutto, mentre la seconda, Rumo, si sviluppa invece continuamente verso l’area più prossima alla montagna e, pertanto, è da sempre vocata per la produzione di formaggio, il taglio e la lavorazione del legname, lo sfalcio dell’erba, l’allevamento e la pastorizia. Per questo, l’idea di unire idealmente con un programma ricchissimo e diversificato (disponibile sul sito www.pomaria.org) le differenti anime di questi due piccoli paesi che ogni giorno nella loro differenza si specchiano armoniosamente uno nell’altro.
Ad essere due sono anche gli obiettivi della manifestazione, strettamente legati tra loro: coinvolgere ancora una volta il pubblico in qualità di protagonista e raccontare ciò che rende in senso lato la Val di Non un terroir, proprio attraverso le esperienze che i visitatori potranno vivere nel corso di questa due giorni dedicata al gusto, all’agricoltura virtuosa e alla gioiosa sostenibilità dell’abitare con rispetto la campagna e la montagna.
Infine è giusto ricordare che, se ogni anno Pomaria riesce a dare vita, in modo sempre nuovo, a una vera e propria gustosa parata di prodotti locali è merito dell’attività di ricerca e selezione dell’Associazione “Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole”. Con i suoi 190 affiliati tutela e promuove realtà artigianali, filiere corte e prodotti a “rischio di estinzione”.
L’associazione “Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole” è nata nel 2003 per volontà di contadini, locandieri, agrituristi, proprietari di negozi di prodotti tipici ed enoteche delle Valli del Noce, che con entusiasmo e passione hanno dato vita a un importante progetto volto ad offrire agli ospiti in visita la possibilità di fare un percorso legato a ciò che il territorio sa produrre. Gli Associati della Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole, infatti, si sono impegnati a seguire un rigido e preciso disciplinare per garantire ai visitatori servizi di ottima qualità: l’offerta di prodotti tipici locali sempre genuini e gustosi, menù a tema con i piatti della tradizione e ambienti confortevoli e curati in ogni dettaglio.
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